Con un post su Facebook il circolo del Partito Democratico di Bagnoli si dissocia dalla lettera inviata dal candidato Peppe Balzamo, che nelle ultime ore è diventato virale su internet: “Il partito democratico non ha dato nessuna indicazione di voto per il ballottaggio; ogni utilizzo del simbolo da parte di esponenti del partito per schierarsi con uno dei due candidati è del tutto improprio e, soprattutto, inopportuno”. Anche il Circolo di Fuorigrotta ha qualcosa da ridire: “Prendiamo le distanze da scelte individuali prese sotto il simbolo del partito democratico. Ciascuno è libero di votare al ballottaggio per chi preferisce, nessuno può usare il simbolo del partito democratico per dare indicazioni di voto, ancor più considerato che il Pd ha deciso di lasciare libertà di scelta e di non schierarsi al ballottaggio.”
Ma cos’era successo?
In mattinata abbiamo riportato la notizia del candidato al Consiglio Comunale ed ex Presidente della municipalità, Peppe Balzamo, che ha inviato una lettera in cui invita a votare per Gianni Lettieri. La sua lettera, però, lascia tutti di stucco, poiché è una carta intestata con il simbolo del PD, per cui, in molti, hanno pensato che si trattasse di una posizione ufficiale, subito dopo smentita. Anche il candidato alla municipalità di Bagnoli, Osvaldo Cammarora, reputa inopportunoschierarsi per l’uno o per l’altro candidato: “invitando a votare uno o l’altro candidato a Sindaco di Napoli, i singoli esponenti del PD che lo fanno CERTIFICANO lo stato di confusione in cui versa questo partito. Nulla da eccepire, ma preferiamo concentrarci su COSA fare e COME fare per RIGENERARE questo “Partito che non c’è””.
Le reazioni
Il capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera dei Deputati, l’Onorevole Arturo Scotto, ha scritto, sulla sua pagina Facebook: “Mi auguro venga rapidamente smentito. In ogni caso le mutazioni genetiche iniziano così”, facendo riferimento al fatto che con Renzi il PD ha cambiato volto. Invece, di tutt’altro tono è il commento dei militanti sulla pagina dell’Ex Opg Liberato: “a noi piace ricordarlo (Balzamo, ndr) raccontandovi una storia. era il novembre del 2012, gli studenti erano stati pesantemente manganellati in un corteo a Roma, così il giorno dopo ci organizzammo con tutti gli altri collettivi studenteschi e andammo al teatro Augusteo dove era previsto un intervento di Bersani per chiedere cosa ne pensassero i “democratici” delle manganellate su ragazzi di 16 anni. i capibastone del PD non ci fecero manco parlare che iniziarono ad aggredire: calci, schiaffi, spintoni. Balzamo, nonostante il suo ruolo e la sua età, fu uno di quelli che si distinse di più.“