Quando “Noi che NON voteremo il Movimento Cinque Stelle” comparve per la prima volta su facebook, Beppe Grillo aveva acquisito quasi senza opposizione il monopolio dell’informazione nel web e in particolare sui social. In televisione Beppe Grillo veniva visto come un fenomeno della rete rivoluzionario e pieno delle migliori intenzioni, esaltato o sminuito a seconda delle convenienze giornalistiche del caso; nel web il consenso verso il comico era unanime e indiscusso tanto quanto l’odio verso la “casta” descritta dal noto libro di Stella e Rizzo. Il dissenso non veniva ancora sopresso a colpi di espulsioni e gogne: semplicemente sembrava non esistere dissenso. Chi dissentiva si rendeva presto conto di essere il solo a dubitare della buona fede e delle capacità del genovese. Fu in quel periodo di grillismo diffuso, quando ancora Giovanni Favia andava d’amore e d’accordo con Casaleggio, che nacque una pagina con lo scopo di riunire quel poco dissenso, con il fine di poter alzare la mano e dire: “Ehi! Ci siamo anche noi!” e con l’intenzione di svelare tutti quei lati oscuri che la maggior parte degli italiani hanno scoperto solo molto tempo dopo.
Non abbiamo mai sostenuto il Movimento Cinque Stelle, nonostante sapessimo le grandi difficoltà del sistema politico e partitico italiano. Noi siamo stati indipendenti e liberi, liberi di pensarla diversamente dal comico genovese, liberi di dire la nostra senza essere mandati via, liberi di specificare che non sopportiamo il populismo, ma amiamo il dibattito animato dall’informazione corretta. Semplicemente liberi di pensare.
E siamo ancora qua con una pagina che supera i quarantamila fan, portando avanti una difficile battaglia contro un movimento che fa del pressapochismo, delle bufale e della diffamazione le sue colonne portanti.
Certo, oggi non siamo più i don Chisciotte della rete, non siamo più i soli a lottare contro i mulini al vento, ma tuttavia pensiamo che il nostro compito sia ben lungi dall’essere finito.
Gli admin di Noi che NON voteremo il Movimento Cinque Stelle