Il 6 luglio è stato selezionato il vincitore del Premio Strega 2023: si tratta di Come d’aria di Ada D’Adamo. Dei 12 candidati, solo cinque romanzi hanno superato la prima selezione ed è ravvisabile come tutti seguano un unico file rouge: uno sguardo verso il dolore e l’introspezione.
Il percorso sulla fragilità umana, sviscerato nell’atto del raccontare e del raccontarsi, è infatti protagonista del romanzo autobiografico Come d’aria. La tematica centrale del vincitore del Premio Strega è il rapporto col corpo e la fisicità, il contatto fisico e umano, il calore di un abbraccio. Tra le righe, la paura di perdere concretezza e il tocco di Daria, la sua bambina, a causa della malattia di cui Ada è affetta. Il 24 maggio 2023, il libro è stato insignito del Premio Mondello nella sezione “Autore italiano”, per poi ricevere una menzione speciale al Premio Campiello e il Premio Strega Giovani. Scomparsa prematuramente a causa di una complicanza della sua patologia tumorale, Ada ha vissuto sino al suo ultimo giorno accanto alla figlia, alla quale, solo dopo la nascita, è stata diagnosticata l’oloprosencefalia. Il romanzo è un resoconto di un viaggio fatto di vita vera, quella che ti terrorizza, ma che ti regala attimi incommensurabili.
Anche gli altri candidati risultano validi e potrebbero essere dei nuovi mondi da scoprire e degli spunti di lettura interessanti.
Maria Grazia Caldarone, classe ‘64, è una scrittrice, poetessa, drammaturga, conduttrice Rai e giornalista e scrive per il Corriere della Sera. Autrice di Dove non mi hai mai portata, ci racconta una storia che è anche la sua: è il 1965 e una donna e un uomo compiono un gesto estremo dopo aver abbandonato la figlia di otto mesi nel parco di Villa Borghese a Roma. Una volta adulta, Maria Grazia inizia la sua quête: ritorna nei luoghi del suo primo anno di vita per ripercorre i passi di sua madre. Una catabasi che penetra nei dolori e nella sofferenza di una donna che ha vissuto al fianco di un uomo violento, in un’Italia frantumata e sfibrata dalla guerra, ma ancora non abbastanza forte per alzare la testa e farsi carico delle sue responsabilità.
Rubare la notte è un altro esempio di originale biografia che ha scalato le classifiche del Premio Strega 2023. Romana Petri racconta la vita romanzata e travisata di Antoine de Saint-Exupéry, calcando le tematiche più famose del suo Piccolo principe. Sotto una prospettiva dalle sfumature pascoliane, a prendere parola è il bambino insito in Tonio, un pilota civile e militare, che ha dovuto affrontare varie forme di perdita: dalla morte del fratello più giovane, a un forte distacco emotivo con l’ambigua e drammatica figura materna, a varie delusioni amorose e sentimentali. Sono le fratture dell’anima che ci allontanano da quella purezza tipica dell’infanzia: Petri vuole far sì che ognuno di noi riesca a riconnettersi con la propria essenza, oltre la sofferenza.
Mi limitavo ad amare te è invece il nuovo romanzo di Rosella Postorino. La scrittrice pone l’accento su un tema scomodo e quanto mai attuale: la storia è sempre raccontata dai vincitori e dai privilegiati, mai dalle vittime che subiscono, in silenzio, l’inconveniente dell’essere nati. Questo candidato al Premio Strega è ispirato a una storia vera ed è ambientato a Sarajevo durante la guerra: è un romanzo storico, familiare e di formazione che narra la storia di Omar, Nada e Danilo a cui la vita e il destino hanno tolto tutto, ma che senza saperlo diventeranno ancora di salvezza l’uno per l’altro. La solidarietà è la chiave di volta in un’umanità che soffre per le sue ferite ma che riesce sempre, chissà come, a trovare un punto saldo attorno al quale far girare il mondo.
L’ultimo romanzo che ha superato la prima scrematura è La traversata notturna di Andrea Canobbio. L’autore, con uno stile fresco e colto, scrive del topos della memoria, di come essa ci plasmi e ci costruisca e di come, solo risalendo alle sue radici, sia possibile carpire la nostra essenza. Andrea veste i panni di un moderno Telemaco, che affronta un’odissea per scoprire e comprendere le ragioni della depressione del padre che ha imprigionato inevitabilmente anche moglie e figli in un vortice di malinconia.
I cinque finalisti del Premio Strega sono tasselli che vorrebbero decostruire e poi comporre un quadro sulle fragilità umane, sulle ferite più difficili da sanare e suggeriscono come, alle volte, basta solo comprensione e accoglienza per vivere degnamente e sentirsi amati.
Alessia Sicuro