Martedì 6 febbraio si è svolta l’edizione 2024 del Safer Internet Day (SID), ossia la Giornata per la sicurezza in rete. L’iniziativa nasce nel 2004 grazie al progetto EU Safe Borders ma nel 2005 viene ripresa da Insafe, una rete europea di SIC, Safer Internet Centres. Ogni Centro nazionale attua campagne educative e di sensibilizzazione, gestisce una linea di assistenza e lavora con i giovani al fine di divulgare un approccio positivo al mondo del web. Il Safer Internet Day viene quindi celebrato annualmente nel mese di febbraio in più di 180 paesi e, per diffondere tale iniziativa e rafforzare i legami anche con i paesi non appartenenti all’Unione Europea, sono stati introdotti in divere realtà i Comitati Safer Internet Day.
È difficile, oggi, immaginare una vita senza accesso a Internet. Viviamo una realtà iperconnessa dove il legame digitale contribuisce alla creazione e al mantenimento dei legami offline. Se da un lato la diffusione di Internet ci ha offerto la possibilità di instaurare nuove relazioni, di esprimere sé stessi e di essere sempre informati su quanto accade nel mondo, è di fondamentale importanza prestare attenzione all’altra faccia della medaglia. Internet infatti, col passare del tempo, si è trasformato in un luogo dove a dilagare sono l’odio, la violenza verbale e psicologica, la derisione e la diffusione non consensuale di materiale privato. Le conseguenze, soprattutto per i giovani, possono essere deleterie. Non si può restare inermi di fronte al pericolo, perciò il SID nasce con l’intento di sensibilizzare e condurre giovani e adulti a riflettere in primo luogo su un uso consapevole della rete e, successivamente, sul ruolo attivo e responsabile che ciascuno di noi possiede nella realizzazione e diffusione di contenuti come post, reels e video.
In occasione del Safer Internet Day, le Amnesty International di Italia, Ungheria, Polonia e Slovenia, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler e l’Università di Trento, hanno lanciato la campagna “Clean up the web” – “Puliamo il web“, ed è stata portata avanti tramite la piattaforma digitale StandByMe, gratuita e disponibile in cinque lingue. Questa iniziativa fa parte del progetto educativo StandByMe2.0 che prevede un programma di apprendimento ed attività educative tra cui corsi online ed esercitazioni.
Una strategia adottata da StandbyMe per il Safer Internet Day è la gamification, metodologia di apprendimento che utilizza il gioco per favorire il coinvolgimento emotivo. In questo modo si cerca di aiutare i giovani a far prendere loro coscienza di ciò che realmente è la violenza di genere e di ciò che essa comporta, trasmettendo l’importanza della prevenzione in modo da abbattere gli stereotipi che contribuiscono alla violenza online che spesso si tramuta in violenza offline. Ci sono diverse attività che educatori, studenti e persone interessate possono svolgere sulla piattaforma. Vediamone alcune.
- “Glossario di genere” è un’attività di apprendimento volta all’acquisizione di nuove conoscenze o alla comprensione di termini ed espressioni utilizzate quotidianamente di cui spesso non si conosce il reale significato
- “Chiedere o sollecitare il consenso” prevede una serie di affermazioni e la persona deve cercare di distinguere la richiesta di consenso dal fare pressione, in modo da evitare di commettere errori nella relazione con l’altro
- “Scrivere su whatsapp” richiede la stesura di un messaggio all’interno del quale si deve descrivere ad un amico la situazione rappresentata nella traccia, esprimendo pensieri e stato d’animo
- “Crea il tuo meme” permette di creare un’immagine, accompagnata da una frase d’impatto, utile in una campagna di contrasto alla discriminazione e violenza di genere
- “Commentare post sui social media” aiuta invece a decostruire messaggi stereotipati che spesso contribuiscono a creare catene d’odio e di disinformazione
Gli utenti possono completare le attività e raggiungere gli obiettivi principali previsti dal programma: sensibilizzare sul tema e isolare gli stereotipi, costruire uno spazio virtuale sicuro e positivo, incoraggiare attivamente gli altri ad agire promuovendo così la responsabilità collettiva.
Confronting and Countering Gender-Based Violence e Combating Gender-Based Violence Online sono invece due corsi online della durata di 90 minuti, gratuiti e articolati in 3 moduli. Vengono analizzate definizioni, caratteristiche e conseguenze della violenza di genere, giungendo poi alla condivisione di buone pratiche utili a contrastare il fenomeno. Sono corsi interattivi poiché vengono ascoltate testimonianze, mostrati grafici animati, e somministrati brevi test. L’utente, ancora una volta, è parte attiva di un cambiamento socio-culturale che, si spera, possa protrarsi nel tempo e coinvolgere quante più persone possibili. Si punta sull’emotività e sull’empatia affinché questo progetto sia realmente percepito per lo scopo per cui è nato.
Il Safer Internet Day ci ricorda che il web è ricco di opportunità e pericoli da cui nessuno è immune: siamo tutti potenziali vittime e carnefici. Il risultato che si vuole raggiungere, quindi, è quello di aumentare la consapevolezza del proprio ruolo e delle conseguenze che ne derivano, di promuovere una comunicazione destrutturante ed inclusiva, di caldeggiare l’attivismo per contrastare azioni negative che ledono il prossimo.
Aurora Molinari