Il Salone del Libro di Torino, giunto alla trentesima edizione, si rinnova: dopo la lunga querelle con l’Associazione Italiana Editori che ha portato alla creazione, da parte dei grandi editori come Mondadori, di “Tempo di libri” a Milano — un salone alternativo a dir poco fallimentare, che ha deluso le aspettative degli organizzatori soprattutto per quanto concerne l’affluenza di pubblico — la kermesse torinese fornisce da quest’anno maggiore spazio ai piccoli editori ed al ricco calendario di eventi del Salone Off, che permettono di diffondere la rassegna dai padiglioni del Lingotto a tutta la città.

In questo scenario si inserisce la serata “Questo libro me lo bevo! – Sei editori dietro un bancone” organizzata dal bar Caffeine (via Po 51/C, Torino) nei locali del BarTu (via Cagliari angolo corso Verona, Torino) e che vede coinvolti CasaSirio Editore (Lentate sul Seveso), Exòrma Edizioni (Roma), Edizioni Black Coffee (Firenze), Glifo Edizioni (Palermo), Edizioni Lindau (Torino), Marotta&Cafiero editori (Napoli).

In questo giro d’Italia dell’editoria, ognuno di questi editori ha presentato al pubblico un solo libro: la scelta ben si coniuga con l’atmosfera decisamente informale della serata, che rompe con gli schemi ingessati dei vernissage organizzati dalla grande editoria e riporta al centro l’elemento umano della convivialità e la buona abitudine della condivisione delle ultime letture tra amici, cosicché a ciascuno sia reso possibile offrire un nuovo spunto ed arricchirsi con le esperienze altrui.

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Gli editori a Torino con i barman di Caffeine e BarTu [photocredit Simone Moricca]

Marotta&Cafiero, casa orgogliosamente basata a Scampia che opera nel territorio e per il territorio, ha presentato Sangue randagio di Fabrizio Fedele, chitarrista napoletano emigrato a Londra che al ritorno sotto le pendici del Vesuvio si sente tanto straniero nella propria città quanto non londinese. La colonna sonora, disponibile sul sito, è prodotta dallo stesso autore per l’etichetta musicale di Marotta&Cafiero.

CasaSirio, idea nata a Torino ma realizzata in Brianza, ha proposto Ti scriverò prima del confine di Diego Barbera. In questo romanzo di formazione, il protagonista diventa un eroe che non vuole raccontare la propria storia, fino a quando in ospedale non incontra Giulia, che è disposta a raccontare la propria storia solo in cambio dell’ascolto di quella del protagonista.

Lindau, casa editrice attiva dal 1989 e con una marcata dedizione verso la saggistica d’attualità, ha portato Mangiare è un atto agricolo di Wendell Berry. Il saggio, contenuto nella collana “Senza frontiere”, contiene una fondamentale lezione del “poeta contadino del Kentucky”, che negli anni Settanta abbandona una cattedra universitaria a New York per tornare a coltivare la terra della propria famiglia: bisogna avere coscienza del cibo che si consuma per riavvicinarsi al modo di intendere il rapporto uomo/natura.

Glifo, casa che a Palermo si è specializzata in teatro ed arte, ha introdotto Si può dire senza voce, con testi dell’uruguayano Armando Quintero ed illustrazioni del monregalese Marco Somà. In questo libro per bambini tra i 3 e i 6 anni si spiega come, tra i tanti versi animali, alla giraffa ne manchi uno per esprimere l’affetto: il problema viene risolto tramite gli abbracci, aprendo gli spazi alla comunicazione non verbale e all’empatia.

Exòrma, che a Roma pubblica prevalentemente letteratura di viaggio e d’arte visiva, ha promosso Artico nero – La lunga notte dei popoli dei ghiacci di Matteo Meschiari. L’antropologo del paesaggio, docente a Palermo, narra sette storie individuali di sette esponenti di popoli artici, offrendo un quadro generale delle condizioni delle popolazioni artiche. Il saggio, scritto in modo da essere accessibile a tutti nella collana “Scritti traversi”, è corredato da un’ampia bibliografia che permette agli interessati di approfondire le tematiche dello scioglimento dei ghiacci e delle sue conseguenze per i popoli artici,.

Black Coffee, che è la new entry tra le giovani case editrici ed introduce al pubblico italiano la letteratura nordamericana esordiente ed inedita, ha invece presentato Happy hour di Mary Miller, in uscita nei prossimi giorni. L’autrice di Jackson, Mississippi, è una delle donne che pubblicheranno — solo loro! — nel 2017 per la casa fiorentina. Nei sette racconti si tratta, dal punto di vista delle donne, degli sfoghi di amori tristi nel vizio di droghe, sesso e alcool — tematica solitamente non affrontata dalla narrativa italiana — quando queste donne cercano in realtà solo l’amore o una soddisfazione. Descrivendo la popolazione bianca del profondo Sud, Mary Miller descrive con rara precisione l’elettore tipo di Donald Trump ed il suo retroterra culturale, più marcato rispetto a quanto caratterizzato in Italia.

Dei sei libri presentati all’evento del Salone del Libro organizzato dal Caffeine, Libero Pensiero News ha recensito Happy Hour di Mary Miller, pubblicato per i tipi di Edizioni Black Coffee e in approdo nelle librerie il 25 maggio. La valutazione, a cura di Luca Ventura, è stata un lodevolissimo 10/10.

Insieme ai sei editori sono state presenti, con uno spazio dedicato, le riviste La balena bianca, Cadillac, Carie, Colla, CrapulaClub, Effe, FORO, L’inquieto, Lahar e Verde.

Per quanto concerne la serata, si è registrata un’affluenza più che discreta di pubblico giovane, che tra un cocktail e l’altro di quelli abbinati appositamente ad ognuno dei sei editori cercando un legame con le opere edite — e preparato dagli editori stessi, sotto l’attenta consulenza dei barman del Caffeine e del BarTu — hanno potuto conversare dei libri presentati ed in generale di tutto quanto è stato introdotto grazie al Salone del Libro nei padiglioni del Lingotto e nei vari locali di Torino.
Per chi fosse interessato a conoscere questi piccoli grandi editori e le opere da loro pubblicate l’appuntamento è fino al 22 maggio presso il Salone del Libro di Torino.

Simone Moricca

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