Atitech è una MRO indipendente situata a Napoli, presso l’aeroporto internazionale di Capodichino, in una regione ad alta densità per l’industria aeronautica. L’Azienda fornisce servizi di manutenzione, rivolta ai più diffusi modelli di aerei al mondo ed ha come obiettivo, l’affermazione su mercati internazionali attraverso la fornitura di servizi di alta qualità a “prezzi competitivi”.
In questi giorni, però, è stato annunciato dall’Atitech Manufacturing che a partire dal 9 maggio scatterà la cassa integrazione per molti dipendenti dell’ex stabilimento Alenia Capodichino.
I problemi che affliggono il comparto dell’aereoporto campano erano stati segnalati più volte alla Giunta De Luca da parte del capogruppo del Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino.
«In tempi non sospetti denunciammo un’operazione di svendita e cessione dell’unico campo volo dell’Italia meridionale a un imprenditore come Lettieri che non ci ha mai convinto. I fatti di queste ore ci dicono che purtroppo avevamo ragione: invece del milione di ore di lavoro all’anno e delle centinaia di assunzioni entro 5 anni previste dal progetto, oggi si annuncia la cassa integrazione e le ferie forzate per centinaia di lavoratori» commenta il capogruppo del Movimento 5 Stelle.
«Il presidente De Luca – continua la Ciarambino – si assuma la responsabilità di difendere la straordinaria eccellenza del comparto aerospaziale campano chiedendo impegni concreti a Leonardo e al governo nazionale, come il lancio del nuovo velivolo regionale. Non permetteremo in alcuno modo che i nostri gioielli produttivi, le nostre eccellenze vengano ancora svenduti ad imprenditori-prenditori senza scrupoli e che una classe politica inadeguata non combatta nelle sedi che contano per salvaguardare produzione, posti di lavoro, indotto, insomma il nostro comparto dell’aerospazio campano, fiore all’occhiello nazionale e internazionale.»
Da un potenziale piano di sviluppo di un’eccellenza delle manutenzioni aeronautiche italiana si passa, dunque, a un piano di smantellamento, mettendo a rischio più di mille lavoratori.
Ad aggravare la situazione, in più, è il blocco dei crediti già maturati per lavori compiuti per conto di Alitalia da parte dei Commissari Straordinari.
«Occorre da subito che il Governo, garante della cessione di Atitech e degli accordi del 2009, intervenga tempestivamente per scongiurare l’ennesimo scempio industriale in un tessuto sociale come quello Napoletano, di per se già fortemente segnato. – commenta l’Unione Sindacale di Base – È necessario che la Regione Campania, il Comune di Napoli, si attivino con urgenza per l’avvio di un confronto sul tema dell’Aerospazio e delle Manutenzioni sul nostro territorio, al fine di individuare tutti i necessari interventi finalizzati ad evitare, che un settore strategico ad elevato impatto professionale possa essere drasticamente ridimensionato.»
Andrea Chiara Petrone
Il movimento è stato creato ad hoc per poter salvare Atitech con i suoi dipendenti, ora tocca solo a Finmeccanica cercare di trovare una soluzione in un settore strategico ma non fortunato per gli stabilimenti di Capodichino, che hanno fallito molte opportunità offerte ( vedi exaeronavali)
, comunque c e da completarsi pure con la classe politica \sindacale napoletana che hanno permesso lo smantellamento.
Unire due aziende in difficolta per poter crearne un unica azienda in crisi non è il massimo