La Casetta Onlus con il sostegno di Progetto Arca ha ideato il Social Market, un metodo di scambio per sostenere le famiglie indigenti attraverso una rete di mutuo soccorso.

In questo spazio innovativo, che presto aprirà a Bacoli, l’unica moneta sarà il tempo delle persone. Prendendo spunto dalle banche del tempo che negli ultimi anni si sono diffuse su tutto il territorio nazionale, in questo market non servirà denaro, ma alcune ore della giornata donate per svolgere attività utili alla comunità.

Mariano Boccia, dell’associazione La Casetta Onlus, ha così commentato l’iniziativa: “Questa è una nuova visione del servizio che mira al superamento della semplice logica assistenzialista e pone al centro uno scambio reciproco che renda attivo colui che riceve assistenza e che punti, sempre di più, alla creazione dell’indipendenza dell’individuo”.

Durante la spesa le famiglie saranno accompagnate da un volontario che le aiuterà a scegliere i prodotti in modo accurato, in modo da evitare eventuali sprechi e favorire un risparmio responsabile, oltre una corretta dieta alimentare. I generi che si potranno trovare sono vari e fondamentali: generi alimentari di prima necessità non deperibili, prodotti per l’igiene della persona, per la cura della casa e per la prima infanzia.

L’idea è che a ogni prodotto “in vendita” venga assegnato un valore in punti in proporzione al suo valore economico e che ogni acquisto effettuato attivi un debito in termini di ore di volontariato a favore della collettività. Il tutto contabilizzato su una tessera ricaricabile.

Ogni famiglia potrà fare una spesa mensile di 80 punti del valore di 30 euro, in cambio di due ore del suo tempo che, a seconda delle attitudini e delle disponibilità, potranno essere impiegate nella pulizia di aree verdi pubbliche, per assistere e fare compagnia a persone anziane o sole, o per dare supporto ai genitori che lavorano, ritirando i figli all’uscita da scuola.

Per il momento i servizi sociali possono selezionare circa 80 famiglie da far rientrare nel progetto, con l’obiettivo di includerne molte di più. Molto dipenderà dagli accordi che l’associazione riuscirà a stringere con la grande distribuzione organizzata e con i piccoli supermercati locali, da cui le prime donazioni stanno cominciando ad arrivare.

Marta Buono

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