Germania. A Kassel, cuore dell’Europa, è stato eretto il “Partenone dei libri proibiti” durante la celebrazione di Documenta 14.
In occasione della quattordicesima edizione di Documenta, fra le più prestigiose manifestazioni dedicate all’arte contemporanea internazionale, l’artista argentina Marta Minujin, classe 1943, ha ideato una vera e propria opera monumentale: un Partenone, il cui scheletro è rivestito di libri proibiti.
Documenta 14 per la prima volta, dal 1955, emigra dal territorio tedesco di Kassel per piantare le sue radici anche ad Atene, con il titolo “Learning from Athens”, dal momento che il direttore artistico Adam Szymczyk ha ammesso che «C’è qualcosa di estremamente invitante nell’idea di sovvertire la geografia».
La manifestazione nasce da un’idea di Arnold Bode, pittore e professore tedesco, che prese consapevolezza della mancata integrazione culturale della Germania con i restanti Stati del vecchio continente alla fine della Guerra Fredda, e inaugurò una mostra d’arte, dando spazio a tutti quegli artisti che non erano mai stati formalmente invitati sul territorio tedesco. “Documenta “ fa riferimento, per l’appunto, a un’esposizione che mira a documentare l’arte del mondo moderno.
L’intento originario della rassegna era quello di dare luce a quelle opere che durante la dittatura nazista erano costrette a vivere nell’ombra perché etichettate come “Entartete Kunst”, cioè arte degenerata. La prima esposizione accolse le opere dei grandi nomi del panorama artistico degli anni Venti e degli anni Trenta, a partire da Kandinsky fino a Picasso, e furono contate 130.000 presenze. Dal lontano 1955, Documenta ha assunto una cadenza quinquennale trasformandosi in una vera e propria esposizione artistica interdisciplinare.
Per l’edizione attualmente in corso, aperta al pubblico fino al 17 settembre, l’artista Marta Minujin ha progettato la costruzione di un tempio: il Partenone dei libri proibiti , opera – manifesto della rassegna. Si tratta di una riproduzione in scala 1 : 1 del celebre Partenone di Atene, il tempio in stile dorico, la cui realizzazione avvenne sotto la supervisione dello scultore Fidia, dedicato ad Atena Parthenos, protettrice della città. Le dimensioni sono infatti : 70 metri di lunghezza, 36 metri di larghezza e 11 metri di altezza. L’installazione è stata eretta al centro della Friedrichsplatz di Kassel e non è una scelta casuale. Proprio in questa piazza, il 19 maggio 1933, ebbe luogo il rogo di tutti i libri “degenerati” – non ariani – su ordine di Hitler.
L’opera è stata realizzata assemblando circa 100 mila libri attraverso un’operazione di crowdfounding. Si tratta di volumi “ proibiti” , provenienti da tutto il mondo, sottoposti a censura nel loro paese natio o che lo sono stati in passato.
L’imponente tempio della Minujin è minimalista ed essenziale, non è colorato ma in bianco e nero. È senza tempo ma fragile, perché è destinato a sparire affinché la piazza ritorni al suo aspetto originario. A quel punto i libri saranno disponibili per la lettura.
Il Partenone simbolo della polis ateniese è da sempre espressione di un’organizzazione di diritto fondata su valori democratici. La democrazia ateniese è stata presupposto imprescindibile per l’evoluzione del pensiero politico occidentale e propedeutica alla moderna democrazia. Pertanto la scelta dell’artista di erigere un Partenone rivestito di libri proibiti è anche un atto di denuncia della attuale crisi degli Stati occidentali e di esortazione alla riscoperta dei valori ellenici, tra i quali il principio secondo cui lo stato non ha una personalità giuridica autonoma al di sopra e al di fuori delle persone, ma coincide con le persone e con i cittadini.
Maria Luisa Allocca