Periodo negativo per il capitano dell’Inter, Mauro Icardi, contestato duramente dalla curva Nord a seguito della pubblicazione della sua autobiografia in cui si racconta di un retroscena particolare nel post partita di Sassuolo-Inter di Febbraio 2015.

È stata da pochi giorni presentata l’autobiografia di Mauro Icardi a coronamento di un periodo caratterizzato anche dal rinnovo contrattuale fino al 2021. Sembrava che nulla potesse spezzare il momento magico dell’Argentino che, a questi episodi, ha anche abbinato prestazioni superbe in campo. Ma ecco che qualcosa si è rotto, così, all’improvviso. Un racconto, all’interno del libro ”Sempre Avanti”, riguardo il post partita di un Sassuolo-Inter di Febbraio 2015 finito 3-1 non è stato ben digerito dai tifosi della curva Nord di San Siro che hanno emanato un durissimo comunicato nei riguardi del proprio capitano.

Questo il pezzo dell’autobiografia contestato dagli ultras:”I tifosi iniziano a urlare: ci chiamano sotto la curva. Trovo il coraggio di affrontarli, insieme a Guarìn. Mentre mi avvicino mi arrivano insulti e grida di ogni genere. Attaccato alla rete c’è un bambino che mi chiama: vuole la mia maglia. Per l’età che ha potrebbe essere mio figlio: mi tolgo la maglietta e i pantaloncini e glieli lancio, come regalo. È al settimo cielo e io sono contento di averlo visto felice. Un capo ultrà gli vola addosso, gli strappa la maglia dalle mani e me la rilancia indietro con disprezzo. In quell’istante non ci ho più visto, lo avrei picchiato per il gesto appena compiuto. E allora inizio a insultarlo pesantemente.Sono pronto ad affrontarli uno a uno. […] Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo”.

Questo il comunicato, senza mezzi termini, della curva:“I bonus sono finiti. Noi non pretendiamo di essere capiti, adulati od accettati. Noi siamo Ultras. Siamo irrazionale passione. Non siamo Angeli, né tantomeno diavoli. Siamo il Cuore che tutto Dona per la Follia di un Incondizionato Amore. Però un concetto dovrebbe essere chiaro a tutti: il capitano dell’Inter non può permettersi tali dissennate uscite. Un individuo del genere non può indossare la fascia di capitano. A prescindere dal nostro pensiero, esulando dalla nostra presa di posizione. L’Inter non lo merita. Scritto ciò, per essere chiari, specifichiamo: Icardi con Noi ha chiuso“. 

Il concetto è stato ribadito anche nel pre partita contro il Cagliari quando, dalla curva, è stato abbassato uno striscione che recitava:”Usi un bambino per giustificarti e tirarci fango in faccia…non sei uomo…non sei capitano…sei solo una vile m*******a”. 

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Pronta la risposta del numero 9 sui suoi canali social:”Cara Curva Nord, sono sorpreso e dispiaciuto. Sorpreso perché relativamente all’episodio di Reggio Emilia ho semplicemente riferito di come, complice l’adrenalina post-partita ed il cattivo momento che stava attraversando la squadra, “a caldo” ho perso la testa. Volevo semplicemente rendere l’atmosfera di quell’episodio. Tanto è vero che nel libro ho aggiunto che avevo sputato fuori frasi esagerate (ed il verbo sputare già rende l’idea di quanto inopportuna fosse stata la mia reazione). Riguardo al discorso degli assassini dall’Argentina, siccome da più parti mi continuavano a ripetere che mi sarei ritrovato degli esagitati sotto casa (nota bene: non la Curva Nord, degli esagitati) ho pronunciato quella frase: ma nella biografia ho anche detto “avevo usato parole minacciose contro la tifoseria e non avrei dovuto farlo”. Sono dispiaciuto. Dispiaciuto per questo polverone che si è creato, Ho semplicemente raccontato un episodio seguendo i miei ricordi. Oltretutto se uno avesse un minimo di sale in zucca non rischierebbe di offendere la propria curva, strategicamente se fossi stato in mala fede avrei usato parole accattivanti nei vostri confronti. Non l’ho fatto perché nessuno voleva offendere o mancare di rispetto a nessuno. La fascia da capitano rappresenta la realizzazione dei miei sogni di bambino, la gioia che ho donato prima di tutto alla mia famiglia e poi a me stesso. Siete Voi che io cerco ogni domenica appena faccio gol, è il Vostro abbraccio che io cerco per primo. perché io amo l’Inter. Fra pochissimo scendero’ in campo quindi non posso più dilungarmi. Spero che avrete compreso quanto importanti siete per me e quanta stima e quanto Amore nutra per Voi anche se deciderete di fischiarmi. Vi chiedo solo una cosa da Capitano: state vicini all’Inter come avete sempre fatto, io e i miei compagni abbiamo bisogno di Voi. Con affetto Mauro”.

La società, nella persona di Zanetti, ha già comunicato di avere intenzione di prendere provvedimenti nei confronti del giocatore (quali non si sa), esprimendo la propria vicinanza a quella fetta di tifosi indignati dalle parole comparse sul nuovo libro dell’Argentino. La sensazione è che questo strappo tra Icardi e i tifosi/società sarà difficile da sanare, e ancora più difficile sarà prevedere il contraccolpo psicologico che la vicenda avrà su quello che, ormai, sembra destinato a non essere più capitano e, se la questione dovesse raggiungere un punto di non ritorno, forse addirittura giocatore dei Nerazzurri…

Vincenzo Marotta

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