Paolo Meneguzzi torna in scena dopo un lungo periodo di silenzio durato quasi 9 anni. L’artista Italo-Svizzero, icona degli anni duemila aveva iniziato la sua carriera alla tenera età di 18 anni nel 1996 diventando una Superstar grazie alla vittoria del Festival di Vina del Mar in Cile. Un grande excursus musicale e discografico: egli ha partecipato a cinque edizioni del Festival di Vina del Mar come ospite, cinque edizioni del Festival di Sanremo, un Eurovision song contest ed oltre 500 concerti in tutto il mondo con 30 HIT acclamate, 15 dischi di platino e 12 album inediti. Un successo senza precedenti.
Ma cosa è successo poi? ce lo racconta direttamente Paolo Meneguzzi nella nostra intervista. Attualmente, parallelamente ai concerti tra Sud America e Italia, Paolo Meneguzzi è direttore artistico della scuola di talenti più importante della Svizzera, la “Pop Music School” che segue circa 600 artisti.
Venerdì 3 Aprile è uscito in anteprima “Il Coraggio”, il nuovo singolo che segna il ritorno di Paolo Meneguzzi sul mercato italiano. Il brano è stato scritto e prodotto con la partecipazione e collaborazione di Emilio Munda. Rappresenta la sofferente quotidianità che il mondo intero sta vivendo a causa del coronavirus, dichiarato dall’OMS pandemia mondiale. Per tale ragione, il brano è stato scritto proprio in questi giorni di sofferenza, riflettendo su quanto le vite di ognuno di noi siano cambiate notevolmente da un giorno all’altro. Egli invita gli ascoltatori ad avere coraggio: “La paura non può niente, se niente fa paura … Il coraggio non è dei protagonisti, di quelli che ridono quando cadi, il coraggio è lo stemma di chi ti ama, di quelli che applaudono quando ti rialzi, nonostante tutto”.
Di forte impatto emotivo e con una melodia originale e incalzante, la voce di Paolo Meneguzzi si snoda tra le note e tra le tante emozioni del testo che sprona al coraggio per superare ogni difficoltà di questa vita. Inoltre, è proprio a causa del momento difficile che la società sta affrontando che Paolo Meneguzzi ha deciso di anticipare l’uscita del suo nuovo singolo, affermando:
“É con piacere che annuncio l’uscita del mio nuovo singolo: “Il Coraggio” e a seguito, dopo diversi anni, é in arrivo il mio nuovo Album. In questo momento così delicato che ci obbliga ad uno stop forzato, ho sentito l’esigenza di farvi ascoltare i miei brani nuovi e di anticipare l’uscita. É già tutto pronto. Perciò ecco a voi il mio nuovo singolo. Spero possa essere di compagnia, di forza e di sostegno in un momento così difficile. Approfittiamone per meditare e per ripartire più forti di prima”.
Abbiamo avuto modo di intervistarlo e con grande piacere, ai nostri microfoni, ecco una risposta a tutte le curiosità che nel corso di questi giorni ci siamo domandati: Paolo m
Ciao Paolo, la redazione di Libero Pensiero ti dà il benvenuto. L’uscita del tuo nuovo singolo “Il Coraggio” è stata una piacevole sorpresa. Arriva in un momento storico molto particolare e senza precedenti. Come stai vivendo in primis questa pandemia mondiale? Sappiamo che il brano è stato scritto proprio durante l’evolversi del coronavirus – questi giorni di estrema difficoltà per il mondo intero ti hanno ispirato particolarmente nello scrivere questa canzone o il tuo ritorno in scena era già previsto a prescindere dalla pandemia? Ovviamente non possiamo che esserne felici.eneguzz
«Ciao, è più giusto dire che è dedicato a questo momento. Fa parte di una produzione per cui pensavamo di uscire tra qualche mese, ma visto il momento ho pensato fosse di sostegno. Sto vivendo in casa, sperando che si risolva presto questa situazione assurda. Speriamo che tutto ciò ci faccia capire quanto siano davvero importanti certi valori e che si combatta più intensamente per la nostra libertà, per i nostri diritti e per la tutela del mondo.»
Hai entusiasmato il pubblico italiano negli anni ’90 e ‘2000 con molteplici brani. Nel 2011 dopo l’uscita di “Sei Amore” non abbiamo avuto più tue notizie. In tanti si chiedono, Paolo, ma che fine avevi fatto?
«C’è un tempo per tutto; dai 17 anni ai 32 anni ho fatto una vita folle e proprio nel momento in cui non ho avuto le risposte dello stesso successo degli album precedenti ho rallentato, non del tutto volutamente. Proprio perchè ero abituato a viaggiare a 100 Km/h, anche solo rallentando un pochino mi sono reso conto che c’è una vita, oltre il successo e la fama. Si tocca il punto di non ritorno, nel senso che non c’è niente di più bello che vivere nel “reale” e, come si dice.. ciao… le emozioni si moltiplicano, sono vive e non materiali. Poi è arrivato mio figlio e mi sono detto un altro ciao, lì ho capito tutto.»
Com’è nata la tua passione per la musica? Ti sei approcciato ad essa già da piccolo oppure è un interesse che si è concretizzato direttamente in età adolescenziale? Allo stesso modo, ora che hai un figlio, ti auguri che anche lui possa intraprendere una carriera musicale sulle tue orme?
«Daremo lo spazio a mio figlio per decidere da che parte andare. Crescerà immancabilmente intorno alla musica e alla mia accademia di danza, musica e recitazione. Per adesso gli piace suonare, ma è solo un gioco, quando capiremo che vorrà fare delle scelte più reali lo sosterremo dandogli i giusti valori, o almeno ci proveremo. La mia passione per la musica è nata grazie a mio nonno che era un artista. Quindi da bambino. »
Quali sono i generi musicali che ti hanno influenzato come persona e che soprattutto hanno influenzato la tua musica?
«Ho iniziato con la musica italiana, da una collezione di 45 giri di mia madre, tra Renato Zero, Scialpi, Battisti, Morandi, Lucio Dalla, Celentano. Mio padre invece ascoltava ROCK tipo Pink Floyd, Dire Straights, oppure De André e De Gregori. Da lì ho iniziato ad ascoltare Baglioni, Ramazzotti, la Pausini, e mi sono connesso a Madonna, poi ho riscoperto MICHAEL JACKSON e ho letto le sue biografie e dichiarazioni. Nel mio piccolo ho seguito il suo motto, cercare di essere SCIENZIATI e ho iniziato a crearmi una mia piccola unicità.»
Se dovessi scegliere un/a cantante preferito/a, quale sarebbe?
«Un cantante preferito? Non lo so ti giuro, che domanda difficile. Ne ho avuto vari negli anni. Chi mi è piaciuto parecchio è stato Craig David musicalmente ma ero completamente innamorato di Christina Aguilera ad un certo punto. Poi è uscito Justin Timberlake e sono impazzito, e mi sono innamorato di Britney Spears, di Vanessa Carlton, di Alizee. Ecco Alizee “moi lolita” impazzivo e avevo il mal di pancia quando la vedevo. Alla fine sono quelli che ti fanno sentire quel brivido pari all’ innamoramento i cantanti preferiti.»
Da italo-svizzero che ha vissuto in Europa e America Latina sei sempre stato un cantante cosmopolita e aperto alla multiculturalità. Quale pensi sia stata la tua esperienza internazionale più gratificante?
«Sono andato a visitare gli istituti dei bambini in difficoltà in Sud-America, diverse volte, da famosissimo o meno famoso. Poter regalare un sorriso alle persone in difficoltà, soprattuto ai bambini, diventa un dovere e una missione a cui un personaggio pubblico non può sottrarsi e al di là di accrescere personalmente me che, detto così, chi se ne frega, è fantastico poter lasciar loro un bel ricordo in mezzo a tanta miseria, perchè sono loro che hanno davvero necessità di lottare, con la forza e con “il coraggio”, quello vero.»
In genere preferisci cantare ormai più in spagnolo o in italiano?
«Non cambia niente. Io sono felice davvero quando compongo, è lì che vengono fuori le emozioni e il sotto-testo della canzone è più marcato. Il testo non fa altro che rappresentare sinteticamente una storia molto più grande di un testo. Quindi il testo, per me, potrebbe essere anche con parole che non esistono, sarebbe la stessa emozione.»
“Vero, che ti amo ancora vero, che ti ho tradita falso, è stato un gioco falso, io lì non c’ero” VeroFalso è il singolo con cui hai decisamente conquistato il pubblico italiano. Se dovessi pensare ad una delle tue canzoni preferite del passato, quale sarebbe?
«“Vero-Falso” non arriva mai per ultima ai miei concerti. L’ultima canzone e l’unica che non può mancare è “Musica”. E se ancora oggi rappresento una realtà per i molti che mi seguono sempre in Italia è per “Musica”, ma anche “Non capiva che l’amavo” se la gioca bene. Mi piace ricordare che io ho iniziato nel 1996 a fare musica di un certo tipo ed ero già famoso in Sud-America da qualche anno prima di uscire in Italia. Univo l’HIP HOP al RAP al funk, ero già precursore delle sonorità elettroniche che poi ho trasportato in italiano dal 2001.
Fa strano ancora pensare che quando mi fanno certe interviste, a volte mi paragonano all’epoca di Tiziano Ferro se quando uscì con “Perdono” io avevo già fatto 3 album di successo. Detto questo mi prenderei i suoi 5 anni di meno e li cambierei con gli anni di successo.»
Dato il tuo ritorno in scena mi piacerebbe chiederti se possiamo avere delle news circa i tuoi prossimi intenti. Dopo “Il Coraggio” ci sarà un intero nuovo album in uscita? E quando la pandemia sarà finalmente terminata, in futuro, hai in programma un nuovo tour europeo/latinoamericano? Nel frattempo, dovendoci accontentare del mondo virtuale, hai in programma qualche home concert (iniziativa al quale stanno aderendo alcuni cantanti durante il Covid) nelle prossime settimane?
«Sai io non sono uno che si concede così tanto e volentieri. Men che meno con la chitarra in mano. Sono un alternativo da questo punto di vista, paradossalmente odio fare le foto e i video e cerco di non fare quello che fanno gli altri. Se una cosa diventa di moda la evito e cerco di capire cosa andrà nel futuro sembrando spesso fuori logica. Io mi sento alternativo perchè ho osato, malgrado con un marchio POP, in tempi non sospetti, con sonorità che oggi vanno ancora per la maggiore. La Trap non è altro che un ramo di quello che io facevo già a fine anni 90. Farò uscire ogni 2 mesi un singolo nuovo di quelli che ho già pronti. Oggi più che mai, in un mondo dove vince il video più bello o la foto più accattivante, io non voglio esserci e lascerò parlare la musica. Se non accadrà nulla, non fa niente, il messaggio mio di oggi è: se oggi la musica deve essere gratis per tutti, almeno facciamo in modo che sia la musica a farci riprendere la fantasia…»
Sabrina Mautone