La lettera aperta di Possibile al Vescovo della Diocesi di Acerra sui lavoratori del Consorzio Unico di bacino

Eccellenza, c’è una guerra in corso di cui quasi nessuno parla. E’ una guerra subdola perché invisibile. Non prevede eserciti in campo in campi di guerra. Niente bombardamenti rumorosi e devastanti. Tante, tantissime vittime senza nome, o rappresentanza. Povertà è il suo nome, la combatte la nostra gente tutti i giorni, in silenzio, un silenzio dignitoso, la combatte contro una crisi economica figlia di poteri forti, più o meno occulti, di scelte illogiche e scellerate. Combattono contro un degrado sociale prodotto dalla disumanità di un modello di sviluppo che predica l’arricchimento di pochi a discapito di tutti. Nella nostra Acerra in questi giorni la sta combattendo un manipolo di “disperati”, i quali pagano scelte scellerate di una politica vecchia che guarda più al clientelismo e all’apparire che al superamento concreto dei problemi. Sono i lavoratori del Consorzio Unico di Bacino, famiglie nostre compaesane da 42 mesi senza stipendio, senza prospettiva, senza un briciolo di speranza all’orizzonte. Lavoratori onesti che pagano il fallimento di altri, di una politica fatta di politichese e politicanti dalla quale prendiamo le distanze, lavoratori disperati perché abbandonati, perché loro ed i loro cari fanno, ormai, parte di quei poveri dignitosi di cui sono piene le nostre strade e, forse, neanche ce ne accorgiamo o vogliamo accorgercene girando la faccia. Gente onesta disperata, perché la loro protesta si è conclusa nella maniera peggiore in cui potesse concludersi, gente onesta che ha dovuto subire uno sgombro forzato da parte delle forze dell’ordine comandate da un Sindaco insensibile ed arrogante, gente onesta che chiedeva il tendere di una mano a quelle istituzioni che dovrebbero tutelare i cittadini e perorare le loro cause piuttosto che bastonarli ed allontanarli con la forza. Lunedi eravamo con questi lavoratori, con le loro famiglie dinanzi al Duomo di Acerra, volevano solo manifestare la loro disperazione, il loro bisogno di aiuto, volevano solo avere quella attenzione di chi, oramai, non sa più a che santo appellarsi. E’ stata una stretta al cuore vedere quelle persone, quegli esseri umani rivolgersi verso la Chiesa ed ottenere solo silenzio, una Chiesa che ha messo le forze dell’ordine dinanzi ai suoi cancelli. La Chiesa dell’accoglienza, della solidarietà, degli ultimi è stata sorda e cieca dinanzi a quel bisogno disperato di avere una mano tesa. Siamo persuasi che la Chiesa non sia questa, la sua sensibilità non può essere questa, sappiamo che lei quella sera non era nel Duomo, o almeno così ci piace credere, sappiamo che la speranza non può essere presa a calci, sappiamo che parliamo di una situazione delicata, la cui risoluzione deve per forza vedere la sinergia di tutte le istituzioni, non per questo possiamo rinunciare, non per questo possiamo chiudere la nostra mano a chi invece la chiede tesa e tende la sua, perché la solitudine fa paura, perché la solitudine da disperazione ed, invece, è speranza quella che chiediamo.

 Lo scrittore Erri De Luca parla della povertà  e dice:

“Tu non l’opprimerai”, dice cinquanta volte la parola sacra. Dice, continua a dire, perché scritta non basta, tutti gli oppressori hanno una Bibbia in casa. Dev’essere esclamata nella piazza, sotto l’angolo retto della pioggia e del vento che lucida le stelle. Va ribadita in faccia ai cieli chiusi.

Ecco Eccellenza, la ribadisca con noi, lasci che questi onesti lavoratori possano far sentire la propria voce, sia il megafono di questa disperazione. Si faccia povero con i poveri, si faccia impassibile con gli arroganti. Lanci un appello alle istituzioni, lanci un appello, noi lo facciamo già nostro, ai Suoi fedeli. In altre città, in altre esperienze ci sono progetti “Adotta una famiglia” pochi euro al mese per dare la possibilità a chi non la ha di pagare un affitto,  una bolletta, acquistare farmaci, acquistare generi di prima necessità, giocattoli per i bambini. Eccellenza dia la possibilità a questa nostra Acerra di vivere in pieno lo spirito del Natale.

Possibile Acerra comitato “Giancarlo Siani”

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