In tutta Europa, già da alcuni anni, ottobre è diventato il mese dedicato alla lotta contro la depressione e tutte le malattie dell’umore. Attraverso l’informazione rivolta all’intera popolazione, si cerca di prevenire o, in alcuni casi, di curare tali disturbi.

Attraverso lo European Depression Day si apre una fitta rete di collegamenti tra i vari stati dell’UE, grazie all’aiuto indispensabile di medici, psichiatri, psicologi e a numerose associazioni che collaborano tra loro. In Italia, in particolare, è dal 2007 che l’EDA (Associazione Italiana sulla Depressione) si occupa di coordinare annualmente questo evento. Quest’anno i testimonial dell’evento sono stati gli olimpionici Daniele Scarpa (ex canoista) e Sandra Truccolo (arciera).

Quest’anno la data ufficiale istituita per l’Italia è stata sabato 15 ottobre. Numerose iniziative, incontri e dibattiti hanno accompagnato e accompagneranno interamente il mese di ottobre con il tema “Diverse sfumature di depressione: generazioni a confronto”.

Scuole, centri sociali e case di cura hanno organizzato conferenze e incontri con medici italiani ed esperti del settore, coinvolgendo in misura maggiore i giovani e gli adolescenti, la fascia che negli ultimi anni risulta come la più soggetta ai disturbi dell’umore. Spaventosi e allarmanti sono infatti i grafici che si possono leggere sul sito ISTAT (Istituto Statistiche), secondo i quali i disturbi dell’umore colpiscono particolarmente i ragazzi tra i 15 e i 25 anni. Ciò ha causato anche l’innalzamento dei casi di suicidio, molte volte considerato come l’unica via d’uscita dal malessere psico-fisico causato dai disturbi dell’umore, spesso anche in giovane età.

La tristezza, lo stress, la malinconia, i traumi causati da eventi destabilizzanti, ci inducono sempre più a trascurare la nostra persona e ad abbandonarci alla sofferenza. La corretta informazione permette a coloro i quali sono affetti da tali disturbi di comprendere meglio l’origine di questi stati d’animo e di rivolgersi in tempo agli specialisti del settore. C’è anche da dire che, contrariamente a come si credeva qualche decennio fa, i disturbi del comportamento sono oggi curabili e dobbiamo affrontarli sì con cautela, ma anche con fiducia e serenità.

Il simbolo scelto per rappresentare la lotta contro la depressione è il Punto e Virgola. Esso si oppone con forza e prepotenza al suicidio e alle numerose forme depressive che affliggono il nostro animo. Rappresenta il momento della frase in cui l’autore potrebbe terminare il suo discorso, invece decide di continuare. Quell’autore sei tu e la frase è la tua vita.

La depressione orchestra un sottile e complesso caos chimico in cui l’acetilcolina, la serotonina o la dopamina vanno ad intaccare l’equilibrio emotivo. Questo impedisce a chi soffre di questo disturbo di conciliare facilmente il sonno o di sentirsi motivato per qualcosa, fino al punto di sentirsi isolati ed esclusi dalla società e dal mondo. depressione

Con lo scopo di informare e delucidare la popolazione a proposito di questo argomento, nel 2014 l’illustratore Matthew Johnstone, in collaborazione con l’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, ha ideato un cortometraggio dal titolo Avevo un Cane Nero. Il suo nome era Depressione.

Avevo un Cane Nero. Il suo nome era Depressione
Avevo un Cane Nero. Il suo nome era Depressione

La metafora del Cane Nero venne utilizzata per la prima volta da Winston Churchill, il quale era stato accompagnato tutta la vita da questo disturbo (di natura ereditaria), contro cui aveva sempre lottato con coraggio e forza di volontà.

Avere un cane nero significa sentirsi sempre un po’ giù, tristi e demotivati, o ancora peggio sentirsi completamente vuoti. Il vero punto di svolta si attua nel momento in cui si comprende che la depressione può colpire chiunque. Il cane nero non guarda in faccia a nessuno, a prescindere dall’età, dal sesso e dalla posizione sociale. Ciò che conta è imparare a dominarlo, ad addestrarlo per conviverci al meglio, dato che probabilmente farà sempre parte della nostra vita. Porre fine alla nostra esistenza non servirà a sconfiggere il cane nero, ma ci darà solo la possibilità di fare il suo gioco. Tutto sta nel cogliere i suoi punti deboli e fargli capire che siamo noi a comandare lui, non viceversa.

Condurre un’esistenza serena in compagnia del Cane Nero, della depressione, dei disturbi dell’umore, è possibile. Dipende da noi. Con l’aiuto delle persone che ci sono intorno dobbiamo capire il problema per poterlo tagliare via dalla radice. Ed è questo che lo Euopean Depression Day si prefigge di fare.

Maria Iemmino Pellegrino

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