Si parla sempre di rifiuti, d’inquinamento, di petrolio ma ci si dimentica di un problema altrettanto importante. Molto presto non si avrà più un solo filo d’erba su cui stendersi. Il consumo del suolo, infatti, è una delle forme più brutali di degradazione del territorio che in Campania non accenna a smettere. Per costruire nuove infrastrutture, insediamenti commerciali e per espandere le aree urbane si continua a cementificare disordinatamente il suolo libero.
Secondo i dati del Rapporto Ispra elaborati da Legambiente, nel 2013, più del 9% del suolo campano viene consumato: al primo posto Napoli, seguito da Salerno. I comuni maggiormente colpiti si trovano in provincia di Napoli e Caserta.
A commentare è Anna Savarese, vicepresidente di Legambiente Campania: “Nel nostro Paese troppo suolo viene sacrificato alla crescita disordinata di insediamenti e infrastrutture, sottratto definitivamente agli usi agricoli e agli ecosistemi naturali, quasi sempre con esiti drammatici sia per la perdita di paesaggio e di servizi ecosistemici, sia per la crescente gravità dei fenomeni di dissesto idrogeologico, oltre che per la perdita secca di superfici fertili”. La soluzione, secondo lei, sarebbe mettere al centro del dibattito politico questo problema: bisognerebbe approvare una legge regionale sul consumo del suolo, come ha fatto la Toscana che vuole investire su un futuro basato sul corretto governo del territorio, non deturpandolo come sta succedendo in Campania, ma riconoscendo il suolo agricolo e le aree naturali come beni comuni da tutelare.
Ma grazie alle cooperazione di Legambiente con l’Inu Campania e il dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli, è stato istituito il primo Osservatorio sul consumo di suolo in Campania: un luogo di monitoraggio, di denuncia, ma specialmente di continue idee da proporre alle istituzioni politiche per salvaguardare ciò che ci circonda. Dovrebbero essere gli stessi cittadini campani a farsi portatori di queste idee: il suolo, oltre che importante per la regolazione idrica, fa parte della cultura della regione. Iniziamo a preoccuparci o a preparare i bagagli per trasferirci su Marte.
Elena Morrone