Come nello storico film “Totò, Peppino e la Malafemmina” del ’56, “Noio… volevam savoir“ perché l’Archivio Storico della Canzone Napoletana lascia Napoli per stabilirsi nel capoluogo lombardo?
La risposta è racchiusa in un comunicato stampa, improvviso quanto inaspettato, che si apre con le parole della celebre canzone di Giovannino D’Anzi:
“luntan a Napole se more ma poi ven’n tutt’ quante a Milano”
Con queste parola Radio Rai e la Biblioteca Nazionale Braidense hanno annunciato lo spostamento immediato dell’Archivio Storico della Canzone Napoletana dalla sede di Napoli ( le sale Rai nel viale Marconi) alla prestigiosa mediateca di Santa Teresa di Milano.
Uno spostamento che suona come beffa dopo che, per la realizzazione dell’Archivio, RadioRai ha collaborato con la Regione Campania, la Provincia ed il Comune di Napoli.
Cosa perde la città di Napoli?
Un archivio immenso costituito da oltre 54.000 documenti tra file audio, film, video, spartiti, fotografie, testi, locandine e quant’altro, il tutto anche digitalizzato. Un jukebox della melodia perduta, il più grande museo virtuale della canzone italiana, con i nomi che hanno reso grande la tradizione musicale partenopea (tra i nomi grandi artisti come Enrico Caruso, Nino Taranto, Sergio Bruni, Roberto Murolo, Renato Carosone, Mario Merola, Aurelio Fierro sino a quelli più contemporanei come Massimo Ranieri, Nino D’Angelo e Pino Daniele).
Un Archivio dunque nato a Napoli ed emigrato improvvisamente a Milano, dove, come scritto nel comunicato stampa,“troverà editori e discografici in grado di farle assumere una dimensione industriale, ma anche nuove prestigiose firme ed autori e, soprattutto, una platea di emigranti alla ricerca di madeleine proustiane in grado di riconnetterli con le proprie radici”.
L’Archivio sbarcherà in una chiesa barocca trasformata in “un tempio di un passato riconvertito alla multimedialità”. La Mediateca di Santa Teresa di Milano è una sezione della Biblioteca Nazionale Braidense dove la Rai ha già portato le sue Teche ed ora anche le postazioni dell’Archivio storico della canzone napoletana, nato per raccogliere, conservare e far conoscere uno dei patrimoni musicali più importanti e famosi, riferimento nazionale e internazionale.
Dopo le dichiarazioni dell’Assessore alla Cultura a Napoli, Nino Daniele, che stupito e contrariato dall’improvviso spostamento aveva dichiarato : “Non siamo stati informati di questo trasloco improvviso…È assurdo che l’Archivio storico della Canzone Napoletana venga spostato a Milano, quando deve e può benissimo restare qui. Avevamo trovato la soluzione , sistemare il tutto nella Casina Pompeiana nella Villa Comunale”.
Questa scelta ha portato molti napoletani a chiedere con insistenza che l’Archivio rimanga nella città partenopea, e l’ hanno fatto lanciando anche una petizione su Change.org, voluta da Salvatore Prisco, con il fine di raggiungere un numero di sostenitori tale da inviare la richiesta al Ministro dei Beni ed Attività Culturali Dario Franceschini e alla presidente della Rai, Monica Maggioni.
Ecco il link per firmare la petizione: https://www.change.org/p/ministro-franceschini-presidente-rai-monica-maggioni-l-archivio-storico-della-canzone-napoletana-deve-restare-a-napoli
Claudia Cepollaro