Sergio Grispello, fotografo partenopeo, presenta le sue opere in mostra durante il festival di tango TaNgoneta. L’incontro, le emozioni, il corpo e la danza sono il cuore di TiNstantáneas!

Ecco cosa ci rilascia in questa intervista.

Caro Sergio, quando e come nasce la tua passione per le arti sceniche?

Da piccolo nutrivo un forte interesse per il disegno, ho avuto la fortuna di poter studiare sin da piccolo la musica e ho vissuto a stretto contatto con il cinema. La passione per la fotografia nasce intorno agli 11 anni quando da una zia ho avuto in regalo una macchina fotografica Kodak con la quale iniziai a fotografare qualsiasi cosa soprattutto gli ambienti familiari, i miei amici e me stesso. Poi con il tempo le idee e le necessità si sono fatte più chiare e ho iniziato a studiare il mezzo.

Come mai prediligi le foto in bianco e nero alla vivacità dei colori?

Il bianco e nero mi fa concentrare sull’essenziale della storia che voglio raccontare, è un modo differente di guardare il mondo è l’estetica che sento più vicina alle mie esigenze.

 In base a quale canone scegli i soggetti delle tue realizzazioni fotografiche?

Fotografo il mio ambiente, tutto ciò che mi é vicino e che mi interessa. Ho una passione per l’essere umano e i suoi gesti, per ciò che lo circonda e la sua interazione con l’ambiente.

 Come mai utilizzi un formato quadrato in tutte le foto esposte? scelta o casualità?

In questo caso si tratta di una scelta, il formato quadrato è una forma perfetta.

 Considerando il tuo operato, quale realizzazione fotografica ti ha colpito maggiormente e perché?

Sicuramente c’è il lavoro che ho realizzato nei primi anni del 2000 che si chiama “Legami” una lavoro fotografico di ritratti dei componenti della mia famiglia dove includo non solo i parenti ma anche le persone che mi hanno accompagnato e che tuttora accompagnano la mia vita.

In ultimo c’è  “L’amico Fritz” un lavoro fotografico di grande formato con stampe realizzate manualmente unendo differenti tecniche ed è una analisi storica sulla vita di mio nonno (L’amico Fritz) e la mia.

 Come nasce la tua collaborazione con TaNgoneta nel 2008?

Mi sono trasferito a Barcellona nel 2007, anche se ho iniziato a frequentare la città Condal sin dal 2000, ho una passione per il tango e dal 2004 faccio parte di “Sulle Rive del Tango”, un collettivo formatosi a Napoli dove ricerchiamo musiche che non siano necessariamente tango tradizionale, questi brani li proponiamo per la danza del tango.

A Barcellona ho conosciuto Gisela Navoni, ideatrice della TaNgoneta! con la quale ho iniziato a collaborare per il festival in differenti ambiti: dalla grafica alla musica, fino ad occuparmi della gestione della cucina. In tutti questi anni non ho mai smesso di fotografare le edizioni del festival e documentare gli incontri e le storie con le persone che lo hanno frequentato.

 Lavori in digitale o a pellicola?

Lavoro prevalentemente con pellicole ma non disdegno la fotografia digitale, utilizzo tutto ciò che mi serve per poter raccontare le mie storie.

 Sei soddisfatto del successo riscontrato a Napoli?

Sì, certo! Per me è sempre un enorme piacere poter mostrare i miei lavori nella mia città natale.

 

 

Sabrina Mautone

Sabrina Mautone
Sabrina Mautone nasce a Napoli il 18/05/96 e vive a Milano. Giornalista pubblicista laureata in Lingue Moderne presso la Federico II e specializzata in Comunicazione e Cooperazione Internazionale per Istituzioni ed Imprese presso l'Università Statale di Milano. Con un master post-lauream in Giornalismo Radio-Televisivo a Roma, lavora da freelancer e segue eventi in Italia e all'estero.

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