Il Governo, di recente, ha approvato il decreto che prevede la possibilità di raccogliere le sottoscrizioni via internet. Per inoltrarle è possibile ricorrere a numerosi servizi online a patto che si disponga di una firma digitale. Nel caso la si voglia ottenere senza abbonamento segnaliamo il sito Lettera Senza Busta che permette di attivare la firma digitale in 5 minuti e in modalità gratuita.
Nelle prossime righe andremo a vedere più nello specifico in che cosa consiste questo nuovo decreto.
Cosa cambia con il nuovo decreto
Con il nuovo decreto attuativo, che è stato appena firmato, verrà attivata una piattaforma di raccolta elettronica delle firme per poter aderire ad eventuali referendum e ai progetti di legge di iniziativa popolare.
Il ministero per l’innovazione tecnologica e la Transizione digitale afferma, tramite una nota scritta nel decreto appena rilasciato, di aver recepito sia le osservazioni del Garante della Privacy che quelle del ministero della Giustizia.
Per l’attivazione di questa nuova piattaforma manca veramente poco. Serve la registrazione e la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, che sancirà ufficialmente il via di questo nuovo progetto tecnologico e digitale.
La realizzazione di questa nuova piattaforma sarà un importante passo avanti per quanto riguarda la tecnologia e la digitalizzazione del processo. Tutto il meccanismo verrà avviato nel rispetto di tutti i requisiti di sicurezza e adeguatezza tecnologica previsti dalla legge.
Tramite questa nuova piattaforma, sarà anche possibile avere accesso all’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) delle liste elettorali gestite dai vari comuni.
La nota del ministero per l’innovazione tecnologica e la Transizione digitale continua e afferma che la piattaforma assicurerà, inoltre, la verifica automatica della qualifica di elettore dei sottoscrittori.
La piattaforma è stata realizzata interamente da Sogei, un’azienda italiana che opera nel settore ICT ed è gestita al 100% dal ministero dell’Economia e delle finanze.
Nella nota, il ministero afferma che, essendo gestore, per il momento la piattaforma è ancora in fase di aggiornamento, e sarà necessario aspettare per riuscire ad applicare e adeguare le ultime modifiche intervenute sul decreto attuativo e al relativo manuale operativo.
All’interno di queta piattaforma sarà possibile accedere utilizzando un portale realizzato appositamente.
Saranno disponibili due arre, quella pubblica, accessibile a tutti, e quella privata con tutti i dati sensibili.
Saranno disponibili tre tipologie di utenze differenti con le quali poter accedere: per i soggetti promotori, per i cittadini che intendono sottoscrivere una proposta referendaria o di legge popolare e infine per il personale della Corte di Cassazione.
Come funzioneranno Area Privata e area pubblica
L’area privata sarà realizzata per permettere ai promotori di gestire la proposta referendaria e di monitorare l’andamento della raccolta delle firme.
In questa sezione, più riservata, i promotori potranno scegliere la tipologia di iniziativa da registrare (referendum o legge di iniziativa popolare), richiedere il caricamento della proposta, visionarne l’anteprima e, una volta confermata la correttezza dei dati inseriti, dare avvio immediato alla raccolta delle firme.
L’area pubblica, invece, è accessibile a tutti i cittadini e permetterà a chiunque di controllare le proposte referendarie e potranno anche porre eventuali domande.
È possibile vedere non solo le proposte di legge in programma, ma anche quelle in corso e quelle già terminate. Nell’area pubblica sarà possibile vedere il numero di firme raccolte e la distanza mancante per arrivare al quorum.
Tutti i cittadini, aventi diritto, che vorranno firmare una proposta referendaria o una legge di iniziativa popolare, potranno farlo entrando nell’area privata. Questa parte della piattaforma è accessibile tramite un sistema di identità generale. Una volta aver effettuato l’accesso e confermata l’identità sarà molto semplice e intuitivo esprimere la propria preferenza su un referendum o una proposta di legge popolare.