Giorni difficili e decisivi per la neoeletta sindaca di Roma Virginia Raggi, nell’occhio del ciclone per le vicende legate all’assessora all’ambiente Paola Muraro, “colpevole” di aver omesso al movimento di essere indagata dalla procura di Roma da almeno due mesi per attività di gestione dei rifiuti non autorizzata.

Al centro delle polemiche nei giorni scorsi altri fedelissimi membri del team Raggi. Il vice capo di gabinetto Marra, accusato di aver inviato la fatidica lettera all’Anticorruzione che avrebbe successivamente portato alle dimissioni del capo di Gabinetto Carla Maria Raineri, il capo della segreteria politica Romeo, accusato dall’ex assessore al bilancio Minenna di nomina illegittima ed infine il neo assessore al bilancio De Dominicis, la cui nomina ad assessore al bilancio risulta sospetta dati i legami con Pieremilio Sammarco.

Il direttorio del M5s (composto dai deputati Di Maio, Di Battista, Ruocco, Fico e Sibilia), dopo nove ore di riunione alla Camera, ha imposto un diktat inderogabile alla sindaca, chiedendo le dimissioni immediate di Marra, Romeo, Muraro e De Dominicis. Inizialmente la sindaca pareva essere favorevole alla richiesta del direttorio pentastellato ma, in base a quanto dichiarato lunedì, sembra voler riprendere il braccio di ferro con i leader del Movimento, e si dichiara contraria alla defenestrazione dei suoi quattro collaboratori.

A peggiorare ulteriormente la situazione, martedì mattina emerge un altro dettaglio se non preoccupante quanto meno imbarazzante per il deputato del M5s Luigi di Maio: il leader del direttorio si era precedentemente dichiarato non a conoscenza del coinvolgimento dell’assessora Muraro in un’inchiesta, quando in realtà secondo la ricostruzione di Repubblica la senatrice Taverna avrebbe dichiarato durante l’assemblea del direttorio di averlo informato del fatto il 4 Agosto scorso con una mail. Di Maio poche ore fa si difende dalla sua pagina Facebook, urlando al complotto ad opera dei mass media interessati solo ad infangare il M5s e  rimandando le spiegazioni rispetto il suo coinvolgimento nel caso Muraro a questa sera davanti alla platea di Piazza Nettuno (ultima tappa del tour Costituzione Coast to Coast). Anche Grillo si troverebbe a Roma questa sera, ma nelle ultime ore ha dichiarato che non si recherà in Campidoglio per incontrare la Raggi.

Le opposizioni non perdono l’occasione per ribadire l’incapacità dei grillini a governare. Stefano Esposito (PD) tweetta rispetto le vicende che hanno coinvolto la giunta Raggi così: “racconta cos’è il M5S e i suoi capi. Un movimento dove tutti mentono, pieno di correnti e lotte intestine”. Angelino Alfano (Pdl) rincara la dose  “Il M5s non ha superato il crash test, non aveva l’air bag e si è andato a schiantare. L’Italia ha bisogno di uomini veri e non di conigli”.

Nella casa dei pentastellati sembra esserci un gran caos, tra divisioni interne e continui battibecchi tra i membri del partito la pace è lontana. Sicuramente il sogno coltivato dal partito di accaparrarsi la gestione della capitale si è trasformato troppo presto in un incubo. La trasparenza tanto paventata dal M5s come il capo saldo su cui si fonda il partito è stata macchiata dagli avvenimenti di questi ultimi giorni, che risvegliano nei cittadini capitolini ricordi amari delle vecchie amministrazioni.

Sara Bortolati

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