Nelle ultime settimane abbiamo visto arrivare in Italia il famigerato COVID-19. Esso è un virus facente parte della famiglia dei coronavirus, che causano malattie che vanno dal semplice raffreddore a malattie più serie come la Sindrome respiratoria meridionale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS).
Considerando l’evolversi della situazione epidemiologica e l’aumento dei casi su territorio nazionale, il Governo ha ritenuto opportuno adottare delle misure restrittive in modo da contenere i contagi. Con il decreto dell’11 marzo varie attività commerciali e di ristorazione resteranno chiuse, mentre rimarranno aperti invece alimentari, farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole e punti di ristorazione nelle aree di servizio stradale e autostradali. Esso sancisce anche “l’evitare lo spostamento delle persone fisiche all’interno di tutto il territorio nazionale”.
Cosa si intende?
Bisogna limitare il più possibile gli spostamenti non necessari e gli assembramenti.
Quando posso uscire di casa?
È possibile uscire di casa per andare al lavoro, per ragioni di salute o per necessità, quali l’acquisto di beni necessari.
Non può uscire di casa chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus e chi non deve spostarsi per motivi di necessità, sia nel proprio Comune che in altri. Ogni spostamento deve essere provato compilando l’autocertificazione per coronavirus.
Si possono usare i mezzi di trasporto?
Sì, i mezzi di trasporto pubblico e privato sono garantiti. Lo spostamento è giustificato per esigenze lavorative.
Si può andare a trovare amici o familiari?
No, perché non è uno spostamento necessario.
Si possono assistere i propri cari e gli anziani non autosufficienti?
Sì. Gli anziani sono i più vulnerabili, quindi bisogna proteggerli limitando i contatti.
È consentito uscire con il proprio cane?
Sì, ma solo per sue esigenze fisiologiche e per controlli veterinari.
È consentito fare attività motoria all’aperto?
Lo sport e le attività motorie in spazi aperti sono concessi evitando gli assembramenti e mantenendo il metro di distanza.
Cosa succede se non si rispettano le limitazioni?
La violazione delle sanzioni può essere punita con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall’articolo 650 del codice penale. Pene più severe possono essere comminate a chi adotterà comportamenti che configurino più gravi ipotesi di reato.
Cos’è l’autocertificazione per coronavirus?
Serve a tenere traccia dei movimenti e attestarne la veridicità. Ogni autocertificazione può essere compilata anche seduta stante sui moduli in dotazione alle forze della Polizia. La veridicità delle dichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi.
Come si compila?
Essa presenta, nella prima parte, l’indicazione delle proprie generalità (nome, cognome, data di nascita, luogo di nascita, residenza, identificato messo, utenza telefonica). Successivamente bisogna dichiarare sotto la propria responsabilità:
- di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio di cui al combinato disposto dell’art. 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020 e dell’art. 1, comma 1, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020 concernenti lo spostamento delle persone fisiche all’interno di tutto il territorio nazionale;
- di non essere sottoposto alla misura della quarantena e di non essere risultato positivo al virus COVID-19 di cui all’articolo 1, comma 1, lettera c), del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’ 8 marzo 2020;
- di essere a conoscenza delle sanzioni previste, dal combinato disposto dell’art. 3, comma 4, del D.L. 23 febbraio 2020, n. 6 e dell’art. 4, comma 2, del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’ 8 marzo 2020 in caso di inottemperanza delle predette misure di contenimento (art. 650 c.p. salvo che il fatto non costituisca più grave reato);
In caso di dichiarazioni mendacee, si incorre in responsabilità penale. Bisogna inoltre indicare il motivo per cui ci si sposta: comprovate esigente lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
A seconda dei casi, si dichiara il luogo dove si lavora, dove si deve effettuare la visita medica, il rientro al proprio domicilio oppure altri motivi particolari. Infine, vanno inserite data, ora, luogo del controllo e firma.
Ricordiamo che compilare correttamente l’autocertificazione per coronavirus è di fondamentale importanza per consentire alle forze dell’ordine di eseguire i controlli con rapidità e semplicità. Con questo piccolo vademecum speriamo nel buon senso dei cittadini a non trasgredire le regole, nell’auspicio che l’emergenza rientri al più presto.
È possibile scaricare il modulo predisposto dal Viminale, nella sua versione aggiornata al 17/03/2020, qui.
Gaia Russo