Phill Collins

Nato il 30 gennaio 1951 a Chiswick, Inghilterra, cantante fra i più famosi e amati nel mondo, Philip David Charles Collins è tra i batteristi più apprezzati a livello mondiale, capace di spaziare dal rock alla musica leggera fino al più sofisticato jazz.
Il suo primo approccio con la batteria risale a quando aveva solo cinque anni. Naturalmente, si trattava solo di una batteria giocattolo regalatagli dagli zii, ma già sufficiente a permettergli di esprimere il suo talento.
Appassionatosi al suono e all’energia che la batteria sa trasmettere, all’età di dodici anni fonda un gruppo locale, con il quale riproducevano le hit delle rockstar famose dell’epoca. In seguito fa esperienze anche con altri gruppi, fino a che, dopo qualche anno di gavetta, registra il suo primo album con i “Flaming Youth”, una band oggi dimenticata ma che all’epoca fece molto discutere.
Nel luglio 1970 dopo aver registrato il secondo album Trespass e aver firmato un contratto con la Chrisalis Records, i Genesis di Peter Gabriel, Tony Banks e Mike Rutherford pubblicano un annuncio sul Melody Maker cercando un chitarrista capace di suonare la dodici corde e un batterista “con una sensibilità per la musica acustica”. Devono sostituire ialla batteria John Mayhew ed alla chitarra Anthony Phillips che hanno lasciato la band. Si presentano Phil Collins (che era stato chiamato anche da Jon Anderson per entrare negli Yes) e il suo compagno di scuola Ronnie Caryl con cui aveva suonato per diversi anni e formato come dicevamo i Flaming Youth. “Mi hanno fatto ascoltare Trespass e mi hanno fatto venire in mente Crosby Stills & Nash per la delicatezza di suono e le armonie vocali” ha detto Phil Collins. Dopo l’audizione nella casa dei genitori di Peter Gabriel, Caryn verrà scartato verrà scelto Steve Hackett. Phil Collins diventa il batterista della band, esordendo anche come cantante nel brano acustico For Absent Friend.
Cinque anni e quattro album dopo, prima di incidere l’album The Trick of the Tail, Peter Gabriel lascia la band, Phil Collins diventa la voce dei Genesis e li guida nella transizione dal prog rock al pop elettronico con cui diventano una della più grandi band del mondo. L’uscita dalla band nel 1977 del chitarrista Steve Hackett rappresenta per il gruppo un cambiamento radicale, i Genesis diventano un trio Phill collins leader indiscusso del gruppo, con le tastiere di Tony Banks e gli effetti della chitarra di Mike Rutherford in primo piano celebrano la loro trasformazione con l’album … And Then There Were Three che esce il 31 marzo 1978 e arriva al numero tre in classifica in Inghilterra e al numero 14 in America, guidato dal singolo Follow You Follow Me, che recentemente il nostro Zucchero ha inciso riarrangiandolo nel suo inconfondibile stile in Discover uscito alla fine del 2021 (un album di riarranggiamenti di canzoni non scritte da lui ma che avrebbe voluto scrivere ha detto in più di una intervista).
“È il disco che mi piace di meno in assoluto dei Genesis, ma forse perché non era un bel periodo della mia vita. Le canzoni secondo me sono un po’ scarse e poco consequenziali”. questo è stato anni dopo il giudizio che Phill Collins ha dato di quell’album.
Due anni dopo, nel 1981 Phil Collins scrive Duke con cui i Genesis si aggiudicano il disco d’oro ed arrivano per la prima volta al numero uno in classifica in Inghilterra. “E’ Il mio modo di scrivere basato sulle mie esperienze, Duke è il mio primo album davvero personale”. È un disco in cui a mio parere prende forma uno stile completamente nuovo per il gruppo con una graduale semplificazione delle sonorità tipiche dei Genesis.
Approfittando di una periodo di pausa dei Genesis, negli anni ’80 comincia la carriera da solista dell’eclettico batterista inglese, ed anche in questa nuova veste il successo è davvero lusinghiero. Il suo stile è semplice, diretto, commerciale ma mai volgare o inutilmente provocatorio.
Face Value. Vede la luce nel 1981 il disco viene preceduto dal singolo “In the air tonight” il 45 giri è palesemente influenzato nelle sonorità dalla collaborazione avuta 3 anni prima con l’amico Peter Gabriel nella produzione dell’album Peter Gabriel III.
Il singolo e l’album ottengono un successo inaspettato, addirittura superiore a quanto ottenuto con i Genesis, raggiungendo la vetta delle classifiche in molte parti del mondo, spiazzando lo stesso Collins che nel frattempo si era unito al gruppo per la pubblicazione di ABACAB uscito a settembre dello stesso anno.
L’anno successivo vede la luce il secondo album da solista “Hallo I must be going” il quale però non bissa il successo del primo nonostante il singolo “You can’t hurry love” sia il primo singolo dell’artista a raggiungere la vetta della classifica inglese. Molte sono in questo periodo le collaborazioni con altri artisti, sia come produttore di Frida degli ABBA con Something’s going on” che come batterista nei primi 2 album da solista di Robert Plant: “Pictures at eleven” e “The principle of moment”. Sempre in quell’anno suona la batteria anche se per una sola serata con i Jetro Tull al Prince’s Trust Gala al Dominion di Londra.
Ottobre 1983 esce l’album omonimo dei Genesis che viene preceduto dal singolo Mama destinato a diventare il pezzo di maggior successo del gruppo in Inghilterra.
Nel 1984 compone Against all odds (take a look at me now) canzone che da il titolo alla colonna sonora del film Due vite in gioco. Sarà il primo singolo di Phill Collins a scalare la classifica americana arrivando fino alla vetta delle Bilboard hot 100. verrà nominata come miglior canzone per gli Oscar 1985 arrendendosi al singolo di Stevie Wonder: I just call to say i love you. Nello stesso anno produce il terzo lavoro da solista di Phill Bailey meraviglioso è il duetto trai due artisti in Easy lover che inutile dirlo raggiunge il primo posto nel regno unito. Segnaliamo sempre nel 1984 la collaborazione con Eric Clapton nella realizzazione dell’album “Behind the sun” ed infine nel novembre dello stesso anno si unisce al progetto di Bob Geldoff suonando la batteria nel singolo “Do the now it’s Christmas?” allo scopo di raccogliere fondi per la carenza di cibo in Etiopia.
Il 1985 è l’anno che vede nascere il lavoro di maggior successo commerciale dell’artista: “No Jacket required”, premiato con tre Grammy incluso quello come miglior album dell’anno. Due i singoli di successo: “Sussudio” e “One more night” che arrivano entrambi al primo posto negli USA. È la consacrazione definitiva del successo di Phlii Collins come solista, certificata dal disco di diamante per le vendite. Alla fine dell’anno pubblica il singolo “Separate lives” insieme a Marylin Martin inserita nella colonna sonora de: “Il sole a mezzanotte” arrivando ancora una volta in testa alla classifica americana, diventando così l’unico artista a piazzare tre singoli al primo posto durante tutto il 1985. sempre il quell’anno e precisasmente il 13 luglio è protagonista all’evento mondiale “Live Aid” nel quale Collins suona la Batteria con i “Led Zeppelin” sostituendo il defunto batterista “Jhon Bonham” esibendosi prima a Wembley e poi a Philadelphia, trasferendosi in concorde da una città all’altra in sole tre ore. La popolarità dell’artista inglese in quel periodo era talmente alta da mettere in secondo piano quella dei Genesis.
Con i Genesis appunto nel 1986 pubblica “Invisible touch” preceduto dal singolo omonimo che raggiunge (l’unico del gruppo) il primo posto della classifica USA . Ricevendo un Grammy ed una nomination agli MTV Video Music Awards per il video di “Land of Confusion” .
Debutta anche come attore nel 1988 nel film Buster dove contribuisce alla stesura della colonna sonora, interpretando una versione rinnovata del classico “A groovy kind of love” che si piazza al primo posto nel Regno Unito ed in America, esegue inoltre “Two Hearts” con il quale riceve un Golden Globe ed una nuova nomination agli Oscar.
Il quarto disco solista esce nel novembre 1989 “…But seriously” l’ennesimo manco a dirlo grande successo dovuto anche a “Another day in paradise” canzone che tratta il tema della povertà. Il brano raggiunge il primo posto un po’ ovunque in Europa ed in America. Altro brano di successo è la ballata “I wish it would rain down” con la collaborazione di Eric Clapton il disco viene supportato anche da un tour che dura otto mesi e durante il quale viene registrato l’album dal vivo: “Serious hit… live!”
dopo una pausa di 5 anni i Genesis si riuniscono e pubblicano “We Can’t Dance” che sarà anche l’ultimo album registrato assieme a Collins. Ci sono singoli come “I can’t Dance” e “No son of mine” ed un tour che registrerà il tutto esurito a Knebworth il pubblico più folto mai richiamato nel regno unito.
Dal 1992 al 1999 poi c’è anche il tempo per Collins di suonare nel gruppo jazz/rock Brand X.
Nel 1993 Phill pubblica “Both Sides” 11 canzoni interamente scritte e suonate prodotte dall’artista inglese nello studio/casa del Surrey. È l’album più personale mai pubblicato dall’autore che lo ritiene tuttora il suo preferito.
Annuncia il suo abbandono dei Genesis nel 1996 anno nel quale pubblica anche il nuovo album “Dance into the light” non accolto benssimo da pubblico e critica, ma che comunque ottiene un buon successo con il tour che lo segue. Il 1996 vede anche un progetto jazz dell’artista:”The Phill Coolins Big Band” sempre nello stesso anno a Perugia duetta assieme al batterista Marco Pellegrini esaltando il pubblico presente. Nel 1998 viene pubblicata la prima antologia dedicata all’artista: “…Hit”.
Nel 1999 Collins e Gabriel si riuniscono assieme agli altri componenti dei Genesis e registrano una nuova versione del brano “The carpet crawlers” inserita nella raccolta “Turn it on again… Hit”. Nello stesso anno collins produce la colonna sonosa del film d’animazione Disney “Tarzan” il brano di maggior successo è “You’ll be in my heart” che il musicista/cantante incide in inglese, italiano, francese, tedesco e spagnolo. La canzone vince un Gloden Globe e l’unico premio Oscar dell’artista .sempre nel 1999 e precisamente il 16 giugno il nome di Collins viene scritto nella “Holliwood walk of fame”.

Gli anni 2000

Negli anni 2000 si nota un rallentamento delle attività di a causa di problemi all’udito che rendono problematica la partecipazione ai tour. Alla fine del 2002 esce comunque il settimo album: “Testify” che si rivelerà il lavoro di minor successo nella carriera dell’artista. Sempre a causa dei problemi di salute il disco sarà seguito da soli tre concerti promozionali. Tra il 2004 e il 2005 Phill tornerà sui palcoscenici internazionali con il “First final farewell tour” che segnerà l’addio del cantante ai tour in grande scala. Nello stesso periodo e precisamente nel 2003 ritorna a collaborare con la Disney per il film “Koda fratello orso” e nel 2006 con l’adattamento teatrale di Tarzan che debutta a Broadway nel 2006.
Voci che vorrebbero Collins e Gabriel nuovamente nei Genesis si ripropongono ogni tanto e nonostante in varie interviste sia Phill che altri membri del gruppo si siano dichiarati possibilisti bisogna attendere fine novembre del 2006 quando il gruppo in una conferenza stampa ufficiale annunciano la reunion dopo che Gabriel ed Hackett si siano dichiarati non disponibili al momento.
L’estate successiva vede il trio superstite suonare insieme in un tour americano ed europeo che ridà smalto ai vecchi fasti del gruppo con la conclusione in un concerto gratuito al Circo Massimo di Roma davanti ad oltre 500,000 di spettatori che darà vita nel 2008 al DVD “When in Rome”.
L’anno dopo Collins dichiarerà di non poter più suonare la batteria, a causa di una perdita di sensibilità alle mani dopo una operazione chirurgica ad una vertebra.
Nel 2010 viene annoverato tra gli artisiti della “Rock and roll of Flame” come menbro dei Genesis.
Sempre nel 2010 ad 8 anni di distanza dal l’ultimo lavoro viene pubblicato “Going back” album di cover omaggio dell’artista alla musica soul anni 60 che viene accolta dalla critica in maniera più benevola rispetto ai precedenti lavori.
L’anno dopo Collins annuncia il suo definitivo ritiro dalle scene musicali per motivi di salute e per potersi dedicare meglio e di più alla famiglia.
Nel 2015 firma un contratto con al “Warner Music Group” per la rimasterizzazione dei suoi otto album solisti oltre alla pubblicazione di materiale inedito. Nel 2016 vengono distribuite le nuove versione con brani vecchi e nuovi e con le copertine che ritraggono Phill invecchiato nelle stesse posizioni che aveva nei dischi originali.
Nel 2018 pubblica la sua prima autobiografia ufficiale “Not dead yet” (no non sono ancora morto) annunciando contemporaneamente il ritorno all’attività concertistica per una serie di serate alla “Royal Albert Hall” di Londra, alla “Lanxess Arena” di Colonia e alla “Accor Hotels Arena” di Parigi. Dopo che i biglietti per le 5 date di Londra sono andati sold out in 15 secondi, Collins annuncia il più grande show di sempre all’Hyde park di Londra tenutosi il 30 giugno del 2017.
Nel 2018 è la volta di “Plays Well whit Others” una antologia formata da quattro album contenenti le più importanti collaborazioni della sua carriera.
Nel 2021 prende il via il tour della nuova reunion dei Genesis “The Last Domino” Phill partecipa cantando seduto su una sedia ed aiutato da 2 coristi Daniel Pearce e Patrick Smyth. Alla batteria c’è il figlio Nicolas che lo sostituirà molto più che degnamente.
Il 26 marzo 2022 all’ultimo concerto alla 02 Arena di Londra Collins si presenta al pubblico camminando con l’aiuto di un bastone a causa di problemi alla schiena che non gli consentono più di suonare e che segna di fatto l’ultima apparizione dell’artista.
Questo immenso musicista, cantante e compositore, ha attraversato trasversalmente epoche e stili musicali, spaziando dal prog al jazz fino al pop commerciale, senza mai perdere l’eleganza e la raffinatezza del suono, mantenendo uno stile unico ed inconfondibile così come del resto hanno fatto altri grandi compositori del suo tempo. Le sue canzoni ancora oggi ascoltate in tutto il mondo perché tutto il mondo conosce Phill Collins, sono il lascito che questo grande artista lascia a tutti noi.

Gennaro De Santis

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