Nel corso degli ultimi 40 anni la fauna globale è diminuità del 58%. L’emergenza riguarda numerose specie in vari continenti. Dal 1970 ad oggi le tigri sono crollate da 38.000 a 3.200 esemplari. In Tanzania negli ultimi 5 anni sono morti il 60% degli elefanti (100 000 tra il 2011 e il 2013) e in Africa ne sono rimasti soltanto 470 000 contro una popolazione stimata fra i 3 e i 5 milioni nel 1900. In Amazzonia i pappagalli ara giacinto sono decimati e ne restano soltanto 3000. I numeri sono impietosi e in futuro vivremo in un mondo sempre più vuoto.

È proprio per far fronte a questo ingente problema che a Cancun in Messico il 2 dicembre è iniziata la 13esima Conferenza delle Parti sulla Diversità Biologica che vede impegnati fino al 17 dicembre 196 Paesi di tutto il mondo. Lo slogan di quest’anno è ”integrare la biodiversità per il benessere” e l’obiettivo della Cop13 è quello di mettere un freno alla perdità di fauna. Gli stati partecipanti, pertanto, sono chiamati ad attuare politiche volte a proteggere i servizi ecosistemici e a preservare le specie animali a rischio allineando i loro piani nazionali agli obiettvi internazionali sulla biodiversità.

Il Messico accoglierà in questa occasione oltre 10.000 persone che parteciperanno agli incontri tra cui 200 ministri dell’ambiente, rappresentanti dei paesi, organizzazioni internazionali e ambientalisti. Per circa due settimane verranno esaminati dati e rapporti che purtroppo dimostrano che circa due terzi degli obiettivi stabiliti all’interno dei Target di Aichi del 2014 non sono raggiungibili al 2020.

I Governi discuteranno, inoltre, di varie questioni ambientali tra cui l’impatto dei rifiuti marini e del rumore subacqueo sulla biodiversità, l’adozione di un piano di azione e mobilitazione delle risorse per il ripristino degli ecosistemi, il tema emergente della biologia sintetica ed esamineranno i mezzi necessari per continuare ad applicare i protocolli ”Cartagena protocol on biosafety” e ”Nagoya protocol on access and benefit-sharing”.

Come recita lo slogan una perdità di biodiversità comporta una perdita di benessere e, quindi, è importante tenere alta l’attenzione su questo evento. Si auspica che diversamente da ciò è avvenuto nel 2013 i Paesi partecipanti si impegnino realmente per la tutela della biodiversità e che alle belle parole facciano corrispondere i fatti.

Vincenzo Nicoletti

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