"Violawalkhome" contro la violenza per strada
Credit: Pixabay.com

Sempre più donne denunciano di vivere uno stato di tensione e paura camminando per strada da sole perché indifese agli occhi di un possibile malintenzionato che potrebbe rendersi autore di molestie o, nella peggiore delle ipotesi, di violenza fisica o sessuale.

Dai dati Istat del BES (Benessere Equo e Sostenibile) 2022 è emerso che, rispetto agli anni precedenti, la percezione di sicurezza degli abitanti italiani quando camminano da soli per strada è in lieve calo. Questa non risulta uniformemente distribuita nella popolazione ma varia secondo il genere: il 70,9% degli uomini dichiara di sentirsi al sicuro mentre solo il 51% delle donne riporta la medesima impressione. Molte, infatti, riferiscono di camminare a passo svelto ed evitare determinati tragitti, di chiamare il partner o un’amica che tenga loro compagnia al cellulare, e infine la tendenza a non indossare abiti appariscenti o auricolari.

Dati BES 2022 sulla Sicurezza
Credit: Istat

Per cercare di aumentare la loro percezione di sicurezza, nel 2021 nasce l’associazione non profit “Donnexstrada” che desidera offrire alle donne un aiuto su più livelli: mettendo a disposizione una serie di “Punti Viola” e “Safe Tax”” per coloro che sentono di essere in una situazione di pericolo, un team di professionisti a supporto delle donne vittime di violenza, e progetti – come i “DXS Lab” e il “360°” – volti a sensibilizzare la comunità.

I Punti Viola sono quelle attività commerciali che aprono le porte a coloro che, camminando, non si sentono in sicurezza. Sono luoghi in cui il personale è sensibilizzato e formato contro la violenza di genere e la sicurezza in strada delle persone. L’associazione si occupa della gestione, del coordinamento e del monitoraggio di tutte le fasi che caratterizzano il progetto, dalla formazione del team di esperti e del personale dei locali, alla produzione ed invio del materiale informativo sulla tematica. Ad oggi, sono presenti sul territorio 150 Punti Viola.

Punti Viola contro la violenza per strada
Credit: Donnexstrada.org

I DXS LAB sono laboratori rivolti ai giovani delle scuole secondarie di II livello pensati per divulgare informazioni sul tema della violenza di genere e per generare attivismo, in particolar modo sui social. I giovani infatti, dopo aver analizzato i concetti, sono invitati a diffondere quanto appreso divulgando informazioni e nuove conoscenze e creando una possibile rete di mutuo-aiuto. I laboratori affrontano questioni delicate ma sempre più attuali come il body shaming, il catcalling, il revenge porn, la dipendenza affettiva, l’identità di genere, la violenza di genere, l’importanza del consenso, l’empowerment femminile. Puntando sulla formazione e sugli strumenti a disposizione dei nativi digitali si cerca quindi di diffondere la cultura del rispetto.

Il progetto 360° prevede invece un ciclo di laboratori rivolti all’intera comunità. Questi possono essere svolti in una singola giornata da 4h o in quattro giornate da 1h, ma in entrambi i casi i laboratori sono tenuti dal team di professionisti di cui si avvale l’associazione. Durante le ore di formazioni si parlerà di maltrattamenti in famiglia, stalking, adescamento in rete, diffusione illecita di materiale sessualmente esplicito, disturbi alimentari e ruolo del nutrizionista, violenza ostetrica, educazione sessuale e affettiva come prevenzione alle relazioni tossiche. L’obiettivo consiste dunque nel cercare di offrire gli strumenti necessari per riconoscere e cogliere i segnali che caratterizzano gli episodi di violenza, contribuendo così al contrasto di un fenomeno assai diffuso.

Laboratori contro la violenza
Credit: Donnexstrada.org

I Safe Taxi, infine, sono taxi sicuri per le persone che avvertono la sensazione di non trovarsi in situazioni sicure. Come i Punti Viola, anche questi sono costituiti da persone sensibilizzate e formate dal team di esperti contro la violenza di genere e la sicurezza in strada al fine di garantire un supporto valido e funzionale.

Arriva “Violawalkhome”

I servizi che abbiamo citato finora non garantiscono però una piena sicurezza ed è per questo che arriva “Violawalkhome“, un’app gratuita attraverso cui le donne che non si sentono a proprio agio nel percorrere determinati tratti di strada trovino una compagnia che non le faccia sentire sole e in pericolo. Il funzionamento dell’app è molto semplice: basta prenotare l’appuntamento nella fascia oraria desiderata in modo tale che la presenza del volontario venga confermata e garantita, successivamente si avvia la videochiamata. Violawalkhome, quindi, è un accompagnamento virtuale attivo h24, disponibile in diverse lingue, e dotata di ulteriori importanti caratteristiche: l’utente e l’accompagnatore virtuale hanno la possibilità, in caso di emergenza, di connettersi direttamente con le forze dell’ordine dal momento che l’app prevede anche la geolocalizzazione; la videochiamata viene registrata perciò, per un’eventuale denuncia, può costituire una prova audiovisiva; per coloro che lo desiderano, c’è la possibilità di usufruire di una chat che presenta le medesime funzionalità della videochiamata; infine, vi è la mappa aggiornata sui Punti Viola presenti nelle zone vicine.

Sulla stessa lunghezza d’onda di Violawalkhome, viaggia l’app “Guardian – Safely Around” lanciata dalla start up siciliana Letss. È un’app “no gender” ossia rivolta a chiunque, perché nasce in seguito ad una fase preliminare di interviste durante le quali è stato chiesto cosa potesse effettivamente migliorare la sicurezza per strada e quali potessero essere i fruitori di un servizio di tutela.

Anche Guardian è un’app di mutuo aiuto che funziona su più livelli. Innanzitutto permette di segnalare i percorsi ritenuti più sicuri – grazie ai feedback degli utenti – sulla base della luminosità della strada, del traffico e del numero di attività commerciali; poi consente di ricevere una “fake call” ossia una chiamata falsa per far desistere i malintenzionati dal molestare. L’aspetto più importante riguarda la possibilità di stabilire relazioni virtuali con i cosiddetti “guardiani” – amici e/o familiari – che ricevono una notifica e visualizzano la posizione in tempo reale nel momento in cui l’utente avvia o termina un percorso, o segnala un’emergenza. Talvolta è la stessa app, in modo autonomo ed automatico, a rilevare una condizione di pericolo quando per esempio nota un eccessivo ed improvviso aumento del passo. In questo caso, comincerebbe ad inviare all’utente delle notifiche per verificare il suo stato di sicurezza e, in assenza di risposta, contatterebbe i suoi “guardiani”.

L’unione fa la forza: contrastare un fenomeno ben radicato nella nostra cultura è un compito che deve interessare l’intera comunità, a partire dal singolo. “Donnexstrada” desidera infatti sensibilizzare la popolazione riguardo una tematica sensibile quale quella della violenza in tutte le sue forme per dar vita, insieme, ad una rete di supporto. Gli episodi di molestie, stupri e femminicidi sembrano essere sempre più al centro del dibattito pubblico. La sensibilizzazione, oggi, non basta: bisogna intervenire su più livelli, adottando strategie e mezzi differenti. In questo senso, la tecnologia può rappresentare un valido alleato delle donne, e non solo.  

Aurora Molinari

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