Grandi Speranze Dickens
Fonte immagine di copertina: quinlan.it

Grandi speranze“, o meglio in originale Great Experience, è il tredicesimo romanzo del celebre autore inglese Charles Dickens. Si tratta di uno dei romanzi più popolari e conosciuti di tutta la storia della letteratura inglese – il secondo, tra l’altro, dopo David Copperfield, scritto interamente in prima persona.

Grandi speranze, colosso dei classici

La prima pubblicazione dell’opera avvenne a puntate settimanali dal primo dicembre 1860 ad agosto 1861 sulla rivista All The Year Round, periodico diretto dallo stesso Dickens. Ogni puntata in All the Year Round conteneva due capitoli ed era scritto in modo che catturasse i lettori e stimolasse la loro curiosità verso il fascicolo successivo. La prima apparizione in volume di Grandi Speranze di Charles Dickens fu in tre tomi, senza alcuna illustrazione, nel luglio del 1861.

Grandi Speranze di Dickens è uno dei più grandi e sofisticati romanzi dell’autore inglese, nonché uno dei classici della letteratura vittoriana. Ebbe più di 250 adattamenti sul palcoscenico e sullo schermo, citazioni in libri e canzoni (basti pensare ai riferimenti nel libro “Il gioco dell’angelo” di Carlos Ruiz Zafón o nel romanzo “Matilde” di Road Dahal).

La trama

In Grandi Speranze Charles Dickens, con il talento per la scrittura e la caratterizzazione dei personaggi che lo contraddistingue, racconta la storia di Pip (Philip Pirrip), un bambino di dieci anni orfano, che vive con la sorella e il marito Joe. La vita di Pip è inizialmente raccontata in modo regolare, finché nel corso della narrazione un incontro, insolito, cambia le sorti della vita di Pip. Un giorno, infatti, il ragazzino incontra un detenuto: un adulto affamato, che chiede al giovane una lima per staccare le catene e un po’ di cibo. Pip lo aiuta, ma il fuggiasco viene arrestato di nuovo e rimesso in prigione, proprio nei pressi della casa in cui abita l’orfanello.

Pip è un ragazzo umile: proviene da una famiglia operaia, non ha la possibilità di studiare; lavora dunque fin da giovane. Viene assunto nel giro di poco tempo dalla ricca gentildonna Miss Havisham e subito si innamora della bellissima figlia Estella. Il ragazzino comincia a fantasticare, immagina di essere un gentiluomo per poter un giorno conquistare la ragazza e vivere con lei. Ma le strade dei due giovani finiscono per dividersi molto presto.

Il benefattore

Il tempo scorre nel romanzo Grandi speranze di Dickens: gli anni passano, il ragazzino cresce e si mette a lavorare insieme al cognato Joe nella bottega come apprendista fabbro. Diventato ormai grande, scopre di essere il destinatario di un’ingente fortuna da parte di un benefattore, di cui non si è mai conosciuta la vera identità. Pip lascia il paese in cui conduce la sua umile e semplice vita e parte per la città dei sogni: Londra. Qui, finalmente, ha la possibilità di ricevere l’educazione giusta per diventare quel gentiluomo che aveva desiderato essere fin da piccolo.

Qualche tempo dopo, però, Pip fa una scoperta sconvolgente: lo sconosciuto benefattore altri non è che il detenuto evaso, che tanti anni prima lui stesso aveva aiutato e sostenuto. Quest’uomo nella realtà ha un nome: Albel Magwitch, ed è un violento criminale, che trascina il povero Pip in una serie di eventi negativi, scatenando il fato contro di lui. 

Grandi speranze e i due finali

Charles Dickens per il romanzo Grandi speranze aveva previsto due finali differenti, nei quali però il giovane Pip riesce sempre a rincontrare dopo tanto tempo la bella Estella. Nelle maggior parte delle edizioni pubblicate viene riproposto il finale originale, nel quale l’incontro tra i due avviene per caso. Estella è ormai una donna adulta, con una vita e un passato alle spalle. Dopo la morte del primo marito, aveva deciso di risposarsi con un giovane medico.

Nel finale di Grandi speranze quando incontra Estella, Pip è sorpreso e felice. Dopo i vari convenevoli afferma di essere contento di notare che la giovane non è più quella “ragazza con il cuore di ghiaccio” che lui aveva conosciuto, e che probabilmente le sofferenze avevano cambiato qualcosa del suo carattere. L’avevano forse forgiata in meglio.

Un romanzo di formazione

La narrazione che propone Dickens in Grandi speranze è quella di un racconto calzante, a più voci, dal quale è difficile staccarsi. I personaggi, così ben descritti e “caratterizzati”, rimangono nella testa del lettore, anche dopo la fine della lettura del romanzo. Grandi speranze è sicuramente, oltre che un colosso della letteratura inglese, un vero e proprio “Bildungsroman“, poiché segue e descrive passo per passo la vita di Pip.

Grandi speranze è un romanzo di formazione che tocca il semi-autobiografico: in esso la voce di Pip sembra a tratti quella di Dickens. La storia di un bambino, che vuole diventare uomo, ma non uno qualunque.

Pip aspira a un’ascesa sociale, a un riscatto di vita per il quale lotta tutti i giorni e a ogni costo.

Marta Barbera

Marta Barbera
Classe 1997, nata e cresciuta a Monza, ma milanese per necessità. Laureata in Scienze Umanistiche per la Comunicazione, attualmente studentessa del corso magistrale in Editoria, Culture della Comunicazione e della Moda presso l'Università degli Studi di Milano. Amante delle lingue, dell'arte e della letteratura. Correre è la mia valvola di sfogo, scrivere il luogo dove trovo pace.

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