Secondo Amnesty International le armi all’ISIS sono arrivate dall’Iraq. Lo spiega l’associazione tramite il nuovo rapporto diffuso oggi in cui viene spiegato che gli scarsi controlli sul terreno iraqeno e l’invio sconclusionato di armi hanno finito per armare DAESH. “Basandosi sull’analisi, da parte di esperti, di migliaia di video e immagini di cui è stata verificata l’autenticità, il rapporto di Amnesty International – intitolato “Fare scorta: come abbiamo armato lo “Stato islamico” – spiega come il gruppo armato stia usando armi, in larga parte prelevate dai depositi militari iracheni, concepite e prodotte in almeno 25 paesi compresi Russia, Cina, Usa e alcuni stati dell’Unione europea.” “La quantità e la varietà delle armi usate dallo ‘Stato islamico’ è l’esempio da manuale di come commerci irresponsabili di armi alimentino atrocità di massa” – ha dichiarato Patrick Wilcken, ricercatore su controlli sulle armi, commerci di materiali di sicurezza e violazioni dei diritti umani di Amnesty International. “La scarsa regolamentazione e la mancata supervisione sull’immenso afflusso di armi in Iraq a partire da decenni fa sono state la manna dal cielo per lo ‘Stato islamico’ e altri gruppi armati, che si sono trovati a disposizione una potenza di fuoco senza precedenti”
Redazione