Caro direttore,

come ho potuto dimenticare di tenerti informato sulle leggende e le creature misteriose, su quei racconti e quegli eventi misteriosi che ancora oggi si tramandano di generazione in generazione qua in Scozia? E, dobbiamo ringraziare un simpaticissimo vecchietto che stava andando a trovare sua figlia a Brighton se oggi tu conoscerai il mito di Morag. Già, perché la conversazione non si è limitata solo alle condizioni metereologiche e alle classiche battute “oggi fa freddo”, “si ma meno freddo di ieri” e alla mia “abito vicino al mare ma lo posso solo guardare!” . Siamo, infatti, finiti col parlare dei luoghi affascinanti della Scozia e in particolare del villaggio dove lui è nato e cresciuto. A nord, nella regione scozzese delle Highlands, bagnata dall’Oceano Atlantico, si trova Morar, un incantevole villaggio che si affaccia sul lago più profondo della Scozia e del Regno Unito. Un luogo meraviglioso e suggestivo, dove il tempo sembra essersi fermato e dove gatti selvatici, lontre e tassi vivono indisturbati tra il verde di uno dei posti più affascinanti del mondo. Il lago di Morar, chiamato così perché si congiunge all’Oceano Atlantico per mezzo del fiume Morar, non è molto famoso, o quanto meno non lo è come quello di Lochness, ma il suo fondale pare ospiti una creatura nota agli abitanti del luogo col nome di Morag.

morag

Alexander Carmichael, uno scrittore scozzese nato nel 1832 e morto nel 1912, è autore di “Inni della Gael” o “Carmina Gadelica”, una raccolta di tradizioni folkloristiche locali e osservazioni naturali ritrovate dopo la sua morte e attualmente conservate nella biblioteca di Edimburgo. Secondo questi scritti e secondo alcuni testimoni, Morag sarebbe una creatura simile ad una sirena, dal seno molto pronunciato e dai capelli lunghi e fluenti, con la coda simile a un corpo di un giovane salmone e una pronunciata gobba viscida sulla schiena. Morag sarebbe in realtà una creatura triste e solitaria, che alcuni osano chiamare “la cugina di Nessie”. Sarebbe una premonizione di sciagura o di morte, poiché secondo lo scrittore “questa creatura si mostra solo quando è giunta l’ultima ora e anche i suoi pianti e i suoi lamenti sono presagio di sventura”. I primi avvistamenti risalirebbero alla seconda metà del 1800 e di volta in volta, pescatori del luogo o semplici viaggiatori hanno raccontato di aver visto strani giochi e riflessi scuri nell’acqua. Alcuni sostenevano si trattasse di navi fantasma che emergevano dalle acque per avvertire di una imminente tragedia. Altri erano convinti si trattasse di una creatura vivente che abitava le acque del lago. Si racconta che nel 1960 due giovani uomini decisero di fittare una barca per trascorrere una tranquilla giornata di pesca, ma mentre i due erano intenti a pescare, nel bel mezzo del lago qualcosa simile ad una roccia o ad una barca rovesciata emerse dall’acqua. Nel tentativo di aggirare l’ostacolo, il piccolo isolotto si mosse. Le acque del lago si alzarono provocando una terribile ondata che fece capovolgere l’imbarcazione dei due giovani. I due terrorizzati si precipitarono a raggiungere la riva nuotando. Chiunque abbia visto una strana creatura muoversi nelle acque del lago sostiene si tratti di un Plesiosauro, uno dei più famosi dinosauri vissuto 150 milioni di anni fa, e Morag, come Nessie, sarebbe uno dei candidati più adatti a rappresentare questa strana creatura fusiforme. Alcuni abitanti del luogo ipotizzano una teoria alquanto singolare: il Lago dista appena 70 Km dal lago di Lochness e, trattandosi di quello che forse è il lago più profondo d’Europa, si spingono a pensare che esisti un collegamento tra i due e che Morag altro non sarebbe che lo stesso Nessie, che si divertirebbe a girovagare per gli oscuri e misteriosi fondali lacustri.

Uno dei più recenti avvistamenti di Morag è avvenuto nell’agosto 2013, quando una coppia dell’Angus, una contea scozzese del nord famosa per la carne bovina, ha spiegato di aver avvistato una creatura scura ed immobile, simile ad una balena nelle acque del lago. Molti abitanti del posto non hanno bisogno di prove per accettare questo mito che perdura da quasi duecento anni. I paesaggi naturali e le acque gelide del nord della Scozia restano un qualcosa di incantevole e queste leggende popolari rendono tutto più misterioso e affascinante. Le Highlands concedono una vista che lascia il segno, un qualcosa che ti riempie gli occhi e ti fa sentire incredibilmente vivo. I misteri e le leggende, poi, fanno da contorno a quella che secondo me è la parte più bella della Scozia e dell’Europa intera. Inverness, Aberdeen, Perth, città scarsamente popolate ricche di storia, cattedrali e castelli… dove la religione protestante si mischia al cattolicesimo e il gaelico collutta con l’inglese. Molti perdono il loro tempo a sfidare la sorte nel paese d’origine e per tutta la vita restano intenti a dare e a rimanere a mani vuote. Io ho semplicemente scoperto di essere nata in un posto sbagliato, ma con la mia forza di ricominciare sempre e comunque, è altrove che mi sento incredibilmente viva . Ecco, questo provo quando costantemente mi perdo a guardare questi luoghi e questa gente. Direttò, la vita è altrove!

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