Jo M è il nome d’arte del cantautore Giovanni Mazzarà, classe 1987 ed originario di Catania. E’ in rotazione radiofonica il suo singolo “L’uragano non ci prende“, contenuto nel nuovo album pubblicato il 12 Maggio, “Reazioni di cuore”.
Jo M è un giovane cantautore. Nel 2014 viene selezionato da MTV per il progetto MTV New Generation Campus, esperienza che gli permette di approfondire lo studio con altre personalità del mondo della musica (Rocco Hunt, Levante, Niccolò Agliardi, ecc..).
E’ proprio il nuovo singolo “L’uragano non ci prende” a permettergli di essere incluso nella cerchia dei 60 candidati alla sezione Nuove Proposte dell’ultima edizione del Festival di Sanremo. Il 24 Maggio presenterà il suo lavoro discografico “Reazioni di cuore” al Centro Zo di Catania.
Cosa ha caratterizzato la tua crescita artistica da “Mondo Morbido” al nuovo brano “L’uragano non ci prende?”
Jo M: «L’esperienza di Mtv ha cambiato il mio modo di approcciarmi alla musica. Sono stato selezionato dopo un paio di mesi dall’uscita del singolo e sono andato a Milano, dove ho incontrato dei produttori, tra cui Carlo Ubaldo Rossi, scomparso di recente. Ho capito dietro le quinte come funzionava questo mondo, come un produttore discografico lavora con l’artista, ho preso contatti con registi e ho visto come funziona un ufficio stampa. E’ stata una svolta per me. Dopo ho prodotto due singoli. Fino all’incontro con Roberto Vernetti, il produttore artistico del nuovo disco.»
In che termini pensi che la collaborazione con Roberto Vernetti abbia arricchito il tuo percorso?
JO M: «Considera che un produttore artistico di quel tipo, con la sua professionalità e con le collaborazioni acquisite nel tempo, ti stravolge. Io ero un autodidatta in tutto quello che facevo, puntando all’essenziale. Mi hanno dato (Roberto e Simona, la mia produttrice) degli strumenti, anche tecnici, per approcciarmi nel migliore dei modi alla musica, sempre rispettando la mia autenticità. Mi hanno aiutato tantissimo; probabilmente, se non li avessi conosciuti, non avrei prodotto questo lavoro.»
Inizialmente hai autoprodotto alcuni brani che sono stati pubblicati in passato. Quale consiglio ti senti di dare a qualche giovane del Sud che ha voglia di fare musica?
JO M: «Oggi la produzione è importante ma non è tutto. Si è invertito il senso di marcia: 10 anni fa se non riuscivi ad agganciare una buona produzione era difficile entrare nel mercato discografico. Produrre la musica era complicato e c’era meno musica in termini di quantità. Oggi da casa si può fare tutto: armonia, arrangiamento, mastering. La differenza la fa la promozione (anche video), nonostante esistano tantissimi distributori digitali. Chiaramente avere un buon prodotto con una firma artistica importante può aiutare in questo processo.»
“La Paura del Silenzio.. Sguardi di Consenso..”: con cellulari che squillano in continuazione e, soprattutto, con social network sempre attivi, perché pensi che la paura del silenzio sia una patologia?
JO M: «Lo penso più che mai, avendolo vissuto sulla mia pelle. Andiamo in questa direzione, verso questo eccesso di comunicazione del mondo digitale, poco reale. I soggetti un po’ più timidi questa cosa la avvertono maggiormente. Io ho già dei problemi ad esprimermi e a comunicare con le persone: i silenzi vengono amplificati tantissimo e ciò si traduce in un disagio. Nella mia storia la soluzione arriva da una donna che riesce a colmare questo vuoto. Secondo me, però, è di fatto un problema che si amplifica sempre di più trasformandosi in paura. Utilizzando più parole possibili cercavo di non sentire il silenzio e cercavo attorno a me l’attenzione, che spesso mancava.»
“Viaggio continuo” conclude il tuo album. Hai volutamente scelto di aprire il lavoro con un lieto inizio, ma di escludere un finale. Come spieghi tale decisione?
JO M: «Perché in questo caso, secondo me, la meta non è stata ancora raggiunta. Questo percorso ha sviluppato delle consapevolezze ma alla fine è un arrivederci. Questa storia continua. Probabilmente questo è un disco che avrà una seconda parte, che sarà legata alla mia vita, come un lavoro autobiografico. C’è la volontà di continuare questa storia.»
“Reazioni di Cuore”: un climax corporale che attraversa gli organi e si traduce in parola, il filo rosso che collega un po’ tutti i titoli ed i contenuti dei brani che proponi nel nuovo album.
JO M: «Assolutamente sì, confermo. Per me la parola è al centro di tutti i miei pezzi. Ho utilizzato la musica come strumento per comunicare un messaggio, raccontare una storia. Se dovessi fare una classifica degli elementi più importanti al primo posto c’è la parola, la conseguenza delle esperienze vissute. La prima cosa che mi passa in mente non è una nota ma una parola.. che poi trasformo anche in nota. Il mio modo di scrivere non è nitido, specifico: le emozioni che mi stanno spingendo a scrivere in quel momento sono sfocate. Non sto mai provando solo una cosa, bensì tante. Quando sono ispirato descrivo uno stato, una sensazione molto complessa, che cerco di trasmettere nei miei pezzi, come dei contenitori di sensazioni.»
Leggendo qualche commento su youtube ho notato che in molti ti paragonano a Daniele Silvestri: pensi che questo accostamento sia nelle tue corde?
JO M: «Ho una stima immensa per questo artista e lo ritengo un grandissimo complimento. Tuttavia non ho mai pensato di ispirarmi a lui, quindi è un accostamento del tutto casuale. Tra cantautori, forse, condividiamo l’approccio alla musica».
Sara C. Santoriello