Il matrimonio a Napoli: tra tradizione e riti scaramantici

Il matrimonio a Napoli è un’istituzione che si deve svolgere secondo regole ben precise: cibo in abbondanza, festeggiamenti lunghi e chiassosi, musica dal vivo (e non), folklore e soprattutto rigido rispetto delle tradizioni e dei riti scaramantici!

Napoli, del resto, è una città capace di regalare suggestioni incredibili, uno sfondo meraviglioso tale da valorizzare qualsiasi ricevimento nunziale. L’amore per questo territorio – e per le sue tradizioni – si esprime a pieno nella preparazione del matrimonio in ogni sua fase: dal menù di eccellenze locali alla classica serenata la sera prima della cerimonia.

Vediamo insieme quali sono i principali riti scaramantici e le tradizioni che gli sposi partenopei devono rispettare rigidamente.

L’abito della sposa non si può vedere prima del matrimonio

Vedere l’abito della sposa prima del matrimonio porta male! Si tratta del rito scaramantico più diffuso, non soltanto a Napoli. Tuttavia, i napoletani aggiungono sempre il loro tocco e questa superstizione si trasforma in una regola da rispettare ossequiosamente per evitare sventure.

Si racconta che anche la sposa non possa vedersi con l’outfit completo prima del matrimonio: insomma, se sta indossando l’abito, deve subito togliere un guanto o una scarpa!

Come la maggior parte delle tradizioni che si sono tramandare uguali a sé stesse, anche questa è antica e in origine era funzionale ad uno scopo: visto che in passato i matrimoni erano soprattutto combinati, era assolutamente vietato per gli sposi incontrarsi prima. Perché? Per scongiurare un possibile ripensamento e uno sciagurato annullamento delle nozze, nel caso in cui non si fossero piaciuti.

Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato e qualcosa di blu

Anche quest’altro rito ha diffusione ben più ampia dei confini partenopei. Si tratta di un’usanza nata e osservata fin dall’epoca Vittoriana nei paesi anglosassoni e che poi si è largamente diffusa in tutto l’Occidente.

Ognuno di questi oggetti rappresenta una particolare simbologia e un augurio di buon auspicio. Durante la giornata del matrimonio, quindi, la sposa deve indossare:

  • Qualcosa di vecchio: per rimarcare il suo attaccamento al passato (in particolare alla famiglia);
  • Qualcosa di nuovo: per il legame nascente con il marito;
  • Qualcosa di prestato: da una persona cara alla sposa, magari una donna felicemente sposata così che possa fungere da portafortuna;
  • Qualcosa di blu: generalmente una giarrettiera, per simboleggiare fedeltà.

La serenata la sera prima del matrimonio

Non è un rito scaramantico, ma è sicuramente una tradizione che a Napoli va rispettata tassativamente.

È la sera prima delle nozze: la sposa è a casa, in agitazione per il giorno dopo, piena di aspettative e timori per il domani che sarà. All’improvviso nei vicoli del quartiere si fa largo una musica. Il futuro marito sta cantando per lei, in una rappresentazione fedele e pittoresca dello spirito napoletano: romantico e teatrale al tempo stesso. Una dichiarazione d’amore in piena regola e un modo in cui lo sposo si impegna agli occhi di chi circonda lui e l’amata.

Ovviamente, la notte prima del fatidico giorno, anche a Napoli gli sposi devono dormire assolutamente separati.

Forbici, piatti rotti, bouquet e giarrettiera!

I riti scaramantici vanno seguiti tutti rigidamente se si vuole evitare di incappare in eventuali sfortune! Ognuno dei partecipanti al matrimonio ha il suo compito da eseguire, affinché tutto fili liscio come l’olio.

Lo sposo deve inserire una forbice con le punte in giù nel taschino per “tagliare” le malelingue.

La mamma della sposa deve rompere per buon auspicio un piatto ricco di riso, monete e confetti. Che sciagura se il piatto non dovesse rompersi!

Alla suocera, invece, spetta il compito di acquistare il bouquet e consegnarlo alla sposa la mattina presto: oltre ai fiori, dovrà contenere o un corno o un peperoncino per scacciare il malocchio. In passato, il bouquet era formato da aglio e spezie per allontanare gli spiriti maligni.

Questo bouquet sarà poi lanciato dalla stessa sposa durante i festeggiamenti alle donne nubili: la fortunata, colei che riuscirà ad afferrarlo, sarà la prossima a sposarsi

Lo sposo, invece, lancerà agli uomini non sposati la giarrettiera appena sfilata alla novella sposa, sempre in un buon auspicio futuro.

Altro rito scaramantico prevede rottura di un vaso o un bicchiere da parte degli sposi: il numero di pezzi simboleggia il numero di anni di felicità che vivranno.

Prima, durante e dopo la cerimonia: tutti i riti scaramantici da osservare

Il giorno del matrimonio, all’uscita di casa, la sposa dovrà tagliare un nastro bianco: questo simboleggia la crescita e allo stesso tempo è di buon auspicio per la nuova vita che sarà; i vicini la accoglieranno poi con una cascata di petali.

Un’altra tradizione tipicamente napoletana è “o fazzullett” con i confetti. Si tratta di una bomboniera “simbolica” da consegnare all’uscita dalla Chiesa per ringraziare tutti di essere stati presenti in un giorno così importante.

Una volta terminata la cerimonia religiosa gli sposi saranno accolti dal classico lancio di riso. Si tratta di uno dei riti scaramantici più comuni che vuole augurare ricchezza e fertilità. Alcuni sostengono che il rito derivi da una leggenda orientale, altri credano discenda dagli antichi romani che lanciavano il grano come simbolo di fertilità, sostituito in seguito con il riso.

Attenzione alle fedi: indossarle prima del matrimonio, se si è superstiziosi, è assolutamente vietato. Porta sfortuna, così come farle cadere durante il rito religioso.

Durante tutti gli spostamenti delle macchine, il clacson deve suonare a più non posso! Bisogna catalizzare l’attenzione dei passanti e festeggiare chiassosamente gli sposi. Ovviamente, anche questa usanza ha un suo perché: in antichità il suono serviva ad allontanare gli spiriti maligni.

Si sconsiglia, inoltre, di celebrare il matrimonio di martedì di venerdì: non sono giorni particolarmente fortunati, così come ci ricorda il detto “Di Venere e di Marte non si sposa e non si parte, né si dà inizio all’arte!”

A Napoli, e non solo, una volta che la giornata si è ormai conclusa, lo sposo deve rispettare l’ultimo rito: prima di entrare in casa deve prendere in braccio sua moglie; la superstizione è antichissima e serve a scongiurare che la donna cada vittima degli spiriti maligni.

Ora che abbiamo ripercorso i principali riti superstiziosi e tradizioni, non ci resta che augurare maggiore fortuna ai matrimoni di quest’anno!

Vanessa Vaia

Vanessa Vaia
Vanessa Vaia nasce a Santa Maria Capua Vetere il 20/07/93. Dopo aver conseguito il diploma al Liceo Classico, si iscrive a "Scienze e Tecnologie della comunicazione" all'università la Sapienza di Roma. Si laurea con una tesi sulle nuove pratiche di narrazione e fruizione delle serie televisive "Game of Series".

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