NAPOLI – Il reintegro dei cinque operai di Pomigliano D’Arco, licenziati tre anni fa dalla Fiat- FCA, ha dato una forte spinta al movimento operaio italiano, soprattutto nel meridione.

La Corte D’Appello di Napoli ha infatti ordinato il reintegro dei cinque dipendenti FCA dopo che questi ultimi erano stati licenziati  in seguito ad una manifestazione ritenuta “offensiva” dai vertici aziendali. Quello che stupisce ancora oggi è il poco rumore che fece la vicenda, completamente ignorata dalla stampa, eccezion fatta per “Il Fatto Quotidiano” ed “Il Manifesto”, oltre alla stampa locale.

Nel corso del tempo si sono interessate alla vicenda varie personalità del mondo dello spettacolo e della cultura, tra cui l’attore e regista Ascanio Celestini e il grande drammaturgo ed attore Moni Ovadia, cercando quantomeno di alimentare la voce degli operai, la cui storia era passata praticamente in sordina, probabilmente insabbiata per l’esplicita volontà di non mostrare il lato “oscuro” di una delle principali multinazionali di questo paese.

Il reintegro ha creato senza alcun dubbio un importante precedente nella storia del lavoro e del sindacalismo in Italia. Ed ecco allora che, come nel più classico dei film, la piccola scintilla prende man mano piede, fino a trasformarsi in un grande fuoco. Sembra quasi che si realizzi la vicenda di una delle pellicole più belle del nostro cinema; “La classe operaia va in paradiso”, del grande Elio Petri, dove l’operaio si ribellava al padrone, il piccolo al potente, in una spirale di rabbia mista ad entusiasmo che faceva tremare i potenti.

Il primo passo, frutto dello slancio di questa importante vittoria sindacale, verrà mosso questo sabato, 15 ottobre, al Palazzo dell’Orologio di corso Vittorio Emanuele, Pomigliano D’Arco. Dalle ore 9:30 si svolgerà infatti un’assemblea pubblica, indetta dai sindacati Si Cobas Pomigliano FCA e Unione Sindacale di base FCA. Al centro del dibattito ci sarà sicuramente la situazione degli operai Fiat di tutta italia, ma l’assemblea si pone un obiettivo ben più alto: i sindacati operai vogliono infatti unirsi al grande sciopero generale del 21 ottobre, vero e proprio fulcro della protesta contro le leggi emanate dal governo renzi, che vanno a colpire il settore dei servizi, sanità e scuola in primis. Quel giorno si uniranno un po’ tutte le associazioni studentesche (insegnanti compresi), i vari collettivi, e praticamente tutto il movimento operaio. Pomigliano sembra avere intenzione di fare di nuovo la voce grossa. Anche quel giorno.

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Domenico Vitale

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