Il Mo’ Vi Mento non versa in buone acque, tra uscite volontarie ed espulsioni di attivisti su tutti i livelli, ma c’è ancora chi – in preda ad una follia pseudo-rivoluzionaria – agita la forca come principale strumento di battaglia politica. Primo fra tutti il Senatore Michele Giarrusso, che già alla Zanzara si era lasciato andare in questo tipo di dichiarazioni, che ha espresso al programma al programma di Radio24 un auspicio, o una compiaciuta previsione, sulla fine che dovrebbe fare Matteo Renzi.
“Succederà quando la gente si arrabbierà davvero” afferma delirante l’avvocato grillino secondo cui il premier sarebbe da impiccare, perché non ha mai lavorato in vita sua e perché ha truffato la previdenza sociale facendosi assumere come dirigente per un giorno nell’azienda del padre.
“Se non fosse una situazione tragica ci sarebbe da ridere“, prosegue Giarrusso: “Renzi va in vacanza con un Falcon da 9.000 euro all’ora e attacca gli impiegati pubblici. E poi cerca di salvare il suo complice Berlusconi. Sarebbe da impiccare veramente, la gente è molto arrabbiata. Succederà quando la gente si arrabbierà davvero“.
Giarrusso, aizzato da Cruciani (che di mestiere getta benzina sul fuoco), passa anche nel dettaglio a spiegare come agganciare la corda a un albero. Sono dichiarazioni ad effetto, volute e studiate per colpire nella pancia di quella parte di elettorato grillino pronto a passare con Salvini. Dichiarazioni che ricordano il sapone sulla corda del leghista Gentilini, ma che a pensarci bene sono un’esplicazione del “sono morti” del leader Beppe Grillo.
Ma non è la prima volta che succede. A giugno il genio pronunciava queste parole: “io per quelli del Mose, dell’Expo e della Tav vorrei la ghigliottina. Ai vari Orsoni e Galan taglierei la testa. In Francia durante la Rivoluzione mica erano barbari, erano evoluti“. La chiave di ispirazione è la rivoluzione francese, finita per il meglio, ci dice la storia: d’altronde lo avevo capito anche dal nome scelto per l’organo oligarchico di decisione nominato da Grillo, il direttorio. “Con la ghigliottina”, dice Giarrusso: “la morte è più evocativa. Robespierre ha mandato la Francia nell’età moderna. Si sono sbarazzati di una classe parassitaria che viveva sulle spalle del popolo. Il popolo moriva di fame e loro banchettavano. Non esagero, sono sistemi che si ripetono“. Il senatore insiste: “Noi abbiamo ricreato una classe politica parassitaria politica, lì c’erano i nobili oggi si chiama casta.“
Contro quelle dichiarazioni qualcuno dei pentastellati, oggi con un piede e mezzo fuori dal movimento, si era scagliato il “dissidente” Walter Rizzetto che pubblicamente si chiedeva sui social se Giarrusso ci facesse o ci fosse.
Ma l’onorevole Giarrusso, che nel tempo ha cambiato preferenze riguardo al mezzo con il quale eliminare la classe politica di cui lui fa parte da almeno un biennio e che probabilmente si immagina già con le sembianze di un Robespierre contemporaneo, ricorda o no la fine che fecero i principali fautori della rivoluzione borghese e degli anni del Terrore?
Rifobenni
Perchè,come fanno loro,non approfondite i trascorsi di questo avvocaticchio che con la professione riusciva a malapena a sbarcare il lunario e che ha vinto un terno al lotto? Scommetterei che visto che il Mo Vi Mento alle prossime elezioni non eleggerà in Parlamento tutti questi “cittadini portavoce” cercherà quanto prima di accomodarsi da qualche altra parte? Probabilmente Lega Nazionale?