Napoli – Sabato notte un poliziotto in servizio per ”movida sicura” è stato investito in piazza Bellini, nel cuore del centro storico di Napoli, punto di incontro quotidiano di numerosissimi ragazzi. Un ragazzo in scooter non si è fermato al comando del poliziotto e l’ha investito. La vicenda è accaduta davanti agli occhi di tutti e ha destato non poco scalpore.

Il fatto, insieme ad altri atti di delinquenza avvenuti nelle ore successive, non è passato inosservato.  L’assessore alla Sicurezza del Comune di Napoli Alessandra Clemente ha chiesto l’intervento del Governo: «Un giovane poliziotto travolto da due delinquenti a bordo di uno scooter che hanno forzato un posto di blocco, a piazza Bellini. Un altro cittadino investito da altri delinquenti che hanno fatto lo stesso al Vomero, un anziano picchiato per rubargli l’auto nel centro storico, altri due ragazzi in piazza Miraglia accoltellati per rapina, tutto nella stessa notte. Negli stessi istanti poliziotti, Carabinieri e uomini della polizia municipale hanno controllato centinaia di auto, scooter, persone, esercizi pubblici, arrestato delinquenti, multato parcheggiatori abusivi e gestori di locali non in regola. Ma il sacrificio dell’esercito della legalità privato di uomini e mezzi non può fronteggiare una delinquenza che, oramai, non si ferma davanti a nulla. In questa guerra l’esercito della camorra e della delinquenza in genere dispone di mezzi e soldi, utilizza le troppe scappatoie di una legislazione penale che lascia liberi, dopo poche ore o pochi mesi di carcere, criminali come quelli che hanno investito il giovane poliziotto. I napoletani onesti e inermi chiedono a questo Governo  un impegno concreto con soldi e mezzi per dare più forze dell’ordine a Napoli, per investire sulle politiche giovanili, sulle scuole, sui più deboli, disabili in primo luogo. Nell’agenda di questo Governo l’unica priorità è il referendum costituzionale, ma a Napoli molti diritti costituzionali sono negati a quella stragrande maggioranza della popolazione ostaggio della criminalità e del disagio economico e sociale».

Di tutt’altro parere il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che nella sua e-news  ha smentito le parole dell’Assessore Clemente: «Abbiamo liberato le risorse per le periferie. E’ facile scrivere pensosi editoriali sulla questione delle periferie nella società globale. Meno facile è scrivere leggi per dare soldi e strumenti per combattere il degrado e la solitudine delle periferie. Io sono molto felice del lavoro che sta svolgendo l’Italia perché partendo dal principio “Un euro in sicurezza, un euro in cultura”, stiamo offrendo un modello diverso da tutti gli altri paesi europei. Aver finanziato tutte le proposte dei Comuni capoluogo sulle periferie di tutti i colori politici da Roma a Torino, da Napoli a Milano, da Palermo a Trieste dimostra una volta di più che noi vogliamo lavorare insieme, con tutti».

Simona Pietropaolo

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