Altra benzina gettata sul fuoco della polemica ormai continua e costante tra Governo e Comune di Napoli: stavolta il pomo della discordia è il Patto per il Sud e il presunto atteggiamento ostruzionistico che il sindaco di Napoli De Magistris starebbe tenendo nei confronti dell’accordo previsto dal Governo con 16 realtà amministrative (Regioni, città metropolitane e, in particolare poi, Taranto) meridionali per lo sviluppo del Mezzogiorno.

Un accordo, peraltro, già firmato dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca insieme al Presidente del Consiglio Renzi lo scorso aprile, ma che l’Amministrazione napoletana non avrebbe ancora né recepito, né a sua volta sottoscritto, né incoraggiato. È quanto duramente sostiene il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio De Vincenti: <<Napoli rimane l’unica città metropolitana a non voler chiudere l’accordo  per il patto per il Sud>>, ha sostenuto, nonostante la mano tesa dal Governo e dal Presidente Renzi in persona su questo importante tema di sviluppo del Meridione. <<Il sindaco ha ripetutamente e in più sedi insultato il Presidente del Consiglio – prosegue De Vincenti – La sua rimane l’unica città metropolitana a non voler chiudere l’intesa che prevede ingenti risorse (…) Altri territori, che pure con il Governo hanno un rapporto dialettico, hanno scelto di condividere la responsabilità di un’intesa che investe risorse ingenti per il futuro di quelle realtà. Se il Sindaco di Napoli vuole il dialogo, noi ci siamo. Se invece pensa che per la sua città sia più produttivo alimentare lo scontro, in bocca al lupo>>.

Riavvolgendo il nastro, si comprende che a suscitare l’irritazione di De Vincenti è stata un’intervista del sindaco De Magistris, in cui quest’ultimo affermava che la sua Amministrazione, sul tema del Patto per il Sud, non è stata in realtà mai consultata, poiché il Governo si rifiuterebbe di incontrare il sindaco a causa del suo noto dissenso politico nei confronti di Renzi. Il sottosegretario di conseguenza ha quindi ritenuto opportuno attribuire la responsabilità del mancato dialogo istituzionale allo stesso De Magistris, colpevole di opposizione cieca e inconcludente nei confronti di un progetto potenzialmente vitale per la ripresa del Sud. È significativo inoltre il riferimento al fatto che altre realtà “dissenzienti” abbiano già dato il proprio consenso al Patto: una constatazione che dunque isolerebbe politicamente il sindaco di Napoli e l’altro grande “riottoso”, il Presidente della Regione Puglia Emiliano.

Ad avvelenare ancor più il clima di questi giorni, poi, ci si è messo anche l’accaduto al Teatro San Carlo: De Magistris e Renzi che si ignorano, il Presidente del Consiglio che esibisce comunque un sorriso tirato, gli scontri tra manifestanti e polizia che intanto infiammano la città. È chiaro che anche quell’occasione finisce sotto la lente polemica di De Vincenti: <<il Governo – ha affermato – è pronto ad incontrare il Comune, come del resto lo stesso premier ha ribadito a tutti gli esponenti dell’amministrazione cittadina che l’altra sera lo hanno avvicinato al Teatro San Carlo. Il Sindaco di Napoli è libero di scegliere la sua delegazione, il Governo altrettanto>>. Ecco infine l’altro punto dolente del mancato dialogo istituzionale: la delegazione che Roma propone al tavolo delle trattative non piace all’Amministrazione napoletana. In sostanza, De Magistris pretende che nella stanza delle trattative non sia seduto il commissario straordinario per Bagnoli Nastasi. L’avversione personale, al di là della contestazione in tribunale della legittimità del ruolo stesso del funzionario di Governo (peraltro già respinta dal TAR in prima istanza), è per il sindaco a dir poco insuperabile, tanto da condizionare in negativo la presenza di De Magistris in qualsiasi sede in cui sia presente Nastasi.

Palazzo San Giacomo, non facendosi mancare una controreplica, non smentisce almeno quest’ultima presunzione: pur premettendo, in relazione a quanto detto dal sottosegretario sull’ostruzionismo napoletano al Patto, che <<Si tratta di una dichiarazione grave e totalmente infondata quella di De Vincenti, quando afferma che Napoli non vuole chiudere l’accordo per il Patto per il Sud >>. Ribadendo che <<Il Sindaco di Napoli e la sua Amministrazione non sono mai stati chiamati a nessun tavolo istituzionale per interloquire su qualsiasi aspetto per il patto per il sud, un tema questo che è stato agitato dal Presidente del Consiglio in maniera propagandistica in campagna elettorale>>, non nasconde che un ostacolo al dialogo sia costituito proprio da Nastasi: <<se il Governo vuole parlare e definire il Patto per il Sud ci convochi anche domattina. Altra cosa è pretendere che il dialogo tra il Presidente del Consiglio ed il Sindaco di Napoli debba passare necessariamente alla presenza indispensabile ed irrinunciabile del Commissario su Bagnoli>>.

Ludovico Maremonti

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.