Potrebbe capitare, durante il nostro percorso di giovani attiviste e politiche in erba, di perdere un attimo la bussola. Di non avere più presente, per un momento, chi davvero vogliamo essere. Succede a tutti, del resto. Ma a volte la politica, specie quella italiana, sembra esasperare talmente tanto che quasi cediamo nel credere in quelle voci, non vere, che in tutti i modi vogliono convincerci del fatto che no, la politica non è una cosa per donne. Ebbene, sarà proprio in quei momenti che dobbiamo ricordarci di Elly Schlein e delle grandi donne politiche che Prime Minister ci indica come modelli da seguire.
L’appuntamento di questo mese con Prime Minister è fissato alle nove del mattino del 5 febbraio su Zoom. Si tratta di un periodo alquanto movimentato: ci troviamo nel picco della variante Omicron (non a caso questa è la seconda e per fortuna ultima lezione da remoto dell’edizione) e all’immediato indomani della rielezione di Sergio Mattarella come presidente della Repubblica. Il tema delle donne in politica, soprattutto in riferimento a quest’ultimo evento, è tornato in auge dopo l’accusa a una certa fetta politica di spingere per l’elezione di una donna al Quirinale solo per il suo essere tale. Un pinkwashing istituzionale, insomma. Interrogarsi sulla presenza femminile in politica diventa quindi estremamente necessario, perché è un tema che ci riguarda molto da vicino.
Si entra immediatamente nel vivo con le slides preparate dalle nostre educatrici, intitolate “Le leggi delle donne”: un’approfondita rassegna delle leggi italiane che hanno portato alla progressiva (e ancora in corso) emancipazione del sesso femminile, dal diritto di voto nel 1945 all’assegno per i figli nel 2020. Grande risalto è dato alle politiche promotrici di queste leggi: da Nilde Iotti e Franca Viola a Emma Bonino e Mara Carfagna, sottolineando come in molti casi l’impegno per portare queste riforme a tutte le donne italiane sia derivato anche da esperienze personali che hanno lasciato il segno. Molto di ciò che gli uomini hanno sempre avuto è stato per le donne solo una conquista recente: le donne che per ottenerlo hanno lottato tanto, ricevendo spesso anche pesanti umiliazioni, sono coloro a cui ci ispiriamo.
Sono le undici circa quando “arriva” la testimonial della giornata: si tratta dell’ex eurodeputata di centro-sinistra e oggi vicepresidente della regione Emilia-Romagna Elly Schlein. Proprio in questo momento è venuto da pensare a più di una persona che non tutto il male viene per nuocere, dato che incontrarci a distanza ci ha permesso di scavalcare le barriere geografiche e incontrare, seppur virtualmente, una figura così di spessore. I temi trattati vanno dal ruolo della donna nelle istituzioni, ovviamente, all’ambiente, passando per il rapporto con le altre forze politiche e le questioni “calde”, come il DDL Zan e l’elezione del capo dello Stato. Anche attraverso il racconto della sua biografia e della sua carriera politica quella che viene fuori è una figura dal pensiero sicuramente unico e indipendente, ma riassumibile con tre aggettivi con cui lei stessa ha indicato la sua visione, che condividiamo pienamente: “femminista, progressista, ecologista”. Una visione certamente idealista ma non utopistica, anzi anche molto pragmatica sotto certi aspetti. Condividiamo anche la sua idea di voler partire dai giovani, ancora estremamente bistrattati dalla classe dirigente, e portare i temi delle piazze al centro del dibattito politico, tesi affrontata nel suo ultimo libro “La nostra parte” (di cui tra l’altro ci ha detto dell’uscita in anteprima!). Alla sua chiamata rispondiamo con estremo entusiasmo: sentiamo la necessità di supportare Elly Schlein e le prossime donne che vogliono cambiare concretamente le cose nel nome di questi valori. E nessuno ha detto che le prossime donne non saremo noi.
Anna Vitale, 18 anni, studentessa di Prime Minister Napoli