L’esplorazione spaziale non si ferma mai. Una recente scoperta guidata dal Goddard Space Flight Center della Nasa e pubblicata sulla rivista Science ha rivelato la presenza di acqua in un esopianeta simile a Nettuno.
Il pianeta in questione è chiamato HAT-P-26b, si trova a circa 430 anni luce dalla Terra e ha caratteristiche molto simili a Nettuno, ma ha una temperatura superficiale più elevata perchè, rispetto ad esso, si trova molto più vicino alla stella del suo sistema.
Attraverso l’attenta analisi durante i suoi passaggi vicino alla sua stella attraverso i telescopi Hubble e Spitzer della NASA è stato possibile capire la sua composizione. In particolare è stata riscontrata la presenza di ingenti volumi d’acqua ed un’atmosfera ricca di idrogeno ed elio.
Dallo studio appena condotto, oltre al grande risultato della scoperta della presenza di grossi volumi d’acqua, emergono anche alcune informazioni sugli altri sistemi planetari e l’elemento sorprendente è stata la scoperta che gli altri sistemi planetari, come quello in cui orbita HAT-P-26b, contrastano con il nostro Sistema Solare a conferma dellle infinite varietà osservabili nel cosmo.
Viste le recenti notizie che hanno visto il rinvenimento di acqua su molti corpi cosmici, come comete, oppure su alcuni satelliti dei pianeti del nostro sistema solare, non meraviglia certo la scoperta dell’elemento fondante della vita su di un esopianeta relativamente “vicino”. Ricordiamo la recentissima scoperta di idrogeno molecolare su Encelado, la luna di Saturno, ottenuta grazie alle indagini svolte dalla sonda Cassini che, dopo le ultime informazioni che ci invierà da Saturno, si lascerà disintegrare dall’atmosfera del pianeta con gli anelli il prossimo settembre.
Le ricerche non termineranno qui. La caccia all’unico elemento (forse) in grado di far sviluppare forme di vita, continuerà e grazie ad essa si capiranno ancora tanti altri misteri dell’Universo e della nascita stessa della vita.
Salvatore Annona