Sin dall’inizio il Movimento 5 Stelle si era opposto alla riforma della legge elettorale, portando avanti la propria proposta, cioè un proporzionale. Nel 2014, i grillini scrivevano: “Il “Pregiudicatellum” (Italicum per i media di regime, ndr) è anche peggio del Porcellum: assegna i seggi “ad minchiam” e fa sì che il voto del cittadino possa non valere nulla”. “Il centro studi della Camera – scrivevano i Cinque Stelle – ha simulato gli effetti della legge che sta per essere discussa alla Camera con gli esiti elettorali delle ultime politiche. Il risultato è che il cittadino non sa, quando vota, quale sarà l’effetto del suo voto: se elegge il candidato scelto o un altro che neanche conosce, dislocato in un altro territorio del Paese, magari con caratteristiche completamente diverse”
L’ultima dichiarazione contraria all’Italicum risale a settembre 2016: L‘Italicum va cancellato tout court in quanto non è una legge migliorabile perché è antidemocratica e incostituzionale. Il Governo Renzi sembra composto da un gruppo di dilettanti allo sbaraglio perchè non è stato neanche in grado di scrivere una buona legge elettorale, dopo la bocciatura del Porcellum da parte della Consulta. Non ci piace l’Italicum, a prescindere dal fatto che possa farci vincere le elezioni o meno, perché a noi sta di più a cuore l’interesse dei cittadini, che devono essere adeguatamente rappresentati in Parlamento sia alla Camera che al Senato”. “Secondo noi deve essere adottato un sistema elettorale con formula proporzionale – si legge nel testo della mozione – da applicarsi in circoscrizioni medio-piccole in quanto, oltre a garantire rappresentatività e vicinanza agli elettori, favorisce l’aggregazione fra le forze politiche piccole e medio-piccole, spingendole a mettere insieme le loro idee, se conciliabili, dentro forze politiche più grandi ma coese e favorisce l’omogeneità interna dei partiti e dei movimenti, disincentivando frantumazioni e scissioni. La legge elettorale per il Parlamento italiano deve essere, anzitutto, rappresentativa dei cittadini e, allo scopo, occorre adottare un sistema proporzionale senza alcun premio di maggioranza”. “Per queste ragioni chiediamo al Parlamento – concludono – di approvare in tempi rapidi una nuova legge elettorale con formula proporzionale, in circoscrizioni medio-piccole e modalità di espressione della preferenza da parte degli elettori”.
Il cambio di idea di Grillo
Oggi scrivono sul Blog: Con il voto referendario gli italiani hanno espresso un chiaro segnale politico: la volontà di andare il prima possibile al voto. L’unico problema è la legge elettorale, che i partiti per tre anni hanno usato come merce di scambio delle loro trattative alle spalle dei cittadini. Ora ci troviamo con due leggi elettorali tra Camera e Senato molto diverse. Alla Camera è l’Italicum. La nostra soluzione è applicare la stessa legge al Senato su base regionale. È sufficiente aggiungere alcune righe di testo alla legge attuale per farlo e portarla in Parlamento per l’approvazione. Stiamo lavorando alla bozza che presenteremo in questi giorni. La legge recepirà in automatico le indicazioni della Consulta che si pronuncerà a breve. Dopo di che avremo una legge elettorale costituzionale pronta all’uso evitando mesi di discussioni e mercato delle vacche dei partiti.
La nostra soluzione e l’azione di controllo della consulta garantiscono l’approvazione di una legge costituzionale e al di sopra delle parti. I partiti farebbero solamente una legge peggiore per i cittadini e “Anticinquestellum”.
Sarebbe cosa utile, dopo il referendum, reinserire lo studio della Costituzione nelle scuole superiori italiane.
La Gelmini lo eliminò e la Giannini, a distanza di anni, continua a non volerlo reinserire.
Tornasse lo studio della Costituzione, i cittadini la conoscerebbero.
Se e quando sarà così le incoerenze, tutte (da Renzi a Grillo) saranno ben chiare al popolo sovrano.
Perchè se tutti conoscessimo esistenza e compiti della Corte Costituzionale i saltelli (l’Italicum è incostituzionale oppure no a seconda del momento e delle convenienze) non sarebbero possibili.
In fondo basta aspettare la prossima sentenza della Consulta.
Se l’Italicum farà la fine del Porcellum (dichiarato incostituzionale) nessuno, nè Renzi nè Grillo, potranno più saltabeccare nei giudizi.
Ed i cittadini potranno scegliere quelli che non saltabeccano o saltabeccano di meno se proprio la coerenza non fosse un valore politico importante
Conoscere per deliberare è la citazione del pensiero di Luigi Einaudi, presidente della Repuibblica italiana
Conoscere per deliberare da :
Prediche inutili, Einaudi, Torino, 1964, pp. 3-14