1506film

Inaugurata l’11 dicembre la 4ᵃ edizione di “EUROPA Cinema al Femminile”, la Rassegna cinematografica di registe europee a cura di 15ǀ06film, con la direzione artistica di Elisa Flaminia Inno e da un’idea di Antonella Di Nocera. Nei 4 giorni di programmazione, 11-14 dicembre, 8 proiezioni e incontri con registe e protagoniste da tutta Europa, tenute presso l’Istituto Francese Le Grenoble, luogo di alta cultura francese a Napoli che in questa occasione apre le porte alla più ampia collaborazione con gli altri istituti di cultura presenti a Napoli, Istituto Cervantes e Goethe Institut, e a Roma, Forum Austriaco di Cultura, Istituto Bulgaro di Cultura e l’Accademia d’Ungheria. Il festival ha il sostegno della Regione Campania e della Film Commission Regione Campania, è promosso da EUNIC – European National Institutes of Culture e ha il patrocinio della Città Metropolitana di Napoli e del Comune di Napoli.

Europa Cinema al Femminile prevede un’eclettica selezione di film europei, che spaziano dalla fiction al documentario, raccontando storie di donne, di sfide quotidiane.  Apre e chiude la rassegna il tema della maternità. Inno, Direttrice Artistica, sottolinea la trasversalità della rassegna che con due prospettive totalmente diverse affronta il “tema del momento” ma ne racchiude nel corso delle proiezioni molti alti, tra cui l’adolescenza e le relazioni tra donne di diverse fasce d’età, i disturbi alimentari, la violenza, l’amore, l’identità, e il contrasto tra tradizione e modernità. Inaugura “Senza Prove” di Béatrice Pollet, (Francia 2022), chiuderà “Tempo d’attesa” di Claudia Brignone, (Italia 2023) in proiezione sabato 14 h 19.30. Nel ricco programma, rilievo merita anche l’incontro con Alessandra Battaglia per la presentazione di “La tua voce è un drago alato” (Mondadori, 2024); menzione speciale alla performance live del gruppo di flamenco “Por Rosas” e alla premiazione del corto vincitore di 48h MacFest premio Chiara Rigione, prevista nella giornata conclusiva, sabato 14 prima della proiezione di Brignone.

La particolarità di “Europa Cinema al Femminile”, nata dalla sinergia di così tanti istituti culturali, ma soprattutto di tante donne, è quella della presenza fissa delle registe europee o delle protagoniste delle proiezioni in sala e nei dibattiti a seguito dei film. Oltre Pollet e Brignone, anche Helena Kaittani, Yana Titova e Rozàlia Szeleczki. Accolte dalla Console di Francia, Lise Moutoumalaya, le protagoniste della rassegna hanno il compito simbolico di rappresentare, attraverso il cinema, un’Europa che può essere il luogo dove cambiare le cose. Lo sguardo di registe spesso presentato come “#womaninmalefields”, è un’importante riappropriazione di spazio, spazio per narrazioni, tematiche e immaginari da ricostruire, o da illuminare finalmente da una più giusta prospettiva, che non sia quella de “il personaggio femminile scritto da un uomo”. Iniziative come questa fanno riflettere e permettono con creatività di pensare a nuovi futuri possibili da vivere insieme.

Spazio che in realtà il femminile occupa da tempo, come non menzionare Elvira Coda Notari, prima autrice cinematografica italiana, e Alice Guy-Blaché, realizzatrice francese del primo film fiction della storia del cinema, vecchie connessioni che si rinnovano in scambi culturali e di creatività in ambito europeo. Lotte comuni, e sguardi diversi su una società che si può cambiare e ne è dimostrazione la Cooperativa Lazzarelle, che con Lazzarelle Bistrot, è ciliegina sulla torta di questa rassegna. 15ǀ06film, associazione culturale e di produzione cinematografica con sede a Napoli, fondata per promuovere il cinema d’autore e l’innovazione nel panorama audiovisivo, si distingue per la realizzazione di documentari che esplorano temi sociali, culturali ed ambientali, con particolare attenzione al ruolo delle donne nella società; insieme all’intera organizzazione di “Europa Cinema al Femminile” merita grande plauso per la scelta di includere Lazzarelle. La cooperativa di donne, lavora all’interno del Carcere Femminile di Pozzuoli, ed è modello da promuovere con i suoi percorsi di emancipazione che continuano fuori dalle mura del carcere e inclusione sociale anche tramite incontri culturali, ulteriore prospettiva oltre quella in sala su vite di donne in continuo cambiamento.

Dopo giornate intense, giovedì 12 con “Club Zero” di Jessica Hausner (Austria 2023) e “Diada” di Yana Titova (Bulgaria 2023), venerdì 13 con “Las Hijas” di Katta G. Zúñiga (Spagna 2023) e “Cat Call” di Rozália Szeleczki (Ungheria 2023), arriva la conclusiva di questo festival cinematografico che rappresenta un’opportunità straordinaria per scoprire il meglio del cinema europeo al femminile. L’evento, che promuove la cultura, la diversità e il talento delle donne nel cinema, ha l’obiettivo di valorizzare una nuova generazione di registe, come Milena Aboyan, con la sua “Elaha” (Germania 2023) in proiezione sabato 14 h 17.00; Aboyan, curda yazida, con il suo film di diploma in sceneggiatura (Filmakademie Baden-Württemberg) ci parla di patriarcato, Elaha è, infatti, una giovane donna curdo-tedesca che lotta tra l’amore per la sua famiglia e le sue aspirazioni, nel percorso di conquista della sua autodeterminazione. Esempio perfetto della ricchezza interculturale e della portata valoriale di questa rassegna che ormai volge al termine ma lascia un’importante traccia da seguire per la valorizzazione del cinema al femminile.

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