Blindur è un duo campano nato 2014 da Massimo De Vita (cantautore, polistrumentista e produttore) e Michelangelo Bencivenga (polistrumentista).
Il suond dei due musicisti si ispira alle atmosfere del folk e del post rock con sonorità molto vicine alla musica irlandese e islandese. Nonostante siano solo due in scena il suono è ricco e articolato grazie all’utilizzo di un ampio set up che contribuisce a dare la sensazione di stare ascoltando una band composta da più elementi.
Nel corso della loro carriera i Blindur hanno aperto i concerti di numerosi artisti del panorama indipendente italiano tra cui Tre Allegri Ragazzi Morti, Cristiano Godano, Dente, Nobraino, Bandabardò, Calcutta e Zen Circus e solcato oltre 300 palchi sia in Italia che all’estero. I Blindur ad oggi hanno collezionato diversi premi e riconoscimenti. Il duo ha, infatti, vinto l’edizione 2014 del premio Donida, il premio Muovi la Musica 2014, il premio Nuova Musica Italiana 2015, il premio Pierangelo Bertoli 2015, il premio Fabrizio De Andrè 2015, il premio Buscaglione “Sotto il cielo di Fred” 2016 e il premio Tempesta Dischi.
La redazione di Libero Pensiero News ha avuto il piacere di intervistare i componenti del duo Massimo De Vita e Michelangelo Bencivenga che hanno cortesemente risposto ad alcune nostre domande. Di seguito l’intervista completa.
Prima di intraprendere il vostro progetto avevate suonato insieme diversi anni in varie band. Come mai ad un certo punto avete deciso di formare i Blindur?
Michelangelo: Blindur è un progetto nato con molta naturalezza e senza prospettive particolari. C’era e c’è il sogno e la voglia di suonare, la passione sfrenata per la musica, il fisiologico bisogno di raccontare o comunque di esorcizzare i demoni personali. Blindur è tutto questo: una conseguenza naturale delle esperienze precedenti.
Si vocifera che Jonsi dei Sigur Ròs vi abbia ispirato nella scelta del nome Blindur. In che modo vi ha influenzato?
Massimo: Ho incontrato Jònsi dopo un concerto dei Sigur Ròs a Roma nell’estate del 2013. Fu un incontro molto semplice, emozionante, ma allo stesso tempo spontaneo. Parlammo del concerto, di Islanda e, tra un “mi firmeresti questo disco” e un “certo ma reggimi il bicchiere”, Jònsi notò la mia cecità. Essendo anche lui non vedente da un occhio si instaurò un’empatia incredibile. In seguito, essendo alla ricerca di un nome per il nascente progetto, a Micki venne l’idea di cercare la traduzione islandese di cieco, ossia Blindur.
Avete un stile musicale molto particolare. Nei vostri brani riuscite a fondere la tradizione cantautorale italiana, il folk e la musica nordica europea. L’utilizzo di strumenti come banjo e armonica danno alla vostra musica un tono festoso. Cosa volete trasmetter e all’ascoltatore?
Michelangelo: Noi raccontiamo storie e cerchiamo di farlo con intensità, con il piede schiacciato sull’acceleratore dell’emotività. Qualche volta il clima è rarefatto, sospeso, magari cupo, altre volte è festoso, luminoso. Il nostro risultato più grande è quando le persone che ascoltano le canzoni di Blindur riescono a rivedere loro stessi in quelle parole, in quelle storie.
Nelle vostre canzoni parlate delle piccole cose e di alcune esperienze della vostra vita come ad esempio i sogni, i viaggi, i tempi della scuola, l’amicizia. Quale è il messaggio che volete trasmettere?
Massimo: Non penso ci sia un messaggio univoco, non siamo unidirezionali. Sicuramente mi interessano, quando scrivo, le piccole cose e i dettagli che fanno la differenza. Mi piace la provincia con tutto il suo carico e il suo immaginario, mi piacciono le storie sospese, quelle che non sai mai come va a finire, come la vita del resto.
Nel corso della vostra carriera avete ricevuto numerosi sette premi e solcato circa 150 palchi in Italia e all’estero? Vi sentite soddisfatti della vostra esperienza? Quali progetti avete in serbo?
Michelangelo: Dal 2 maggio 2014 , data del primo live di Blindur, abbiamo realizzato circa 300 live in vari paesi d’Europa tra cui Islanda, Irlanda, Germania, Francia, Belgio e ovviamente Italia e di recente siamo stati invitati a suonare al SXSW Festival di Austin in Texas. Abbiamo partecipato a tantissimi festival e abbiamo suonato con tantissimi artisti: Damien Rice, Niccolò Fabi, Zen Circus, Calcutta, Tre Allegri Ragazzi Morti, Cristina Donà, ecc. Abbiamo vinto svariati premi che ci hanno aiutato moltissimo nella realizzazione del nostro primo disco uscito nel gennaio 2017 per La Tempesta dischi. Tutto questo non può che renderci orgogliosi e consapevoli che il lavoro duro, qualche volta durissimo, ogni tanto paga. Al momento siamo a lavoro sul nuovo disco, stiamo scrivendo nuove canzoni e stiamo sviluppando un nuovo sound. Stiamo facendo alcuni concerti questa estate pur non essendo ufficialmente in tour. Insomma in merito a cosa bolle in pentola Blindur è ormai famoso per non riuscire a stare fermo mai!
Vincenzo Nicoletti