NAPOLI- Via Posillipo, 127 metri quadrati, sette vani, vista mare: 24 euro al mese. Oppure via Palizzi, 83 metri quadri in una palazzina del ‘900, vista mare: 23,75 euro al mese. A scoprire l’offerta della vita è Gaetano Troncone, architetto, fedelissimo del sindaco De Magistris e presidente della commissione Affari Istituzionali, che mettendo a confronto le cifre e gli indirizzi ha scoperto che i conti non tornano.

Saranno appartamenti malridotti, cadenti, in rovina. E invece no, si tratta di veri e propri appartamenti di lusso ad un prezzo molto “competitivo”. E allora dov’è la truffa? Ovviamente c’è, ed è ai danni del Comune di Napoli. Com’è possibile che in una zona come quella di Posillipo, dove le case hanno un valore immobiliare di affitto di 11 euro al metro quadrato, vengano affittate al prezzo di case popolari? Il caso più eclatante è quello di un bilocale, sempre nella stessa palazzina in via Posillipo, di 61 metri quadri, che costa come un solo metro quadrato: 11,61 euro al mese. E se ci spostiamo al civico 348 di via Toledo, nel famoso Palazzo Cavalcanti, troviamo un appartamento di 170,43 metri quadri per cui il Comune riscuote un canone mensile di 50,77 euro al mese al posto dei dovuti 1.181,37. Di casi così l’architetto ne ha scovati 34, sparsi in tutte le zone “bene” di Napoli, da via Chiaia al Vomero, scoprendo che in totale il Comune percepisce 11.127 euro mensili anziché 27.751,79. Un vero e proprio furto, se consideriamo il caso degli affitti passivi, poichè quando quest’ultimo affitta case di privati le paga anche 3 volte il loro valore. Da qui la richiesta «di avviare la ricognizione di tutti i contratti di fitto attivo e passivo, con conseguente rinegoziazione dei canoni» in modo tale che il Comune non continui a “favorire” pochi privilegiati.

Camilla Ruffo

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