Cura della vite

Dietro ad ogni bicchiere di vino di qualità, c’è il lavoro di un agricoltore il quale per ottenere uve pregiate in occasione della vendemmia ha gestito in maniera accurata il suo vigneto per tutto l’anno.

Non si tratta solo di fare attenzione durante la fioritura, ma di offrire tutto ciò di cui ha bisogno la vite per crescere in modo sano e forte. Un elemento chiave è l’utilizzo di concimi per vite organici ed organo-minerali, arricchiti con gelatina idrolizzata per uso agricolo, ad alto contenuto di azoto e carbonio organici.

Questi non solo soddisfano integralmente il fabbisogno nutrizionale della coltura ma migliorano la fertilità del terreno, rispettano l’ambiente riducendo gli sprechi economici, garantiscono la resa e aumentano la qualità finale dell’uva.

In questo articolo andremo a vedere come prendersi cura del vigneto in maniera eco-sostenibile e, al tempo stesso, altamente efficiente.

Le attenzioni costanti per una vite sana e produttiva

Gestire la vite nel modo corretto è fondamentale per garantire un buon raccolto. Si tratta di un impegno che si estende per gran parte dell’anno, con le principali operazioni che iniziano già a febbraio e si protraggono fino dopo la vendemmia.

Queste comprendono la nutrizione, la potatura, la giusta irrigazione e la prevenzione delle malattie, pratiche che delineano la salute complessiva della pianta e che variano in base alle caratteristiche del vitigno e dell’andamento climatico. Fra le più importanti, l’età delle piante di vite: per esempio, le più giovani richiedono una maggiore quantità di azoto rispetto agli altri elementi per favorire la crescita. La concimazione, poi, eseguita a fine inverno o in primavera, deve garantire un assorbimento costante dei nutrienti necessari.

La triade essenziale per una cura completa della vite

Come accennato, per una cura completa della vite, è essenziale adottare un iter ben preciso: nutrizione, potatura e gestione dell’acqua.

La prima fornisce alle piante gli elementi essenziali per una crescita sana, la seconda favorisce l’equilibrio della vegetazione e una distribuzione ottimale dei nutrienti alle varie parti della pianta, compresi i grappoli.

Infine, la corretta irrigazione è vitale per garantire che le viti ricevano idratazione costante e in modo appropriato. Queste operazioni possono fare la differenza nella produzione di uve di qualità superiore.

Le principali malattie della vite

Anche le piante si ammalano e questo ormai è assodato. Inoltre, con l’imprevedibilità climatica in crescita esponenziale è molto frequente imbattersi in ostacoli simili. Quindi, cosa fare?  

Innanzitutto, è fondamentale cercare prevenire qualsiasi stress garantendo una sanità generale delle piante di vite,attraverso una nutrizione appropriata, come i concimi organici e organo-minerali a base di gelatina idrolizzata per uso agricolo.

Tali strumenti soddisfano il fabbisogno nutrizionale della coltura, migliorano la resa produttiva e garantiscono la qualità finale dell’uva.

Inoltre, ci si può affidare a fitofarmacipensati appositamente per determinati problemi fitosanitari. E’ però importante conoscere le principali malattie della vite per riuscire a intervenire adeguatamente. Vediamone tre: 

  • La peronospora: si tratta di un fungo (Plasmopara viticola) che colpisce sia le parti verdi della pianta, in particolare le foglie, ma anche i grappoli e si sviluppa in condizioni di elevata umidità. I sintomi includono macchie gialle, necrosi e la formazione di una muffa bianca sul lato inferiore delle foglie. Può compromettere la fotosintesi, riducendo la quantità e la qualità e, nei casi più gravi, può attaccare direttamente i grappoli azzerando la produzione.
  • L’oidio: è una malattia della vite causata dal fungo Uncinula necator. Si sviluppa prevalentemente in condizioni di umidità elevata e scarsa ventilazione. I sintomi includono la comparsa di una polvere bianco-grigiastra su foglie, tralci e grappoli, da cui deriva il nome “mal bianco”. Questa colpisce la pianta interferendo con la fotosintesi e compromettendo lo sviluppo del frutto. È più frequente in primavera, ma può anche verificarsi in caso di scarsa aerazione.
  • La botrite: è causata dal fungo Botrytis cinerea che, rispetto agli altri, colpisce principalmente i grappoli durante la maturazione ma può attaccare anche foglie e tralci. Causa la formazione di una “muffa grigia” sui tessuti vegetali, che poi marciscono.

Oltre a queste malattie, ce ne sono altre causate da funghi, come il mal dell’esca, l’escoriosi, o altre causate da fitoplasmi e insetti, come la flavescenza dorata, la tignoletta della vite, le cicaline e vari afidi e tripidi.

La prevenzione è fondamentale, e alcuni vitigni resistenti, conosciuti come PIWI, sono dotati di grande tolleranza contro i principali patogeni della vite.

Queste varietà si adattano bene a pratiche di viticoltura biologica e naturale, riducendo la necessità di trattamenti invasivi e contribuendo alla sostenibilità agronomica.

L’attenzione alla biodiversità e al rispetto dell’ambiente, inoltre, sta diventando sempre più centrale nella filosofia delle cantine, tanto che in Italia negli ultimi anni vi è sempre più attenzione al Decreto Sostenibilità, il quale definisce uno standard unico per la produzione di vino biologico nel Paese.

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