Quattro anni, per una ragazzina, sono una vita intera. Un percorso scolastico portato a termine, nuove amicizie di cui col tempo non si riesce a fare a meno, una casa tutta nuova che dopo qualche mese si riconosce come propria.
Reem, la bambina palestinese ormai famosa nel web, si sentiva finalmente felice, a casa, con un futuro che l’attendeva con tutte le porte spalancate, in Germania. Ma Reem era preoccupata, perché a differenza dei suoi coetanei ha assaporato un tipo di vita molto più arduo e instabile e ora, chissà perché, la burocrazia rallenta e con lei la consegna del permesso di soggiorno.
In diretta tv è stato trasmesso l’incontro tra Angela Merkel e la scolaresca di Rostock, un programma che ha dato vita ad una serie di critiche nei confronti della cancelliera.
“Ho degli obiettivi nella vita come tutti. Vorrei andare all’università. Questo è un obiettivo che vorrei raggiungere.”
Sono le parole conclusive della ragazzina palestinese che desidera restar in Germania con la sua famiglia e racconta le peripezie che ha dovuto affrontare e superare nel corso della sua vita. Lo fa con il sorriso, forse aspettandosi qualche parola di conforto, forse per ingentilire le difficili vicende che sta rendendo pubbliche.
Ma non sa che la sua interlocutrice è una donna di ghiaccio, che senza mezze misure le parla come farebbe con un giornalista o un politico.
“Non possiamo accogliere tutti, la politica a volte deve essere dura. […] E se noi dicessimo ‘potete tutti venire qui’, ‘dall’Africa potete venire tutti’, non possiamo far fronte a questo!”, afferma, dopo aver specificato che il Libano non è un paese in guerra civile e aver protestato contro le lungaggini burocratiche.
A queste dure parole Reem scoppia in lacrime, trascinando via con sé la popolarità della Merkel.
“Vieni qui, sei stata brava” ripete la cancelliera, ma il presentatore le fa notare che non si tratta di questo perché sono tutti bravi con le parole, ma la ragazzina soffre sul serio.
“Lo so che è una situazione difficile per lei, ma per ora voglio solo darle un abbraccio”. La Merkel non è però riuscita a consolarla, generando su Twitter l’hashtag “Merkelaccarezza” e i commenti si sono divisi.
C’è chi reputa la cancelliera una donna senza cuore, fredda, seduta sul suo bel piedistallo fatto di pregiudizi e senso di superiorità. Altri invece vedono in lei una donna sincera e senza mezze misure, che non lascia trapelare alcuna illusione a differenza dei politici italiani e forse per una politica giusta e mirata servono proprio queste qualità.
Il moderatore del dibattito Felix Seibert-Daiker, un esperto di problemi dell’infanzia, ha difeso la Merkel. “È stata umana, alla sua maniera”. Anche se ha poi confessato che per un attimo ha sperato che la cancelliera avesse voluto impegnarsi per dare asilo alla famiglia di Reem.
Alessia Sicuro