Ci siamo posti un interrogativo: la scelta di tiro dipende dagli stati di gioco (GS)?, cui abbiamo risposto in accordo con i dati del portale olandese 11tegen11, utilizzando come discriminante le zone di campo ove il tiro era effettuato – ora ci concentreremo sulla qualità – ma anzitutto mostriamo come si è arrivati alla scelta delle 4 zone.
In figura si nota una metà campo di calcio suddivisa in piccole celle ognuna delle quali contenente il tasso di conversione (rapporto gol su tiri tentati) specifico. Sono presi in considerazione i valori di due annate di campionato olandese. I colori rappresentano un supporto grafico importante – così come avviene con le heat maps dei km percorsi – per mostrare le zone ove la proporzione tende a 0 o 1. Le linee continue rappresentano quelli della delimitazione del campo e dell’area di rigore, invece le tratteggiate costituiscono le 4 zone costruite (la verde Z1, la giallo-verde Z2, la gialla Z3 e la giallo-rossa Z4).
Dopo questo curioso flashback, introduciamo una prima misura di gol attesi. Difatti, se i tiri non sono tutti uguali, ci proponiamo ora di rispondere a tale domanda:
Come si misura la qualità dei tiri?
Occorrono metriche che sappiano superare la logica egalitaria del TSR (total shot ratio), cioè il rapporto tra i tiri effettuati e la somma tra questi e quelli subiti. Difatti, seppur molto utilizzato per il suo effetto esplicativo è criticata in quanto considera allo stesso modo ogni tiro, che avvenga da 40 metri o che sia un tap-in. In breve, servono indicatori pesati.
Avviamo la nostra analisi con la consueta stratificazione che ci porta alla definizione di gol attesi, giustappunto opportuni per la discriminazione qualitativa dei tiri. Il fattore più importante in tal senso – ma non l’unico – è la posizione di tiro. Un altro è il posizionamento difensivo (o pressione difensiva), che può essere analizzata solo con strumentazione tecnica all’avanguardia (come il tracciamento gps). Una proxy per la variabile difesa può però essere GS; infatti si è visto che squadre GS-1 si difendono peggio rispetto alle squadre GS+1, poiché le prime hanno interesse nel cambiare il risultato, accettando di compromettere l’organizzazione difensiva a costo di una maggiore spinta offensiva (mal che vada si perde comunque), viceversa le seconde hanno interesse nel confermare il risultato, razionalizzando le azioni d’attacco. 11tegen11 stima che le squadre in svantaggio concedono il 25% di azioni offensive promettenti in più.
Si costruisce quindi l’indice di sintesi, che combina il numero assoluto di tiri ponderati per il relativo tasso di conversione. Il risultato esplicita la qualità di tiro di un giocatore o di tutta la sua squadra, misurando quanti gol un giocatore in media avrebbe segnato in base ai tentativi (individuali e di squadra). In riferimento all’Olanda, consideriamo l’Ajax e i suoi 542 tiri (esclusi i calci di rigore), con pesi i tassi di conversione dei tiri in gol del campionato di interesse, rispettivamente illustrati nelle prossime due figure.
Moltiplicando le rispettive celle si ottiene la misura dei gol attesi dell’Ajax, sia totali che per categoria. Per esempio, in GS0 si ha un valore di 15.59 in ragione del prodotto di 82 per 0.190. In totale, l’Ajax ha 63 gol attesi rispetto 542 tiri (che si può anche interpretare come: una squadra olandese con i numeri dell’Ajax avrebbe segnato questi gol rispetto a questi altri tiri). Un ulteriore passaggio matematico consta nel dividere i gol attesi sul numero di tiri totale, per avere una misura di qualità per tiro, nel nostro caso pari a 65.35 / 542 = 0.121. Proponiamo di seguito il barplot della qualità per tiro (asse delle ordinate) per tutte le squadre del campionato olandese (asse delle ascisse); tra parentesi la posizione finale in classifica per ogni squadra.
La top 6 corrisponde a quella della classifica finale del campionato, con PSV e Feyenoord con i valori migliori, fatta eccezione per il Roda (16°), che ha lo spread massimo rispetto ai gol reali. Sussiste allora una buona correlazione tra il ranking della qualità per tiro realizzato e il punteggio finale in campionato. Complementare risulta il calcolo dei gol attesi subiti, ove naturalmente le barre più basse rappresentano un indice di qualità difensiva. Contrariamente al caso precedente la correlazione con la classifica finale non è alta. Solitamente si preferisce trattare i soli indici di qualità offensiva.
Questa era la formula di Sander IJtsma dei gol attesi, ma esistono più versioni, come quelle di Caley che abbiamo letto durante gli Europei proprio su Libero Pensiero. Nei prossimi appuntamenti insisteremo proprio sugli xG e su altre misure interessanti.
Fabio Fin