Mentre l’asta dei titoli del debito tocca un altro minimo storico a causa del tasso dei BTP trentennali, Matteo Renzi promette 2 miliardi di aiuto ai genovesi che saranno accantonati attraverso la nuova legge di stabilità, precisando che “sono fondi non spesi a causa dei ritardi della burocrazia”Il premier interviene con un post su Facebook, molto più lungo dei suoi soliti tweets, e tuona: “I ragazzi che sorridono spazzando via il fango di Genova sono bellissimi e ci dimostrano che c’è una generazione di giovani che non è come viene raccontata in modo superficiale e banale. Ma non bastano”. Il Presidente del Consiglio, nel suo lungo post, ha criticato i responsabili di questo disastro, sottolineando che “Di queste cose bisogna parlare quando non lo fa nessuno ed adoperarsi affinché non accadano poiché fra qualche giorno nessuno ricorderà più i titoloni dei giornali e saremo punto e a capo”.

Il capo del Governo ha utilizzato il suo messaggio non solo come sfogo, bensì per ripetere, ancora una volta, che le priorità sono: il Titolo V della Costituzione, la riforma della pubblica amministrazione, la riforma costituzionale, la riforma della giustizia e i cantieri dell’unità di missione. Il premier, nelle scorse settimane, ha definito “gufi” coloro che gli rimproverano lasolita annuncite” tipica della politica italiana, ma ricordare in un messaggio su quanto accaduto a Genova e a questi giovani ragazzi “che spalano il fango sorridendo” quali sono le priorità dell’Italia potrebbe anche sembrare un intervento inopportuno e opportunista. Renzi, però, rincara la dose e conferma l’appoggio ai commercianti che avevano stipulato un mutuo per riparare i danni provocati dall’alluvione del 2011 “a cui non mancherà l’appoggio del Governo” e rimprovera chi usa Genova per “sfilate elettorali”, concludendo: “Userò la stessa determinazione per spazzare via il fango della mala burocrazia, dei ritardi, dei cavilli. Potete esserne sicuri”.

Stamattina, intanto, si è svolta l’asta dei BTP e il Tesoro è riuscito a collocare 6,75 miliardi di titoli.

I tipi di titoli emessi erano tre ed avevano queste caratteristiche:

– BTP con scadenza 15 gennaio 2018, tasso di interesse annuo lordo o,75% e range di emissione fra i 3 e 3,5 miliardi di euro;

– BTP con scadenza 15 dicembre 2021, tasso di interesse annuo lordo del 2,15% e un’offerta tra 1,5 e 2 miliardi;

– BTP con scadenza 1 settembre 2044, tasso di interesse annui lordo del 4,75% e limiti di emissione fra 750 milioni e 1,25 miliardi.

Le obbligazioni con scadenza gennaio 2018 sono state collocate al massimo della forchetta di offerta (limite più alto di offerta prestabilito), ossia 3,5 miliardi, con un rapporto di copertura (rapporto tra richiesta ed effettiva assegnazione) di 1,53, il che significa che la domanda ha superato l’offerta del 67%. In maniera ancora più semplice: per 1€ di BTP emesso, ne era richiesto 1,53. Il rendimento complessivo lordo stimato è di 0,697% ed ogni titolo aveva un prezzo di aggiudicazione di 100,17€.

I BTP con scadenza dicembre 2021 sono stati emessi per l’importo massimo della forchetta di emissione, cioè 2 miliardi, in virtù di una domanda superiore all’offerta del 67,1%, con un conseguente rapporto di copertura di 1,49. Il loro rendimento complessivo lordo è dell’1,71% ed il costo di aggiudicazione era 102,99€ per titolo.

I titoli con scadenza settembre 2044 sono stati piazzati per 1,25 miliardi di euro, quindi al massimo del limite prestabilito, con un rapporto di copertura di 1,45 conseguente ad una domanda eccedente l’offerta del 69%. A fronte di un prezzo di aggiudicazione di 120,3€, il rendimento complessivo lordo stimato è del 3,66% e rappresenta un minimo storico invidiabile, ancor più se paragonato al 4,05% di giugno 2014.

La prossima asta medio-lunga di BTP è prevista per il 30 ottobre 2014. Qui il calendario del Ministero di Economia e Finanze: http://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/calendario/Calendario_Emissioni_Titoli_di_Stato_2014.pdf

 Ferdinando Paciolla

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