«Tutti gli attori credo siano pronti a ricominciare. […] C’è una nostalgia comune che ci vorrebbe di nuovo insieme per un Boris 4, però non dipende solo da me». Così rispondeva due anni fa Francesco Pannofino durante una video-intervista per Fanpage, nella quale si domandava della volontà da parte del cast della celebre serie televisiva Boris di riunirsi per girare una nuova stagione. La serie, diventata ormai un cult, è stata prodotta dal 2007 al 2010 e consta di tre stagioni trasmesse su Fox (ora disponibili anche su Netflix), nonché di una trasposizione cinematografica Boris – Il film del 2011. A dieci anni dall’ultimo episodio, in occasione della serata per l’iniziativa Il Cinema in Piazza svoltasi a Roma il 30 Luglio, erano presenti alcuni membri del cast della serie tv. Luca Vendruscolo, Alessandro Tiberi, Andrea Sartoretti e Massimo De Lorenzo hanno presentato sul palco il progetto Piovono Mucche. Forse la folla era in attesa di altre notizie, dato il clamore dovuto alle precedenti parole del produttore Lorenzo Mieli durante un’intervista per La Repubblica in cui ricordava il compianto sceneggiatore Mattia Torre, morto il 19 Luglio dello scorso anno:«Nell’ultimo mese l’avrò sognato quindici volte. Sono cresciuto con Mattia, il più brillante di tutti. Il 19, Maccanico gli dedicherà la giornata su Sky e visto il successo di Boris su Netflix stiamo pensando ad una piccola grande reunion in Boris 4 per una serie breve con tutti i personaggi».
Boris 4 si farà?
Durante la serata prima menzionata, una domanda si innalza dalla platea:«Come rispondereste a un nuovo Boris, un Boris 4?». Andrea Sartoretti risponde:«Credo sia già stata data una risposta…Credo che un semino c’è». Inoltre Luca Vendruscolo, regista e co-produttore, ha aggiunto:«Abbiamo deciso di provarci molto seriamente. Ma non di riuscirci. In ogni caso sarà una cosa fatta completamente in ricordo di Mattia. Perché quello è il principale ostacolo a fare qualunque ulteriore incarnazione di Boris. Il tavolo manca di una gamba molto importante. Se riusciremo a fare una cosa che ci dà la sensazione che Mattia da lassù non ci sputi in faccia, lo realizzeremo. Spero». Il semino ha generato gioia e speranza tra i fan della serie tv, la quale potrebbe ripartire da un finale sostanzialmente aperto. Ma perché Boris è una serie tanto amata?
Boris: una satira del “molto italiano”
Boris ha inizio con Alessandro (Alessandro Tiberi), un bonario appassionato di cinema pronto a fare la gavetta per entrare nel mondo dello spettacolo. Entusiasta di aver accettato il lavoro di stagista nella produzione di una fiction televisiva, Gli occhi del cuore 2, si ritrova in un ambiente completamente diverso dalle proprie aspettative. Una troupe sconsiderata ed indolente è guidata dal regista René Ferretti (Francesco Pannofino), il quale ha abbandonato la carriera del grande schermo per approdare ad opere di dubbia qualità perché “A noi la qualità c’ha rotto il c****!“. Attori fanatici o senza talento, direttori della fotografia cocainomani, capi elettricisti scontrosi e rozzi riempiono il set della fiction e l’ambientazione della stessa fiction che stiamo guardando. Un gioco metanarrativo per una serie tv che è scritta con arguta intelligenza e che ha come soggetto della grottesca invettiva l’italianità. Gag e battute che sono diventate tanto cult da entrare a far parte dell’immaginario collettivo (anche quello inconscio!) non sono una semplice forma di critica al mondo dello spettacolo, ma allo stile di vita “molto italiano” che è sinonimo di mancanza di serietà nei nostri costumi e nella nostra arte. Inoltre, come ogni opera degna di nota, è una storia di sentimenti universali: lo spettatore non può non legare empaticamente con i protagonisti. Boris è una serie tanto amata e non ci stupisce se una reunion sia così tanto agognata dai fan.
Luca Longo