Un tempo esponente di punta del Movimento Cinque Stelle, tanto da essere stato candidato alla presidenza del Senato, poi a lungo dissidente interno e infine espulso a seguito di una votazione del blog di Beppe Grillo. Questo l’identikit di Orellana, colui che grazie al suo inatteso (?) voto favorevole ha salvato il governo di Matteo Renzi dall’abisso. Il DEF, ovvero la legge che un tempo si chiamava finanziaria, infatti è stato approvato grazie al voto decisivo dell’ex grillino e questo ha provocato, come di consueto, un’orda di insulti da parte dei suoi vecchi compagni di partito e sostenitori. Lui si difende, usando l’articolo della costituzione più odiato da Beppe Grillo, quell’articolo 67 che vieta il vincolo di mandato e prescrive al parlamentare la libertà nel voto secondo la propria coscienza. Tanto più, aggiungerei, se quel parlamentare viene espulso a suon di votazioni telematiche su blog privato e da un po’ non fa più parte del gruppo pentastellato.
“Sono una persona libera e non devo rendere conto a nessuno a differenza di altri” rincara la dose il senatore, che considera l’approvazione del DEF un bene per il paese, che porti a dare al governo un maggior potere d’intervento sull’economia, e “poter realizzare una politica economica espansiva e contro il regime imposto da Bruxelles con i vari Katainen di turno“.
Ma le difese non bastano per respingere le critiche e placcare gli attacchi dei suoi compagni di squadra. Alessandro Di Battista infatti commenta così su Facebook: “Che schifo di uomo. ma lo devo pizzicare..lo devo pizzicare. lo farò quantomeno vergognare anche se per quattro spiccioli sarebbero capaci anche di vendersi l’anima, oltre che i valori“.
Carlo Sibilia su twitter: “Qual è la scusa che ti racconti per non sentirti un verme“. Poi una Paola Taverna amareggiata: “Dopo quasi 2 anni la dentro, lottando ogni giorno contro quanto di più sporco riesci ad immaginare, rovinarti il fegato e continuare a pensare che puoi farcela anzi che ce la farai mentre ricevi sputi in faccia da una maggioranza di uomini, ominicchi, mezzi uomini è quaquaraquà, non fa male quanto vedere un tuo ex compagno, entrato con i voti di chi sogna ancora, dare il solo voto utile a questo governo che continua a travolgerci con le sue scempiaggini e i suoi twett, 161 voti servivano a Renzie per approvare un documento di economia e finanza (DEF) che ci consegna come prigionieri politici all’imperialismo europeo, beh … dover ringraziare Louis Alberto Orellana per quel solo voto utile… stavolta mi lascia veramente senza parole“. Infine Di Maio, più composto: “Ieri al Senato il Governo Renzi non è caduto per un solo voto. Quello dell’ex-M5S Orellana. Un Governo fondato sul cambio di casacca: da Alfano a Orellana passando per Casini. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti“.
Viva la democrazia a 5 stelle, insomma.
Rifobenni