Si chiamano Moocs e sono dei corsi universitari che possono essere frequentati completamente on line. Questi corsi arrivano direttamente dagli Stati Uniti, paese che per primo ha proposto una forma di istruzione ‘on demand‘ di elevata caratura e dal livello qualitativamente ineccepibile. Ora anche l’Italia vuole entrare nell’universo digitale e stanno partendo Moocs che parlano la nostra lingua.
Moocs made in Italy: la realtà italiana
I primi Moocs italiani sono partiti il 21 aprile e fanno parte del consorzio Edupen, composto da 14 prestigiosi atenei pubblici del paese. Il consorzio si propone di fornire corsi di qualità a distanza e il portale ospitante è stato realizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con i consorzi Cineca e Garr.
I Moocs sono molto probabilmente il futuro dell’istruzione, perché permettono agli studenti, ma anche a lavoratori e ai professionisti, di seguire un corso universitario on line, si tratti di un modulo della Cambridge University o della Tech University della Georgia. Lo studente si connette e segue le lezioni, che sono realizzate in forma di video e di materiale scritto. Ogni settimana vengono proposti dei test di verifica e la community di studenti ha a disposizione delle piattaforme di condivisione per scambiarsi pareri e approfondimenti.
I Moocs creano e avvicinano comunità geograficamente diverse e permettono dopo l’esame finale di avere a disposizione un attestato che dimostra l’impegno profuso per apprendere la conoscenza di una determinata materia. I Moocs si rivolgono infatti agli studenti di ogni tipologia e di ogni ateneo, dalla facoltà tecniche fino alle umanistiche.
Secondo una ricerca effettuata da Pew Internet & American Life Project sono 10 milioni gli studenti universitari che hanno finora seguito un Mooc. La maggior parte arriva dai grandi consorzi statunitensi come Coursera, Mooc Udacity e Edx, quest’ultimo brillantemente realizzato dalle facoltà di Harvard e dal Mit di Boston.
Moocs e fruizione della rete: quale rapporto
In un’ottica di formazione futura è interessante comprendere come l’utenza italiana saprà accogliere e diffondere il principio dell’alta formazione in rete. Se le università italiane si stanno aprendo alla diffusione di questa tipologia di corsi, potrebbero essere molti gli studenti che nel nostro paese inizieranno a frequentarli in modo massivo
La formazione scolastica, in questo caso universitaria ma anche quella che interessa i ragazzi più giovani corre quindi di pari passo con il processo di digitalizzazione del paese ed è compito delle famiglie e degli studenti stessi approvvigionarsi di sistemi di connessione veloci, facili e buoni da fruire in ogni occasione.
Ecco quindi nascere la richiesta di connessioni dall’animo veloce come le offerte internet casa di Eolo, società che ha fatto della velocità e delle buone performance il suo cavallo di battaglia (fate un test per la verifica copertura internet per controllare se il vostro indirizzo è disponibile il segnale EOLO). La ricerca e la formazione di alto livello devono infatti correre di pari passo con una rete veloce, immediata, facile da fruire e proposta a costi convenienti per gli utenti finali.
Solo in questo modo, ovvero con una base tecnologica di alto livello gli studenti di oggi e di domani potranno formarsi in modo completo, ma soprattutto rivolgersi ad una formazione dal respiro internazionale.
Anna Capuano