Una sorta di odissea: così potrebbe essere definita la quotidiana impresa che i residenti di via Santa Croce (e relative traverse) sono costretti a sopportare a causa dei lavori di rifacimento del manto stradale.
Com’è noto, infatti, i lavori avviati da un paio di mesi versano in uno stato piuttosto arretrato, vuoi per le difficoltà intrinseche dell’operare in una strada che, oggettivamente, si trovava in condizioni disastrose, vuoi per le molteplici problematiche che come al solito stanno emergendo nel tempo.
Sembra davvero improbabile che tali lavori possano essere terminati in tempo: ma non è questa la novità, dalle nostre parti ci siamo abituati; tuttavia, ad una prima occhiata è possibile notare come non tutto stia procedendo a regola d’arte. Un paio di giorni fa ci siamo recati sul luogo per scattare qualche foto ed interrogare i residenti di via Santa Croce sulla loro situazione. Prevedibili le lamentele ed i notevoli disagi che gli abitanti stanno riscontrando a causa dei lavori. Meno prevedibili, tuttavia, alcune conseguenze di tali lavori, che stanno mettendo a dura prova la pazienza dei residenti stessi.
Fognature aperte con relativo scorazzamento di ratti, tubature dell’acqua danneggiate, messe a terra rotte, mancanza di adeguati supporti per consentire il cammino dei pedoni, e una certa indifferenza nel farsi carico di questi disagi che potrebbero essere agevolmente superati con un po’ di accortezza e di buona volontà. Nulla da fare: pare addirittura che i lavori proseguano a rilento per la mancanza di pietra lavica da apporre sulla pavimentazione stradale.
Eppure questi lavori dovrebbero essere finanziati coi fondi del PIU Europa, non si spiega pertanto la difficoltà economica nel reperire il materiale o nel garantire poche semplici misure per una serena convivenza con chi in via Santa Croce abita e desidera certo vedere completata l’opera.
Le foto scattate testimoniano le problematiche appena elencate, qualcuno ci racconta di passeggini rotti a causa del fondo sconnesso, di persone inciampate e cadute, di pozze d’acqua che si formano alla prima pioggia. Non è stato possibile verificarlo, ma continueremo a seguire l’evolversi della situazione, augurandoci di non dover aspettare tempi biblici per vedere via Santa Croce pronta ad essere restituita alla cittadinanza.
Emanuele Tanzilli
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