Napoli, piazzale Tecchio, l’autista dell’ ANM Vincenzo Lucchese è stato ferito alla testa. Ora è ricoverato in ospedale con prognosi di 30 giorni.
L’aggressore, Vincenzo Visco di 56 anni, incensurato, ha agito in seguito ad uno scontro verbale. Visco voleva che l’autista dell’ anm, già presente, facesse partire subito il bus R6, fermo allo stazionamento di piazzale Tecchio, mentre il conducente intendeva aspettare l’orario previsto dalla tabella di marcia. Dopo la diatriba è scattata l’aggressione che è costata all’autista dell’Anm trenta punti di sutura.
In una nota, l’ANM dichiara: « L’episodio non è da attribuirsi ad alcun ritardo del servizio, in quanto sulla linea in questione era stata effettuata la corsa programmata alle ore 21:30, mentre la successiva sarebbe partita regolarmente alle ore 22:00. Si tratta pertanto di un atto di violenza gratuita non ascrivibile a responsabilità di Anm e dei suoi lavoratori, ma al gesto folle di uno sconsiderato. Da tempo abbiamo avviato l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza e controllo sia a bordo che a terra, in ultimo l’introduzione sui nuovi bus di cabine antiaggressione. Inoltre, sinergicamente con altre Aziende del settore, sono state attivate iniziative specifiche presso le Autorità competenti per ottenere maggiori garanzie in termini di presidio del territorio presso i capolinea e a bordo bus >>.
L’amministratore Ramaglia commenta così l’episodio: « Il nostro impegno sul terreno della sicurezza è costante e insieme alle forze dell’ordine abbiamo disposto di rafforzare ulteriormente la sorveglianza anche presso i capolinea dei bus. Siamo convinti che in un contesto di tensione sociale generalizzato, più che con la repressione bisogna intervenire con un incisivo e articolato potenziamento del presidio del territorio e in questo senso ci aspettiamo che ciascuno faccia la sua parte ».
Luigi De Magistris si è recato presso l’ospedale San Paolo per far visita a Vincenzo Lucchese. In una nota il candidato sindaco ha dichiarato: « Ho già chiesto ai vertici dell’azienda del trasporto pubblico di mettere in campo – per quanto possibile – ogni ulteriore iniziativa per salvaguardare l’incolumità di autisti ed utenti. Al prefetto ed agli organi preposti alla prevenzione e alla repressione dei reati chiedo di fare di tutto per garantire maggiormente l’incolumità di chi svolge un lavoro già in condizioni difficili, a causa dei tagli pesantissimi che dall’alto sono calati sulle aziende urbane di trasporto pubblico ».
Questo episodio non è un caso isolato. Ad aprile un altro conducente è stato aggredito per non aver fatto salire un passeggero fuori fermata.
Si tratta di un capitolo triste della storia napoletana. Il trasporto pubblico è un settore caldo e profondamente in crisi. I pendolari e non ne sono esasperati. Le condizioni in cui sono costretti a lavorare i conducenti sono degradanti. Sono state tagliate le corse, i mezzi e il personale e a pagarne le conseguenze sono i lavoratori e l’utenza.