Oggi 15 Settembre ricomincia l’anno scolastico in molte scuole d’Italia. Un anno fa la Buona Scuola era solo un “piano” e gli studenti di lì a poco si sarebbero già mobilitati nelle piazze per rivendicare la grande bellezza dell’istruzione pubblica e chiedere maggiori investimenti e considerazione per una comunità vessata da anni di continui tagli lineari. Ora la Buona Scuola è la legge 107/15, una legge sbagliata e contraddittoria che pur investendo risorse e finanziamenti non risponde nella maniera giusta alle necessità del nostro sistema d’istruzione: non investe direttamente sul diritto allo studio, distorce il merito e la premialità dei docenti, svuota la democrazia scolastica non garantendo la pluralità e la valorizzazione delle diverse componenti, rafforza le diseguaglianze e ne crea di nuove.
Dichiara Alberto Irone, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi: “Oggi, già dal primo giorno di scuola, siamo di fronte al Ministero dell’Istruzione come saremo di fronte a tantissime scuole di tutto il Paese per lanciare la nostra mobilitazione fin dall’inizio. Siamo contrari alla legge 107/15 perché vogliamo una scuola totalmente nuova dove l’apprendimento, la didattica e lo studente siano realmente al centro: non una scuola-azienda, diseguale e selettiva, ma invece una scuola che punti a portare ciascuno al successo formativo, una scuola che sia costruita sulla democrazia, sull’integrazione e sull’inclusione di tutti, attraverso il diritto allo studio, il potenziamento dei servizi per gli studenti e la partecipazione”.
Prosegue il portavoce: “Chiediamo da anni che la scuola diventi un motore di cambiamento sociale, un centro civico, uno spazio d’aggregazione che sappia governare le complessità tutelando le differenze, che realizzi l’eguaglianza sostanziale valorizzando le diversità di ciascuno di noi. Mai come in questo momento storico crediamo che l’istruzione rappresenti l’arma più potente per cambiare il mondo e, nel nostro piccolo, la nostra Europa, in cui assistiamo ancora increduli all’innalzarsi di muri costruiti sull’egoismo, le paure e l’odio e non invece ponti di solidarietà, rispetto per il diverso e piena integrazione” – conclude Irone – “Noi questi muri li vogliamo abbattere, per costruire dalle loro macerie una società diversa, una scuola che si ponga l’obiettivo primario, in questa fase storica, di diventare centro educante di comunità che si fondano sul rifiuto del razzismo e della xenofobia. Il diritto allo studio per tutte e tutti e l’innalzamento dei livelli d’istruzione sono rivendicazioni universali ad oggi inascoltate per cui ci siamo battuti nel corso di questi anni. Mai come ora c’è necessità di attuarli per sconfiggere il ritorno dei neo-fascismi e di chi crede che nessuna vera integrazione sia possibile: ognuna di queste rappresenta un altro mattone per il futuro. Another brick for the future.”
Rete Studenti Medi