La vittoria di Trump alle elezioni degli Stati Uniti è stata uno shock per molti. Il neo eletto presidente, che si insedierà definitivamente alla Casa Bianca il 20 gennaio, è stato spesso criticato per la sua apparente mancanza di piani concreti in materia di sanità, politica estera ed economia. È ancora presto per poter cominciare a fare delle previsioni ma sulla base di quello che sappiamo finora sul suo modo di pensare, gli esperti hanno previsto i seguenti impatti sull’economia degli Stati Uniti.

Le tasse

I piani di Trump per la riforma fiscale sono una delle poche aree in cui colleghi repubblicani sembrano trovare un terreno comune. Allo stato attuale molte aziende statunitensi che operano a livello internazionale hanno fino a 2,6 trilioni di dollari depositati all’estero. Naturalmente sarebbe molto più utile che questo denaro venga rimpatriato negli Stati Uniti ma le aziende hanno una avversione a farlo a causa della tassa sul reddito delle società che attualmente è al 35%. Quello che Trump ha proposto fino ad ora è di riportare questo denaro negli Stati Uniti abbassando l’imposta applicabile. Questi tagli fiscali saranno finanziati principalmente dal debito pubblico a un livello superiore, e contribuiranno verso il deficit di bilancio, ma anche incoraggiare la crescita del business. Per i sostenitori della teoria ‘trickle-down’, questa è una buona notizia.

Inflazione

Consentendo grandi tagli fiscali e aumentando la spesa pubblica si assisterà inevitabilmente ad un significativo aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse. In relazione al protezionismo che Trump ha promesso, insieme alla sua proposta di politica di espellere i lavoratori immigrati, gli economisti prevedono un impatto dirompente sui mercati finanziari e una grossa accelerata dell’inflazione se davvero Trump permette all’economia di fare il suo corso senza intervenire minimamente.  Il dollaro, già sopravvalutato, potrebbe continuare a crescere il suo valore a un tasso eccessivo come accadde nei primi anni ’80 e anni ’90 quando lo squilibrio del dollaro causò interruzioni nel mercato globale. Lo spettro di una crisi simile potrebbe ripresentarsi qualora il dollaro e l’euro ritornassero verso la parità, ciò infatti potrebbe turbare notevolmente i mercati.

Libero commercio

Trump sarà il primo presidente a prendere in considerazione apertamente il commercio internazionale come un gioco a somma zero. Le sue promesse di far rispettare le misure protezionistiche e frenare il commercio internazionale sono estreme per un mercato che negli ultimi anni ha preso fortemente forma dal commercio globale. Allontanandosi dal libero commercio e dai flussi dei capitali le conseguenze sarebbero sicuramente negative sia per le imprese multinazionali e sia per i mercati emergenti. Inoltre, se Trump non dovesse riuscire a mantenere le sue politiche protezionistiche rischierebbe seriamente di far arrabbiare il gruppo da cui ha acquisito la maggior parte dei voti, gli elettori delle industrie locali in declino.

Deregolamentazione

Negli ultimi anni, vi è stato un maggiore sostegno per la regolamentazione governativa su imprese con fini di salvaguardia ambientale e di efficienza energetica. Trump, tuttavia, crede fermamente che sia necessario sbarazzarsi di tutto ciò che lui considera “inutili interferenze e oneri sulle imprese”. Il maggiore impatto economico derivante da anti-regolamentazione di Trump verrà dal fatto che le banche deregolamentate potrebbero concedere prestiti in modo meno responsabile. Gli economisti temono che ciò potrebbe causare una crisi finanziaria alla pari di quella che ha colpito l’economia globale nel 2007.

Industrie emergenti

Alcune delle posizioni di Trump avranno anche un enorme impatto su due settori importanti che fatturano molti miliardi di dollari, vale a dire la legalizzazione della cannabis e del poker online. Anche se la marijuana medica è stata legalizzata in 28 Stati, Trump avrà all’interno del suo gabinetto dei membri anti-cannabis e non ha ancora dato una chiara idea se si opporrà alle limitazioni sul settore. Stessa cosa per il poker online, che è legale in soli tre Stati mentre tutte le sale da poker online con denaro reale sono state vietate negli Stati Uniti nel 2011. Nonostante il suo status per lo più illegale, ci sono circa 60 milioni di giocatori di poker online negli Stati Uniti. Con California, Pennsylvania e altri stati già a favore, una depenalizzazione di questo settore altamente redditizio potrebbe sembrare poco probabile per un magnate dei casinò come Trump. Inoltre si tratta di un settore molto forte a livello globale e in crescita in Europa e in Italia dove ci sono siti poker sicuri approvati da AAMS.

Tuttavia, dato che la maggior parte delle sale da poker più importanti operano in altri paesi, vi potrebbe essere la possibilità che Trump concentri la sua attenzione solo sul business dei casinò locali, oppure voglia legalizzare solo i siti di poker con sede negli Stati Uniti.

Il muro

Sulla questione del famoso muro che Trump vorrebbe costruire al confine tra Messico e Stati Uniti i politici messicani hanno, in più occasioni, reso molto chiaro che la sua costruzione non sarà mai finanziata dal Messico. Quindi se Trump dovesse mettere in atto la sua audace impresa, la cui spesa si stima intorno ai 25 milioni di dollari, i fondi per costruire il muro dovranno tutti provenire da contribuenti americani. Questo comporterebbe non poche lamentele da parte degli americani che non l’hanno votato ma anche da quelli che sono d’accordo con le sue idee.

Vale quindi la pena fermarsi a pensare quali effetti potrebbero avere le idee di Trump sul resto del mondo. Le politiche economiche protezionistiche e un aumento squilibrato del valore del dollaro diventeranno un problema per i paesi in via di sviluppo che si basano sul libero scambio per la loro crescita economica. Tuttavia, è l’instabilità politica che potrebbe derivarne nei paesi europei che si prospetta più pericolosa. Un candidato come Trump potrebbe senza dubbio alimentare il sentimento anti-UE e minacciare l’euro. Ciò comporterebbe inevitabilmente un’altra grossa crisi finanziaria.

È ancora presto, per fortuna, per poter fare delle valide previsioni ma in questi quattro anni a venire le sorprese di sicuro non mancheranno.

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