Questa tornata elettorale risulta decisiva per la regione Marche, piegata dalla recente emergenza sanitaria (con un grande focolaio nel Pesarese) e dal sisma del 2016. Forse sarà la gestione di questi due eventi drammatici a far pendere la bilancia in una regione ex baluardo della sinistra e oggi apparente caposaldo di Fratelli d’Italia, almeno secondo i recenti sondaggi. Di fatti, dal lontano 1993 il consiglio della regione Marche è sempre stato composto in maggioranza da coalizioni di sinistra e centro-sinistra. Se i pronostici sulla sfida fra il candidato di centro-sinistra Maurizio Mangialardi e Francesco Acquaroli di FdI si rileveranno giusti, la virata a destra sarà particolarmente brusca per la piccola regione adriatica. Tuttavia, non sono soltanto questi i protagonisti delle Elezioni Marche 2020, come dimostra l’ampia rosa di candidati.
Chi sono i candidati alla presidenza per le Elezioni Marche 2020
Procedendo in ordine alfabetico, il candidato di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli, ex sindaco di Potenza Picena che si era già presentato alle precedenti elezioni regionali, è sostenuto da una larga coalizione di centro destra: Lega, Forza Italia, Unione di Centro, Movimento per le Marche e Civici con Acquaroli. Mentre sono candidate presidentesse Sabrina Banzato per il movimento Vox Italia Marche, che trova nel filosofo Diego Fusaro il suo ideologo, e Alessandra Contigiani per la lista civica Riconquistare l’Italia, sostenuta dal Fronte Sovranista Italiano.
A sinistra e staccato dalla coalizione troviamo Roberto Mancini, professore ordinario all’Università di Macerata e candidato con il movimento “Dipende da noi”. La coalizione a sostegno di Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia, è composta da Partito Democratico, Italia Viva-PSI-DemoS-Civici Marche, Rinasci Marche, Le Nostre Marche e il Centro, Marche Coraggiose e Lista Mangialardi Presidente. Dopo il mancato accordo con il PD anche il Movimento 5 Stelle ha scelto attraverso la piattaforma Rousseau il suo candidato alle Elezioni Marche 2020, Gian Mario Mercorelli, consigliere comunale a Tolentino. Fabio Pasquinelli, avvocato di Osimo e attivamente impegnato nei movimenti studenteschi e operai, è invece supportato dal Partito Comunista Italiano. Infine, il movimento no-vax marchigiano sostiene la candidatura di Anna Rita Iannetti, esperta in neuroscienze, con la lista Movimento 3V Vaccini Vogliamo Verità.
Fra questi sette candidati alle Elezioni Marche 2020, non soltanto è possibile trovare il sostegno dei partiti nazionali da destra a sinistra, passando per il terzo polo dei pentastellati, ma anche di movimenti e partiti extraparlamentari che in qualche modo caratterizzano l’attuale clima politico. L’alternativa al PD per una sinistra etica, ecologista e femminista è rappresentata da Dipende da noi, che vuole distanziarsi dal “quindicennio di malgoverno del centro-sinistra”, come definito dallo stesso Mancini su Left. In risposta all’emergenza coronavirus si presentano Vox Marche, che si schiera contro il “regime-Covid”, e il Movimento 3V con il suo programma incentrato sulla rimozione dell’obbligo vaccinale.
Le Marche tornano al voto dopo il sisma e l’emergenza COVID-19
La candidatura di Mangialardi come candidato della coalizione di centro-sinistra ha fatto seguito alla decisione dell’attuale presidente della regione Marche, Luca Ceriscioli, di non presentarsi alle Elezioni Marche 2020. Il motivo potrebbe risiedere nella necessità di dare segnali di discontinuità rispetto al precedente quinquennio, a causa delle polemiche createsi intorno alla gestione della ricostruzione post-sisma, bloccata dalla farraginosa macchina burocratica, e dell’emergenza sanitaria. Di fatti, tema importante di queste Elezioni Marche 2020 è quello inerente la sanità, a seguito dello scandalo dell’Ospedale destinato ai pazienti positivi al COVID-19 a Civitanova Marche, costruito ex novo con l’ausilio di Guido Bertolaso e dell’Ordine di Malta. Questa struttura, pensata come gemella a quella della Fiera di Milano, è rimasta in funzione per qualche settimana e ha ospitato al massimo 3 pazienti su 84 posti letto disponibili. Inoltre, la pandemia ha reso evidenti i disastrosi effetti della chiusura dei piccoli ospedali avvenuta negli ultimi vent’anni nelle Marche, con una perdita di 1.175 posti letti e 13 strutture ospedaliere.
Le Elezioni Marche 2020 si svolgeranno a quattro anni dalla prima scossa di terremoto che ha colpito il centro Italia nell’agosto del 2016. La ricostruzione post-sisma procede molto lentamente e gli effetti sono ben visibili nei territori del “cratere”, spopolati ed economicamente depressi. Quello del sisma è infatti un altro dei temi principali di questa campagna elettorale: da una parte il presidente uscente Ceriscioli lamenta la lentezza del Governo e la mancata semplificazione in materia di contratti pubblici ed edilizia, dall’altra Mangialardi promette impegno e azioni concrete per snellire la burocrazia su vari livelli e per ritrovare la credibilità persa. A destra, la questione delle persone colpite dal terremoto sembra più un’arma di propaganda nelle mani di Acquaroli che potrebbe ottenere larghi consensi proprio nelle province meridionali della regione.
Pronostici di voto: Acquaroli vs Mangialardi?
Secondo i sondaggi Ipsos di inizio settembre, la vittoria del deputato di FdI Acquaroli alle Elezioni Marche 2020 sarebbe netta, con il 49% dei consensi e 14 punti di vantaggio sul candidato del centro-sinistra Mangialardi, stimato al 35,8%. Al terzo posto, il candidato dei 5 Stelle Mercorelli con il 10,1%. La prima lista sembra essere quella collegata alla Lega con il 25,7% dei consensi seguita da quella di Fratelli d’Italia al 16,7%, in forte crescita rispetto alle precedenti elezioni regionali e europee. Passa dal 35,1% al 19% il Partito Democratico. Leggermente più rosei per la coalizione di centro-sinistra sono i risultati dell’indagine demoscopica di Affari Italiani che assegna ad Acquaroli 4,5 punti di vantaggio su Mangialardi, mentre crescono i consensi anche per Mercorelli.
Riuscirà il centro-sinistra a colmare il divario di consensi che lo divide dalla coalizione di destra? Ci saranno sorprese da parte delle liste più piccole e quanto peserà il mancato accordo fra il PD e il M5S? Sono tante le domande in vista delle Elezioni Marche 2020, ma forse quella più spinosa riguarderà la capacità di Mangialardi di convincere un elettorato deluso e di utilizzare lo spauracchio dell’affermazione di forze anti-democratiche rappresentate dallo sfidante Acquaroli. Non bisogna infatti dimenticare la “cena fascista” per ricordare la marcia su Roma, organizzata lo scorso ottobre ad Acquasanta Terme, a cui hanno partecipato lo stesso Acquaroli e il sindaco di Ascoli Fioravanti con tanto di volantino inneggiante al fascismo e il simbolo di Fratelli d’Italia. Incalzato da Enrico Mentana al primo incontro fra i candidati presidenti a Capodarco di Fermo, Acquaroli ha cercato di correggere il tiro, negando qualsiasi dubbio sulla sua visione democratica.
Sicuramente, le giornate del 20 e del 21 settembre rappresenteranno un importantissimo appuntamento elettorale con le prime consultazioni amministrative, regionali e referendarie a seguito dell’emergenza sanitaria.
Rebecca Graziosi