In questa sempre più elettrica Formula Uno, pronta giorno per giorno ad aggiornarsi in power unit e simili, siamo anche noi evidentemente costretti a rincorrere annualmente i più sottili dei cambi fatti al regolamento stilato dalla Federazione. Ebbene, dopo una delle ultime riunioni dello Strategy Group ai primi di aprile, la Federazione ha deciso di ritornare sui propri passi per quanto riguarda il nuovo aumento da 4 a 5 del numero di power unit sostituibili durante l’intera stagione.

(Un flashback: ogni PU dispone di 6 elementi sostituibili per un certo massimo durante tutto l’anno. Che tale limitazione, dunque, non si confonda con quella di apportare un certo numero di modifiche al motore grazie all’utilizzo dei gettoni).

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Il provvedimento adottato dalla Federazione giunge come necessario se si esaminano, già all’indomani del Gran Premio d’Australia, le componenti delle power unit utilizzate da ciascun pilota. Lo facciamo, servendoci di una tabella davvero esplicativa, da cui si possono notare le difficoltà a cui sono andate e andranno ancora incontro diverse scuderie. Critici i casi di Daniel Ricciardo e Fernando Alonso, con la McLaren che, ad esempio, di certo non sembra così affidabile da sperare di poter farsi bastare solo 4 sostituzioni della power unit per le prossime gare.

Team Pilota ICE TC MGU-K MGU-H ES CE
Mercedes Hamilton 1 1 1 1 1 2
Mercedes Rosberg 1 1 1 1 1 1
Red Bull Ricciardo 2 2 2 2 1 2
Red Bull Kvyat 2 1 1 1 1 2
Williams Massa 1 1 1 1 1 1
Williams Bottas 1 1 1 1 1 1
Ferrari Vettel 1 1 1 1 1 1
Ferrari Raikkonen 1 1 1 1 1 1
McLaren Alonso 2 2 2 1 2 2
McLaren Button 2 2 2 1 1 1
Force India Hulkenberg 1 1 1 1 1 2
Force India Perez 1 1 1 1 1 1
Toro Rosso Verstappen 1 1 1 1 2 2
Toro Rosso Sainz 1 1 1 1 2 2
Lotus Grosjean 1 1 1 1 1 1
Lotus Maldonado 1 1 1 1 1 1
Manor Stevens 1 1 1 1 1 1
Manor Merhi 1 1 1 1 1 1
Sauber Ericsson 1 1 1 1 1 1
Sauber Nasr 1 1 1 1 1 1

ICE: motore termico
TC: turbocompressore
ES: batterie
CE: centraline di controllo

Sotto questo aspetto, la F1 di oggi è sicuramente cambiata di molto rispetto al passato; un passato in cui, cioè, non esistevano limitazioni né per le sostituzioni né per le modifiche ai motori. Fino agli anni 90, ad esempio, i guasti tecnici e l’inaffidabilità delle vetture erano all’ordine del giorno, tanto che tra le scuderie minori erano davvero in pochi a portare a casa dei punti o degli onerosi piazzamenti.

Solo un po’ di tempo dopo, naturalmente con il progredire dei materiali e delle tecnologie, oltre che per chiare ragioni legate al risparmio, si è deciso di introdurre delle limitazioni. E si è passati, così, in poco tempo, dal dire addio ai rifornimenti in gara prima a introdurre i limiti alle sostituzioni dei motori poi. È un gioco, questo, per cui il Circus invita i suoi partecipanti a tirare fuori bene le carte dal mazzo, perché, per quanto possa sembrare iniquo porre dei limiti, in questi casi servirebbe soprattutto ad aumentare la concorrenza fra le case motoristiche e a incentivare, tra l’altro, la ricerca della costanza delle prestazioni oltre che della velocità.

In questo senso, la F1 è un ottimo banco di prova per i motoristi, che competono così per tirare fuori dal cappello il miglior connubio tra affidabilità e potenza. Semmai, ora come ora, sarebbe insensato e opinabile continuare a congelare entro un certo numero di gettoni il totale di operazioni di modifica possibili sulle power unit. Le soluzioni, in tal caso, potrebbero variare di molto e consentire, ad esempio, uno sviluppo libero del motore durante tutto l’anno, pur tenendo conto dei limiti imposti sulle sostituzioni in toto dello stesso. Non ci sarebbero sprechi, né soprattutto la noia del vedere finire una macchina la stagione così come l’ha iniziata.

Fonte immagine in evidenza: google.com

Nicola Puca

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