“Giù le mani dai bambini” sono le urla di protesta dei deputati del Carroccio contro le nuove riforme dell’educazione.
L’Italia viene di sicuro da anni particolari, in cui i vari tagli hanno fatto perdere un po’ a tutti le speranze per un voltar pagina, ed è per questo che la Buona scuola di Renzi ha mietuto scioperi, proteste e scetticismo, nei confronti di innovazioni che si spera non puntino alla strumentalizzazione della cultura.

Montecitorio ha approvato il disegno di legge con 277 sì, 173 no e 4 astenuti, mentre dalla piazza si levava il grido di protesta “vergogna, vergogna”. Si tratta di un’approvazione che ha avuto un percorso arduo, che doveva terminare in primavera ma che poi si è protratta fino a luglio, con il programma di esser attuata (in tutta la sua completezza) dal 2016.

A remare contro questa riforma sono anche i deputati di Sinistra e Libertà che tra i banchi di Montecitorio mostrano i loro cartelli bianchi e blu (colori della bandiera greca, usati per provocazione) con su scritto “Oxi alla buona scuola di Renzi!”. Anche il MoVimento si trova protagonista di questo quadretto: i cinque stelle hanno infatti letto in coro gli articoli 3, 33 e 34 (riguardanti appunto la scuola, l’educazione e l’istruzione) schierandosi apertamente contro il DdL.

“Questo non è un atto finale” ma “l’atto iniziale di un nuovo protagonismo della scuola. La protesta è sempre organizzata, mentre il consenso è sempre individuale e silenzioso e crescerà [..] L’inizio regolare sarà garantito dai meccanismo delle assunzioni di 100 mila precari e sarà un’operazione straordinaria”.
Così il ministro dell’istruzione Stefania Giannini si fa spazio tra le numerose dissonanze e, ad appoggiarlo: Pd, Ap e Scelta civica.
Renzi esplica il suo piano in vari punti che, a sua detta, sono finalizzati al raggiungimento della meritocrazia.

I più colpiti sono sicuramente gli insegnati precari che si vedono quasi spogliati del loro ruolo perché esclusi dal piano delle assunzioni. Tutti coloro che finora hanno lavorato duro, per ottenere il tanto ambito posto fisso come insegnate, hanno visto sgretolare sogni e sacrifici.
Sono proprio gli insegnanti infatti a scendere nelle piazze al grido di “mai più Pd” e sembra anche che siano in buona compagnia, in quanto Renzi si è inimicato anche una buona parte dell’elettorato, in genere schierato con la sinistra.

Già da domani si partirà con le 100mila assunzioni divise in quattro fasi da terminarsi entro settembre 2016. In alcune regioni sono già stati pubblicati i calendari.
Dal 24 luglio in Calabria si convocheranno i primi precari e vincitori di concorso da assumere. Nelle prime due fasi circa 47mila posti verranno assegnati secondo le vecchie regole, 50 per cento ai vincitori di concorso e l’altra metà ai supplenti delle graduatorie ad esaurimento.
La nomina diretta di questi nuovi presidi-manager sarà rimandata al 2016 in quanto ancora non sono pronti gli albi territoriali e le scuole non hanno ancora un’idea precisa del personale che devono richiedere.
Questi 100 mila assunti saranno poi distribuiti in base alle supplenze da ricoprire a seconda delle materie di potenziamento integrate per la Buona Scuola: lingua straniera in tutti gli ordini di scuola, educazione motoria e musica all’elementare ed economia, diritto e storia dell’arte al superiore.
Si prevede inoltre che sempre dal prossimo anno scolastico ci saranno agevolazioni fiscali in favore delle famiglie che iscriveranno i figli nelle paritarie e le donazioni liberali a favore del sistema pubblico di istruzione. Si parla quindi di un anno in cui l’istruzione vivrà una vera e propria transizione, per cui si prevede un forte caos e ancora molti scioperi.

Alessia Sicuro

Alessia Sicuro
Classe '95, ha conseguito una laurea magistrale in filologia moderna presso l'Università di Napoli Federico II. Dal 2022 è una docente di lettere e con costanza cerca di trasmettere ai suoi alunni l'amore per la conoscenza e la bellezza che solo un animo curioso può riuscire a carpire. Contestualmente, la scrittura si rivela una costante che riesce a far tenere insieme tutti i pezzi di una vita in formazione.

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